Buiomega71 • 3/10/15 10:15
Consigliere - 27344 interventiCosa spinga un genio come David Lynch a produrre (con la sua compagna Mary Sweeney) simili abomini cinematografici è il vero mistero del film. Che poi di "lynchiano" non ha proprio nulla, semmai scimmiotta (pedissequamente) stilemmi e situazioni "jarmuschiane".
Terribile, noiosissima, stucchevole, ignobile, imbarazzante, improponibile versione postmoderna e "alternativa" del mito del conte Dracula
I personaggi sono sempre quelli, Van Helsing (un risibile Peter Fonda cappellone), Lucy (Galaxy Craze, l'unica nota positiva del filmaccio insieme a Suzy Amis-l'indimenticabile ragazza del cuore di Kevin Costner in
Fandango- nei panni di Rebecca), Renfield (Karl Geary) e la figlia del conte Dracula, Nadja (Elina Lowensohn, che fà discorsi intellettualoidi e "profondi" per tutto il film, adombrata di solitudine e fame d'amore-e di sangue- nella Manhattan degli anni '90)
Almereyda (di cui ho prontamente storpiato il cognome dopo la visione di questa sua soave vaccata, ma questo non e il luogo adatto per ribatezzarlo) si crede un mezzo genio
E quindi immerge tutto nel bianco e nero di Jim Denault, che fà tanto "figo" da cinema maledetto indipendente e underground alla Jim Jarmusch, con scelte stilistiche di regia a dir poco esecrabili e fastidiosissime inserite a capocchia (parecchie scene sono sgranate e offuscate tipo pixel, che rendono difficile la visione già sofferente, facendo capire un piffero di niente-messe, poi, nei momenti, rarissimi, dove c'è un briciolo di coincitazione "horror", se di horror si può parlare- aumentando il nervosismo e mettendo a dura prova la pazienza di chi guarda) credendo di realizzare chissà quale cult movie (a prescindere che il film e la quintessenza del finto maledettismo di voler fare un "midnight movie" a tutti i costi che diventerà di sicuro, nella testa di Almereyda però, un cult movie cool)
Nulla che non sia già stato detto sui vampiri, narrato , oltretutto, con un ritmo narcolettico e soporifero, tanto che ad un certo punto ti vien voglia di stoppare e guardare un altro film.
Almereyda crede (ancora nella sua testa)di essere originale e innovativo , ma il suo "vampire movie" ambisce ad essere uno dei più insulsi, inutili, deprecabili e pacchiani film sui succhiasangue nella storia.
Sai che originalità vedere Nadja (in una delle poche sequenze che distolgono un pò dal coma perenne) che vampirizza Lucy dopo l'amore lesbo , e degustazione del suo stesso sangue mestruale, e la contagia con il "male", trasformandola in una non morta anemica e catatonica dopo abbondanti perdite di sangue (come se
Miriam si Sveglia a Mezzanotte non l'avesse visto nessuno), oppure il solito trito finale al castello in Romania con paletti nel cuore e trasfusioni (scene, tra l'altro, dove non si distingue un cazzo di niente, colpa delle sgranature pixel che Almereyda ci mette dentro per quasi tutto il film, maledetto lui!), infarcito di momenti risibili e di una pochezza disarmante (all'officina con il poliziotto che spara, il fratello malato a letto, i deliranti discorsi di un Peter Fonda che pareva perennemente ubriaco, i vampiri cappelloni con look alla
Intervista col Vampiro, le continue lagne di Nadja sull'esistenza, sull'amore, sulla solitudine, sul suo stato di non morta, sulla sua impossibilità di essere normale, sull'insostenibile leggerezza dell'essere, sono seduta su un ramo e mi sento bene e bla, bla, bla , bla...)
"
Il dolore di una gioia fugace", una delle tante perle di dialogo di questa ciofeca d'auteur, così, per gradire, che Nadja ha sempre in bocca...
Di sangue e ingredienti tipici del genere nemmeno a parlarne (ebbè, un film d'auteur e un film d'auteur) se non un pò di sangue che sporca la boccuccia di Nadja (ci sarebbe una notte di sesso e pasteggiamento vampirico con un uomo conosciuto in un locale, ma rovinata dalla solita pixelatura dove si capisce na mazza-ma cosa caspita aveva in testa Almereyda quando girava stò suo capolavoro per filmare con una telecamera di plastica che dava questo orrendo effetto Pixelvision, rovinando anche quel poco che c'era da salvare?)
Forse l'unico momento del film che può avere una flebile annotazione e l'omaggio al
Bacio nudo dello zio Sam, quando Nadja, colpita da Rebecca, si palesa calva.
Leggo in giro i paragoni con l'
Addiction ferrariano ( già brutto di suo, che a confronto è un monumento), in realtà li accomuna solo la fotografia in bianco e nero e la metropoli alienata, punto e stop.
Ciliegina sulla torta i patetici flashback sul "mar nero circondati dai magnifici monti carpazi" (cit.), dove con sprezzo del ridicolo e della debennaggine, Almereyda, per sottolineare lo sguardo truce di Dracula, ci infila una clip con gli occhi minacciosi di Bela Lugosi presi dall'
Isola degli Zombi (ma perchè, ma soprattutto, perchè?)
Pseudo, sotto remake non dichiarato della
Figlia di Dracula, di un regista che si crede chissà quale fenomeno, ma che dispensa solo noia al cubo e ruffianerie visive da quattro soldi.
Ecco, non lo so se devo buttare via il venerdi sera a vedermi stè vaccate, magari...
Stendo un velo pietoso sul finale "metempsicotico"
Unico, vero, momento cult le mie sonore bestemmie che coprivano la canzone sui titoli di coda...A buon intenditor...
PS: E ti pareva che il
Mereghetti non le desse ** asterischi (ah , bhè, e un film d'auteur, figo da "festival", mica il solito b-movie vampirico tutto sangue e frattaglie, eh già...) , supportato anche dall'Ovomaltin che le dà man forte...Gli snobboni vanno in brodo di giuggiole con pellicole del genere.
Ma fatemi il piacere...
Jena
Buiomega71