Matalo! • 18/09/17 22:56 Call center Davinotti - 613 interventi
Sicuramente rivedrò Dunkirk; nonostante avessi seguito un po' la querelle alla fine al cinema ci son andato con la mente sgombra da preconcetti;dato che io non ho nessuna avversione per il regista;anzi::: (tanto più che almeno quasi metà film mi piaceva, poi con la scena dello scafo olandese mi si è rotto qualcosa dentro). La rece di fofi e soprattutto quella di wu ming hanno un difetto: si spingono troppo nel voler fare paralleli con la contemporaneita; a me sta bene pensare che qualunque opera porti con sé lo spirito del tempo in cui é stata fatta anche se parla di altro ma non credo che tutti i confronti con brexit e migranti siano tutti contenuti in questo film a livello (in)conscio
il problema dell?altra parte della critica é quella di prendere un film come un fenomeno asettico; cioé di ridurre tutto a una mera questione di linguaggio
Personalmente un film é una cooperazione di tante forze espresse dal linguaggio
perdonate gli errori di scrittura ma é questo pc a dare i numeri dopo un tot
Cotola ebbe a dire: Oscar per il miglior montaggio sonoro, per il miglior sonoro e per il miglior montaggio. Non avrei avuto problemi a dargli pure l'Oscar per il miglior film ma devo riconoscere che questi tre sono quelli che Dunkirk meritava di vincere.
E nel mio personalissimo cartellino, sonoro e montaggio sono già tanta roba.
grande è l'impossibile e sopra e sotto il cielo di nolan va quasi tutto molto bene. i mari come firmamento, il cielo come abisso marino, una messa a soqquadro e in palindromico abisso e solenne di fondo storico e superficie estetica e di fondo estetico e superficie storica reimmessi e rimescolati in un continuo upside down e inside out da tre punti di vista ouroboureali inanellantesi dove rai storia si trova in mezzo al frontale tra interstellar e inception.
e (relativa) pace al cuore per le evitabili tziganate retoriche finali (effettivamente difficili da sopportare, tanto più che non mandano il film in agognata zona pentagonale-pentacolare), non fanno ombra a un occhio di gorgo filmico; una più che sublime cine-geodesia per il quale nemmeno 40 pollici possono essere sufficienti. e che mi ha fatto profondamente rammaricare di non aver esperito il film in sala.
Schramm ebbe a dire: una più che sublime cine-geodesia per il quale nemmeno 40 pollici possono essere sufficienti. e che mi ha fatto profondamente rammaricare di non aver esperito il film in sala. Per farti rabbia ti dico che Dunkirk lo vidi in sala e pure in lingua originale.
L'ho rivisto 10 giorni fa a casa in italiano e mentre il fattore lingua, converrai, è marginale per questo tipo di pellicola, la visione/audizione sul piccolo schermo lo deprime abbastanza.
Ma anche il film in sè stesso forse non regge a ripetute visioni, è un pregevolissimo esperimento audio/visivo ma dai piedi d'argilla.
se è ahimé vero che la visione casalinga lo schiaccia e umilia, non sarei così concorde sulla reiterazione visiva: nella sua triplice convergenza resta qualcosa di spezzato di aperto che personalmente mi ha chiesto a gran voce una seconda mandata, che non posso purtroppo soddisfare al momento.. quanto all'italiano, no. preferirò sempre la traccia originale, vi fossero anche solo 5' di dialoghi lungo 100.
POI DAVINOTTATO IL GIORNO 9/09/17
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