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Discussioni su Grindhouse - A prova di morte - Film (2007)

DISCUSSIONE GENERALE

51 post
  • Herrkinski • 31/12/22 15:03
    Consigliere avanzato - 2663 interventi
    Schramm, secondo me in questo caso ti fai troppe domande; credo che Quentin avesse volutamente girato in maniera piuttosto anarchica, senza badare troppo alla continuity e ad alcune scene, un po' come i modelli 70s a cui si rifaceva. Vero che mi sarebbe piaciuto rivedere alcuni personaggi introdotti e poi abbandonati, così come capisco che può risultare antipatico il mischiare l'effetto grindhouse/spuntinature varie con tocchi più stylish (il bianco e nero, certi giochi di montaggio), ma da Tarantino è tutto sommato qualcosa che mi posso aspettare. Poi intendiamoci, lui stesso pensa sia il suo peggior film e conosco pochi a cui è piaciuto veramente, a me però continua a piacere anche in virtù dei suoi difetti, proprio come alcuni vecchi film dei '70 e '80 che riguardo sempre con piacere. Di sicuro preferisco la prima parte alla seconda, se non altro per le atmosfere; adoro tutta la parte al pub, la scelta delle musiche in quelle scene (quella lapdance..), i dialoghi, gli omicidi immediatamente successivi. Anche il paradosso dei cellulari tutto sommato mi piace. Poi per me un po' cala, per quanto le scene ad alta velocità della seconda parte siano ottime e ci siano momenti irresistibili (Russell che scatta le foto con la ost di L'uccello dalle piume di cristallo, per dirne uno).
    Alla fine, in retrospettiva credo che Tarantino volesse omaggiare i modelli 70s e cercare di rientrare nel canone dell'operazione Grindhouse double-bill con Rodriguez, ma per via del suo estro si sia concesso divagazioni dal tema e slanci stilosi tipici del suo cinema abituale, uscendosene quindi con un crossover imperfetto e un po' schizofrenico. Qualcuno direbbe "né carne né pesce", ma qui si tratta proprio di voler vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, a seconda di come si percepisce il film e l'interpretazione del regista di certo cinema. Nella sua imperfezione l'ho però trovato - come ormai ben noto - molto più autentico di quanto fatto successivamente, perlomeno fino all'ultimo C'era una volta a Hollywood, che mi ha riconquistato forse proprio in virtù dell'atmosfera anni '60-'70 e di quel "cazzeggio" che amavo in pellicole come questa, dove non si seguono i dettami del cinema "normale", inserendo anche scene che non avrebbero senso di esistere ma che alla fine restano impresse. Resta un po' un unicum nella filmografia del regista e il suo meccanismo non funziona in maniera fluida come nei suoi migliori lavori (quelli precedenti, per me), ma a mio gusto resta tra i suoi che amo di più. Oggettivamente, solo lui poteva fare un film del genere; i revival di certo grindhouse da quel momento sono stati innumerevoli, ma raramente si sono viste cose degne di nota e che non copiassero pedissequamente i modelli d'epoca, oltre a mantenere un livello registico superiore alla media, capace di slanci che ti sorprendono.
    Ultima modifica: 31/12/22 17:38 da Herrkinski
  • Schramm • 31/12/22 18:37
    Scrivano - 7813 interventi
    Herrkinski ebbe a dire:
    Schramm, secondo me in questo caso ti fai troppe domande; credo che Quentin avesse volutamente girato in maniera piuttosto anarchica, senza badare troppo alla continuity e ad alcune scene, un po' come i modelli 70s a cui si rifaceva. 
    il problema è che appunto vi si attiene pedissequo senza rivitalizzare quel modo di fare cinema. parlo proprio dei buchi di scrittura tipici dei b-z-grindmovies. da quentin mi aspettavo che quest'aspetto prendesse diverse pieghe e venisse diciamo così trasgredito. come del resto ha fatto sul fronte tecnoestitico, dove da una certa è come se si stancasse del giocattolo e sbottasse massì fanculo tutto, torniamo al caro sano full hd
    quanto a
    Vero che mi sarebbe piaciuto rivedere alcuni personaggi introdotti e poi abbandonati, 
    leggo però che all'epoca aveva in mente un sequel dove presumibilmente mike non moriva e avremmo ritrovato sia lo sceriffo tignoso che ladygulp alle prese col meccanico lubrico. sarebbe stato interessante se si fosse tenuto coerente all'intenzione come ha fatto anni dopo west.
    così come capisco che può risultare antipatico il mischiare l'effetto grindhouse/spuntinature varie con tocchi più stylish (il bianco e nero),
    diciamo che più che antipatico l'ho trovato totalmente gratuito e randomly, senza qualcosa di vagamente segnico sottobanco.
    lui stesso pensa sia il suo peggior film
    se lo afferma lui non ho altre domande vostro onore. a me non è spiaciuto eh, e l'ho anche rivisto con piacere curiosità e interesse, solo che la prima volta i difetti mi sono parsi pregi anche innovativi, ora mi sembrano sic et simpliciter difetti, ingenuità o spacconate a salve (del resto anche il cameo che quentin stesso si ritaglia al bar è quello del regista fanfaroncello), senza quella polpa e quella ciccia che si può trovare in qualsiasi altro film quando vi fa ricorso. e ci sta che piacciano nei film di allora, dove il difetto era spontaneo e inevitabile. qua invece è forzatamente ricercato in un'operazione che ossequia quel cinema "difettoso" permettendosi di ricordarcelo proprio inserendo alla bona de dio i cellulari.
    Nella sua imperfezione l'ho però trovato - come ormai ben noto - molto più autentico di quanto fatto successivamente, perlomeno fino all'ultimo C'era una volta a Hollywood
    io la penso all'esatto opposto, tanto più che assieme a questo (anzi, ben più di questo) hollywood è per tutt'altri motivi il tarantino per me meno sincero, ispirato, coinvolgente e convincente
    i revival di certo grindhouse da quel momento sono stati innumerevoli, ma raramente si sono viste cose degne di nota e che non copiassero pedissequamente i modelli d'epoca, oltre a mantenere un livello registico superiore alla media, capace di slanci che ti sorprendono.
    io ci metterei in vetta X, che pure non si rifà strettamente al grindhousing, ma che risponde appieno ai pregi che indichi come rari da lì in poi, e che dovendo preferire, per me sta sopra di parecchi scaffali a deathproof.

