Ciavazzaro • 28/04/18 01:51
Scrivano - 5583 interventiS.F. Brownrigg un regista che amo molto, e che nei suoi film sa offrire delle atmosfere di decadenza, depressione ed aria inquietante unica (una atmosfera simile a quella del mio amato Larraz, ma qui ancora più depressiva ed inquietante) dirige questa nuova opera.
La giovane Amanda dopo aver ricevuto una misteriosa telefonata che la avvisa che la nonna sta molto male, torna al paese di origine (lasciato dopo l'omicidio insoluto della madre) nella sua vecchia casa.
Qui trova il dottore e l'avvocato della nonna molto ostili a lei, e con l'impressione di avere segreti nascosti.
A completare l'allegro paesello l'inquietante curatore di un museo di bambole.
Punto in comune dei tre ? volere la casa della donna.
Nel mentre la poveretta comincia a ricevere le telefonate di un maniaco sessuale, nascosto molto vicino alla donna.
Inutile dire che presto i cadaveri cominceranno ad affiorare, potrà la ragazza salvarsi ?
Il regista riprende molti attori dal cast del precedente Non andate in cantina, a parte dal bravissimo caratterista Gene Ross che pure in questa occasione si fa chiamare "judge" come nel precedente film.
Brava la protagonista, e menzione d'onore per l'interpretazione del topo di museo interpretato da O'Dwyer incredibilmente qui all'unico film (ma con una lunga carriera teatrale).
Viene anche recuperata (in un ruolo minore) la co-protagonista di non andate in cantina, prima dottoressa, ora moglie del giudice.
Nonostante il basso budget, la fotografia offre delle inquadrature sorprendenti (aiutate da una scenografia bellissima, una vera casa d'epoca), e una bellissima scena in un parte della casa con vetrate di vari colori (una festa per gli occhi).
Belle le inquietanti musiche.
Ma la parte migliore sono le atmosfere, veramente uniche come negli altri film del regista e come già detto similari a quelle di Larraz.
Buon uso della bambole, anche se solamente in una scena (d'omicidio).
Da segnalare una scena molto perversa, col maniaco che obbliga la donna a toccarsi mentre la spia da un buco, veramente inquietante e come direbbero gli americani: "Nasty".
Si potrebbe gridare al capolavoro. Ma invece ahimè, vi sono vari difetti che abbassano il punteggio.
In primis, la scelta di voler usare il whodunit in maniera maldestra, fingendo di voler nascondere l'identità del maniaco, ma in realtà mostrandola in maniera pedestre quasi subito.
E poi il finale, un finale così frettoloso, così irrisolto, che come già scritto nel commento, lascia un fastidio senso di irresolutezza.
Un vero peccato concludere così, gli dò comunque due pallini e mezzo per tutto il resto, ma un finale così fa cadere ogni emozione.
Ciavazzaro