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Discussioni su Lady Vendetta - Film (2005)

DISCUSSIONE GENERALE

1 post
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  • Buiomega71 • 25/09/24 10:49
    Consigliere - 27259 interventi
    Il meno incisivo della trilogia, con una narrazione troppo confusionaria (i flashback carcerari) e un umorismo surreale troppo marcato e caricaturale che ne depotenzia la portata e il meccanismo della vendetta (impeccabile nei precedenti Mr. Vendetta e Oldboy), rendendo, a volte, ostica la visione.

    Troppo grottesche le parti da WIP (che si avvicinano al teatro dell'assurdo di Cyborg), con le microstorie e le sottotramette delle varie detenute (la rapinatrice, la moglie cannibale, la prostituta che strangola il suo protettore, l'anziana reclusa politica della Corea del Nord) che esulano dal contesto e fanno perdere la concentrazione del già non poco intricato plot, così come è inutile e fastidiosamente "comicarola"la piccola parte in Australia.

    Tutti tasselli che indeboliscono il film, quando poteva essere più sciolto e serrato (come lo era Oldboy, seppur non perfetto), in una quantità di personaggi di cui si fatica a riconoscere la fisionomia, tra figlie perdute insopportabili che parlano solo inglese, ragazzetti innamorati, pasticceri, torte e tortine, detenute lesbiche che obbligano a sgradevoli cunninlingus, black comedy nell'avvelenamento con candeggina e troppa carne al fuoco, troppe sottotrame, troppe derive caricaturali.

    Di contro sprazzi incantevoli nella poetica regisitca wookiana (i meravigliosi titoli di testa, le scarpette rosse con il tacco alto , l'onirismo surreale del professore col corpo di cane, il dito tranciato davanti ai genitori della piccola vittima, la cena con sodomia, la moglie-o la compagna-pesta e sorridente, le lacrime di Geum, Geum che cammina tra le strade innevate nelle notti di Seul, la pistola che spara a distanza ravvicinata fatta costruire su misura, le delicata scena di feticismo, da parte del ragazzetto della pasticceria, con le carezze alle scarpe rosse col tacco che Geum si è sfilata) e una crudeltà quasi insostenibile che riporta ai fasti feroci di Mr. Vendetta-di cui riprende la stessa frase e la stessa folle teoria "Ci sono rapimenti buoni e rapimenti cattivi..."-con lo "snuff" infanticida della bambina impiccata.

    Poi ancora una svolta fumosa e macchinosa (la vendetta genitoriale, il processo fai da te) che lambisce la noia (l'ultima cena con le fette di torta in pasticceria mentre fuori comincia a nevicare) e una chiusa melò parecchio stucchevole che odora di spocchia autoriale.

    Wook si barcamena tra torture tarantiniane (il professore legato alla sedia, imbavagliato, sparato ai piedi), bislacco umorismo rancido e musica classica vivaldiana, per quello chè è il meno riuscito del trittico vendicativo (il mio preferito rimane il nichilista Mr. Vendetta) che sfiora troppo spesso il farsesco e il macchiettistico, perdendo per strada la potenza e la cupezza dei due capitoli precedenti.

    A intermittenza attimi di gran cinema, la bellezza malinconica di Lee Young-Ae, picchi di crudeltà, qualche splatterata e una deriva surreale assai discutibile.
    Ultima modifica: 25/09/24 11:42 da Buiomega71