    Ultima modifica: 1/01/23 16:49 da Schramm
  • Herrkinski • 1/01/23 16:33
    Consigliere avanzato - 2663 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    leggo però che all'epoca aveva in mente un sequel dove presumibilmente mike non moriva e avremmo ritrovato sia lo sceriffo tignoso che ladygulp alle prese col meccanico lubrico. sarebbe stato interessante se si fosse tenuto coerente all'intenzione come ha fatto anni dopo west.
    Wow, questo sì che sarebbe stato interessante, peccato non abbia proseguito con l'idea...

    io ci metterei in vetta X, che pure non si rifà strettamente al grindhousing, ma che risponde appieno ai pregi che indichi come rari da lì in poi, e che dovendo preferire, per me sta sopra di parecchi scaffali a deathproof.
    Beh, per molti versi è un altro tipo di film, molto meno "cazzone" per usare un francesismo, sicuramente più serio nel trattare la materia grindhouse.

    Sul resto, tutte osservazioni condivisibili, pur se naturalmente si scende nell'ambito del gusto personale alla fine sul giudizio complessivo al film.

  • Buiomega71 • 8/09/24 11:27
    Consigliere - 27213 interventi
    Tarantiniano fino al midollo (e non solo per le amorevoli citazioni ai classici "sulla strada" degli anni 70, alla fissa per i piedini femminili e per le musiche riciclate dei cultoni nostrani-operazione che il sottoscritto, vuoi per via per il poco orecchio nel riconoscerle, non ama troppo-) in un tributo appassionato (e appassionante fino a un certo punto) al cinema dei vari Roger Corman, Russ Meyer e i Fuori (dalle balle)in 60 secondi (l'originale però, tiene a precisare, non la porcata con Angelina Jolie, Tarantino docet).

    Opera che si colloca perfettamente alla fine di Kill Bill e al Tarantino blockbusteroso e assolutamente non pellicola minore (non c'è, a mio modo di vedere un'opera minore nella filmografia di Quentin, anche perchè il suo film che amo di più è ritenuto, per molti, tale) pregno di umori tarantiniani fino all'autocitazione (lo sceriffo di Michael Parks o alla prospettiva visuale vista  dal baule di una macchina, in questo caso il cofano della Dodge Challenger di Kowalski)

    Il problema sostanziale del film è la sua scissione in due squilibri narrativi che mal si amalgamo, creando un cortocircuito che impedisce al film di arrivare all'ambito "grande esempio di cinema".

