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Discussioni su In a lonely place - Film (2016)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/10/16 DAL BENEMERITO COTOLA
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  • Quello che si dice un buon film:
    Cotola, Buiomega71

DISCUSSIONE GENERALE

1 post
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  • Buiomega71 • 18/08/25 10:40
    Consigliere - 27501 interventi
    Rassegna estiva:
    Indipendentia-Il lato oscuro del cinema italiano
     

    Un'allucinata e surreale versione del Collezionista, in cui spicca il talento figurativo e narrativo di Montecchi (notevoli le numerose e inquietanti immagini riflesse negli specchi) che si balocca talentuosamente con l'oscurità dell'anima indissolubilmente lynchiana (Teresa con indosso un cappuccio di nylon vista attraverso lo specchio ovale, che respira affanosamente, i videotape, il vecchio televisore spento posizionato nell'enorme stanzone ) e il barocchismo greenawayano degli interni, degli oggetti, delle geometrie,  in un kammerspiel che tanfa di solitudine, follia e morte, tutto ambientato all'interno di un Motel nelle parti di Rimini (l'hotel Coronado), che ha le spettrali sembianze decadenti e fatiscenti della colonia di Zeder (i pochi esterni, in una luce quasi innaturale, sembrano paventare l'apocalisse).

    Originale e eccentrica  pellicola sul teatro della crudeltà (vengono in mente i polanskiani La morte e la fanciulla e Venere in pelliccia e soprattutto lo spagnolo Killing words ), che si immerge in tempi rarefatti e sospesi, riempiti dai monologhi deliranti del "carnefice" (ma chi è davvero vittima e carnefice?) che tortura e sevizia la sua "dea", prendendola a schiaffi, adagiandole sulle gambe dei vermetti, raccogliendo, in un vasetto, le sue nere lacrime macchiate di rimmel, cercando di estirparle la sua vera natura (Chi sei veramente?).

    Non esente da picchi sadici e crudeli (quasi insostenibile l'agghiacciante crush fetish sul coniglietto, schiacciato senza pietà dai tacconi della depravata Teresa per compiacere il suo altrettanto depravato compagno e per chi ama la sensualità e la seduzione delle calzature da donna, come il sottoscritto, questa ignobile e mostruosa pratica è assolutamente abberrante, le freccette conficcate nei seni di Teresa, come le spille da balia di Alexandra's project, il racconto del "mostro di Parigi" che ha affinità con il caso Issei Sagawa), dove i chiaroscuri degli ambienti marcescenti e abbandonati rispecchiano l'animo nero e torbido dei due assoluti protagonisti.

    Pre finale dalle battute "psycho thriiler" e chiusa onirica aperta a varie chiavi di lettura.

    Un perfido gioco al massacro a due in cui spicca la grottesca maschera tragica, scheletrica, sofferta e batesiana di Busignani

    Da confrontare con il quasi simile (per ambientazione, perdità dell'identità e disorientamento) Esperienza.




    Ultima modifica: 18/08/25 12:58 da Buiomega71