Undying • 6/08/09 03:20
Comunicazione esterna - 7565 interventi1) Può essere che il Morandini abbia interpretato una delle tante chiavi di lettura del film, decisamente criptico e interessante.
A mio modo di vedere è quasi il contrario: ovvero il Diavolo si annida tra le mura del sacro istituto e lo scrittore, né angelo né tantomeno diavolo, è puro osservatore di una realtà bigotta ancorata alla mortificazione della carne e alla privazione delle aspettative umane (piacere, gioia, allegria, libertà);
2) come da punto 1 direi che non è lui il Grande Tentatore;
3) è un film bellissimo.
Ottimamente scritto, recitato e diretto. Senza dimenticare l'uso di una fotografia esemplare, che sottolinea con il suo cromatismo quasi dicotomico (bianco, nero e grigio) una scenografia probabilmente allegorica e quasi metafisica, sorta di proiezione visiva dei tre stati d'animo umani: quello buono, l'apatico e il cattivo.
Ultima modifica: 6/08/09 04:28 da
Undying
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