    Nella prima , quando entra in scena Stuntman Mike di un Kurt Russell che avrebbe almeno meritato la candidatura a un fottuto Oscar (per dirla alla Quentin) il film decolla a bomba e salta fuori la genialità di Quentin (da antologia Stuntman Mike che infila tutte le serie tv-esistenti-di qui ha preso parte, ma nessuna delle ragazze che lo ascolta ne ha vista o ne conoscesse una e che fa il duro filosofeggiando alla maniera del Cavaliere pallido eastwoodiano) che , poi, si concretizza nella brutale morte di Rose McGowan (il vetro dell'abitacolo dell'auto che omaggia le schermate cristalline argentiane, lei che sbatte la testa fino a fracassarsela) e nel devastante impatto automobilistico tra i più straordinari e assolutamente dirompenti mai girati per un film (tanto che sono tornato indietro rivedendomelo, perchè non potevo credere ai miei occhi), tra Converse che fluttuano nell'abitacolo come se fosse esplosa una bomba, ralenti di morte, gambe tranciate che finiscono sull'asfalto, volti scarnificati, accartocciamenti di lamiere, in una mattanza splatter che fa il paio (con le dovute differenze) con quella di Maniac

    Poi la sorpresa amarissima, che il sottoscritto non sapeva assolutamente, del gruppo di ragazze falcidiato da Stuntman Mike, di cui ero convinto fossero le protagoniste del film, nemesi di Stuntman Mike, e qui Quentin, giocando sporco, mi coglie in fallo come fece Friedkin in passato e i fratelli Coen un pò più tardi, restandoci malissimo.

    Quentin, poi, rincara la dose con Stuntman Mike che spia il nuovo gruppo di ragazze con il binocolo in perfetto stile psycho thriller tra Argento e De Palma, il solleticare i piedini a Rosario Dawson, il forsennato inseguimento tra stradine bucoliche e autostrade della paura, lo sfondamento del manifesto pubblicitario di Scary movie 4 (quindi nessun anacronismo di telefonini cellulari, visto che il film ha l'animo degli anni 70 sì, ma è ambientato ai giorni nostri, nel 2006), Stuntman Mike che frigna colpito da un proiettile chiedendo "scusa" e il gran massacro finale puramente rape & revenge tra furibondi cazzotti in faccia e teste spiaccicate con una "stivalata".

    Quasi la pefezione e momenti di grandissimo cinema, se non fosse per la dolente nota dell'inutile e logorroico cianciare del nulla cosmico del gruppo di odiose, volgarotte (ma è il male minore) e detestabili ragazzotte dei primi, quasi insostenibili, 25 minuti (ok che nei dialoghi Tarantino è abilissimo e sono il suo pezzo forte, ma c'è una misura che non dovrebbe essere oltrepassata, perchè il troppo stroppia), con l'apoteosi nella terribile "prova" recitativa con la ragazza di colore che indossa la maglietta con su scritto L'ultimo buscadero. Errore che ripete , poi, con il secondo gruppo di ragazze, con chiacchiere ancor più futili e ancor più irritanti, tanto che poi il sottoscritto non le stava più nemmeno ad ascoltare , concentrando la sua attenzione altrove (nelle location della provincia americana, nei personaggi che affolavano i locali, e che rispostavo l'attenzione quando le tipe parlavano di cinema : John Hughes, Bella in rosa, Punto zero)

    Eppoi, Quentin, la lape dance della Ferlitto (l'unica davvero sexy e sensuale-ma anche velata da una certa malinconia- in mezzo ad un gineceo francamente poco simpatico) con le infradito (antisesso) ma anche no.

    Poi andava benissimo tutto, dalla pellicola rovinata dalle cadute di fotogramma, a togliere il colore per virare sul bianco e nero (Stuntman Mike fuori dal centro commerciale che punta l'auto del secondo gruppo di ragazze), alle sequenze ripetute come in un loop di scarsa qualità, ai titoli di testa puramente settantiani, fino ai geniali titoli di coda (la canzone è straordinaria) col tipico THE END e inframmettizati da foto di ragazze vintage e brevi flash delle protagoniste in stile "backstage".

