Buiomega71 • 13/08/14 17:24
Consigliere - 27174 interventi Rebis ebbe a dire:
Rivisto ieri, un po' per ozio, un po' per beneficio del dubbio... Mi ha convinto, forse più della prima volta al cinema. Film imperfetto, derivativo, moralmente ambiguo, ma maledettamente efficace nel sobillare il sentimento della paura e nel condurre al fine ultimo (e prevedibilissimo) del racconto. La scena finale ha un impatto visivo notevole. Forse perché ero solo a casa, ma leggere la "storia vera" riportata da wikipedia mi ha messo una fifa blu... Non sapevo che anche questo caso fosse stato sottoposto ai coniugi Warren, gli stessi che intervennero per i fatti che ispirarono Amityville e che appaiono nel più recente The Conjuring.
Per la serie non è cosa si racconta, ma come, ecco un angoscioso e tetragono "hunting house" davvero ben girato e ottimamente fotografato.
L'originalità non abita qui, visto i mille rimandi ad altri film dello stesso genere (AMITYVILLE HORROR, SHINING, POLTERGEIST, BALLATA MACABRA ,DOPO LA VITA) , ma il film e pervaso da un fetore mortifero dall'inizio(con le foto d'epoca dei defunti piuttosto menagramo) sino allo splendido e visionario finale, davvero un inno alla poesia macabro visionaria, con i cadaveri mummificati nelle pareti, splendidamente creati da sua maestà Todd Masters.
Quello che mi ha impressionato e l'atmosfera fulciana che si respira costantemente per tutto il film. Rimandi non poco velati a QUELLA VILLA ACCANTO AL CIMITERO (i cadaveri e la stanza per autopsie e imbalsamazioni nel seminterrato, il dottor Aickman come il dottor Freudstain) e anche all'ALDILà(i granchi, le apparizioni zombesche e terrifiche), e un costante e perenne tanfo di morte, di cadaveri e carne in putrefazione, così come il cibo che marcisce nel frigo.
Gli elementi splatter sono assenti, ma ci sono tavolacci autoptici , necroscritture, terrificanti sedute spiritiche, attrezzi del "mestiere" tipo seghetti e trinciaossa, apparizioni allucinogene e disturbanti, ragazzi medium (Jonah) che appaiono con la faccia fulcianamente ustionata, e che ricorda il ragazzino messianico vendicativo di INFERNO A GRAND ISLAND, e nei flashback virati seppia, finiscono abbrustoliti nel forno crematorio. Davvero insostenibile, poi, il taglio delle palpebre ai defunti, poi riposte in uno scatolino.
L'originalità latita, e il finale e pure buonista, ma supportato da una buona regia dell'esordiente Peter Cronwell (il suo corto in stop-motion, WARD 13, si vede per un attimo in tv, quando Matt e in attesa nella saletta dell'ospedale, prima di conoscere il reverendo di Elias Koteas), dall'ottima fotografia di Adam Swica, dalle location angosciose-la magione mette davvero i brividi-e dagli sfx(parchi ma ottimi)di Todd Masters.
Tumori e chemioterapie, cadaveri, presenze, linee di confine tra la vita e la morte, malattie terminali viste come passaggio e ricettacolo per le forze del male, mutui e affitti e crisi economiche. Sconsigliato a chi soffre di crisi depressive. Necroforo.
E non posso non chiudere con la bellissima filastrocca tormentone del film:
Un giorno luminoso, nel bel mezzo della notte due ragazzi morti fecero a botte. Schiena contro schiena, in viso si guardarono: sguainarono la spada e poi spararono. Il poliziotto sordo i due spari sentì e i due ragazzi morti a morte colpì"
*Scusate per i titoli scritti in maiuscolo e non in neretto come sono solito scrivere, ma ho copia e incollato la discussione da un altro forum, che scrissi all'epoca dopo aver visto il film.
POI DAVINOTTATO IL GIORNO 27/08/09
Occhiandre
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