    Genio e sregolatezza tarantiniana, per un film imperfetto, rivedibile in parecchi punti, ma pervaso da una passione viscerale per un certo tipo di cinema (e non solo) profondamente e indissolubilmente tarantiniana.

    E comunque sia Sahannona Bananona è un must, così come una delle ragazze appena iniziato il film, che non riesce a trattenere la pipì.
    Ultima modifica: 8/09/24 14:10 da Buiomega71
  • Ruber • 8/09/24 13:04
    Formatore stagisti - 9437 interventi
    Di questo gran bel film di Tarantino (il Mio preferito della sua filmografia) era previsto un sequel, almeno secondo alcune interviste rilasciate dallo stesso Tarantino, tuttavia la cosa si è poi arenata nel corso degli anni. Poi con l’ultimo film lo stesso ha detto che ha chiuso con la regia…spero tuttavia ritorni suoi suoi passi, e possa dar seguito al ritorno di Stunt-man Mike.
  • Buiomega71 • 8/09/24 13:12
    Consigliere - 27213 interventi
    Ruber ebbe a dire:
    Di questo gran bel film di Tarantino (il Mio preferito della sua filmografia) era previsto un sequel, almeno secondo alcune interviste rilasciate dallo stesso Tarantino, tuttavia la cosa si è poi arenata nel corso degli anni. Poi con l’ultimo film lo stesso ha detto che ha chiuso con la regia…spero tuttavia ritorni suoi suoi passi, e possa dar seguito al ritorno di Stunt-man Mike.
    Per un ipotetico sequel la vedo ardua, visto che lo stesso Tarantino non va molto fiero di A prova di morte (e personalmente non capisco i motivi, nonostante sia un film imperfetto)
    Ultima modifica: 8/09/24 17:15 da Zender
  • Ruber • 9/09/24 00:01
    Formatore stagisti - 9437 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Ruber ebbe a dire:

    Per un ipotetico sequel la vedo ardua, visto che lo stesso Tarantino non va molto fiero di A prova di morte (e personalmente non capisco i motivi, nonostante sia un film imperfetto)

    Buio dove lo hai letto che non va fiero di questo suo film? Perchè io ne ho senpre sentito parlare bene da lui, sia nelle interviste, sia negli extra del br, e la voce del possibile sequel non era campata per aria, nella pagine in inglese di wikipedia sul flm trovi una lunga sezione denominata  "future" su possibili sceneggiature, in rete trovi anche quella che era una possibile trama (abbastanza bruttarella menomale che era solo una bozza). Per quanto mi riguarda è al primo posto nella sua filmografia insieme a Pulp fiction.
  • Buiomega71 • 9/09/24 07:43
    Consigliere - 27213 interventi
    Ruber ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Ruber ebbe a dire:

    Per un ipotetico sequel la vedo ardua, visto che lo stesso Tarantino non va molto fiero di A prova di morte (e personalmente non capisco i motivi, nonostante sia un film imperfetto)

    Buio dove lo hai letto che non va fiero di questo suo film? Perchè io ne ho senpre sentito parlare bene da lui, sia nelle interviste, sia negli extra del br, e la voce del possibile sequel non era campata per aria, nella pagine in inglese di wikipedia sul flm trovi una lunga sezione denominata  "future" su possibili sceneggiature, in rete trovi anche quella che era una possibile trama (abbastanza bruttarella menomale che era solo una bozza). Per quanto mi riguarda è al primo posto nella sua filmografia insieme a Pulp fiction.

    In un'intervista Tarantino ha affermato che A prova di morte è il film di cui va meno fiero.[16]

    Da Wikipedia
    Poi non so, la verità starà nel mezzo 
    Ultima modifica: 9/09/24 09:01 da Buiomega71
  • Dave hill • 12/04/25 01:01
    Custode notturno - 193 interventi
    La rivista di Fangoria che si scorge in autogrill quando Rosario Dawson cerca una copia di Allure, è la n. 257 di Ottobre 2006.
  • Zender • 12/04/25 08:12
    Capo scrivano - 49020 interventi
    Quu serve il fotogramma in buona qualità che la mostri
  • Dave hill • 12/04/25 08:25
    Custode notturno - 193 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Quu serve il fotogramma in buona qualità che la mostri
    Ci provo: