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Discussioni su Dog star man - Film (1962) | Pagina 1

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/11/07 DAL BENEMERITO SCHRAMM
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  • Capolavoro assoluto (e ce ne sono pochi!):
    Schramm, Metakosmos, Fauno

DISCUSSIONE GENERALE

21 post
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  • Schramm • 21/02/16 20:04
    Scrivano - 7826 interventi
    Metakosmos ebbe a chiosare:
    Da gustare con una colonna sonora adeguata (personalmente ho optato per un buon raga indiano)

    ricordo che me lo feci franare addosso videoproiettandolo 2mt e 1/2 per 2 e sovrascrivendovi come ost una selezione di musica elettronica sperimentale (ussachevskij, gibbons, colloquio, autechre, e una dozzina d'altri che non ricordo) e i suoni si cucivano perfettamente attorno alle immagini come filo attorno alla bocca del sacco, neanche fossi stato l'autore della ost. esperienza indimenticabile.
    Ultima modifica: 28/02/16 13:41 da Schramm
  • Capannelle • 21/02/16 20:10
    Scrivano - 3999 interventi
    Se poi qualcuno dice di cosa parla..
  • Schramm • 21/02/16 20:18
    Scrivano - 7826 interventi
    nel mio commento è spiegato abbastanza chiaramente. non è cinema narrativo, quindi una trama non c'è perché manca anche tutto quanto potrebbe fondarla (attori, paesaggi, etc) si tratta, detta terra terra, di 74' di (dis)soluzioni visive ottenute (mal)trattando la pellicola con ogni arma e modo a disposizione. ne risulta un'esperienza, prima ancora che un film, ad altissimo potenziale visionario. potenziale esploso, prima ancora che sviluppato o espresso.
    Ultima modifica: 21/02/16 20:19 da Schramm
  • Capannelle • 21/02/16 20:21
    Scrivano - 3999 interventi
    vedendo cosa produce era in effetti una domanda stupida, io passo
  • Raremirko • 21/02/16 23:22
    Call center Davinotti - 3863 interventi
    Schramm guarda pure Mothlight, molto bello.
  • Metakosmos • 28/02/16 12:36
    Pulizia ai piani - 7 interventi
    Fantastico Schramm! Io optai esattamente per Three Ragas (1956) di Ravi Shankar - suo primissimo album. Era davvero incredibile, ma anche in questo caso, la musica si adattava perfettamente alle immagini ed al dinamismo della pellicola, solo alla fine mi sono ricordato che il film originariamente era senza audio. Consigliatissimo.

    PS: Mothlight è un altro capolavoro, così come quasi tutti i lavori di Brakhage.
  • Schramm • 28/02/16 13:55
    Scrivano - 7826 interventi
    Metakosmos ebbe a dire:
    Fantastico Schramm! Io optai esattamente per Three Ragas (1956) di Ravi Shankar - suo primissimo album. Era davvero incredibile, ma anche in questo caso, la musica si adattava perfettamente alle immagini ed al dinamismo della pellicola, solo alla fine mi sono ricordato che il film originariamente era senza audio.

    è una procedura che dopo quest'esperienza mi sono ripromesso di ripristinare con tutti i lavori sperimentali muti. di recente anche kiss è diventato un vero e proprio vjset con pezzi di air, jonsi & alex, black sun productions, atomine elektrine, gridlock, rosa mundi, margo, miwon, connect_I.cut; e solo così alterato mi sono assicurato porzioni di incanto e interesse, scampandola a una noia altrimenti sovrana ;) anche perché la sinuosa malinconia dei suoni si dipanava in perfetta comunione con l'estasi amniotica del bacio, per cui è stato un di più che come per stan ha finito con l'essere pienamente -e di nuovo, inaspettatamente- rispettoso dell'opera.

    prima o poi dovrà toccare anche a vertov...

    mothlight l'avevo in coda a dog star man assieme a una manciata d'altri, ma ritenni opportuno celebrare recensivamente solo questo, onde evitare di ripetermi.
  • Poppo • 29/02/16 14:42
    Galoppino - 466 interventi
    Imho sonorizzare Brakhage (specie i film "experimental" su immagine/colore ed effetti cangianti annessi) produce una ridondanza di percezione intollerabile.

    Ma è vero che anche solo venti minuti di Persian Series producano una certa angoscia: tutto quel silenzio e tutto quel colore! Difficile reggere alla prima. Difficile pure alla seconda e alla terza.
  • Fauno • 26/11/17 00:28
    Formatore stagisti - 2767 interventi
    Dico la lista di brani che ho messo come sottofondo, aiutandomi con You Tube. Posso solo aggiungere che è stata una delle esperienze più straordinaria da quando son sul sito, e quindi ringrazio i colleghi Metakosmos e Schramm che l'hanno commentato prima di me, e confermo senza batter ciglio il massimo dei pallinaggi.

    Sono brani poco ascoltati di gruppi arcifamosi. Devo dire che tutti hanno avuto un impatto e un accompagnamento molto buono, ma tre in particolare hanno davvero eccelso, e sono il primo brano e i due brani finali.

    1) Le ultime parole di Brandimarte-Stelle di Mario Schifano

    2) Sing this all together (see what happens)-Rolling Stones

    3) Long, Long, Long-Beatles

    4) Alan's Psychedelic Breakfast-Pink Floyd

    5) Moonchild-King Crimson

    6) Gold and Silver-Quicksilver Messenger Service

    7) Six Ate-Camel

    8) No Title-Ten Years After

    Solo se per Brandimarte si sono saltate le
    dispute iniziali delle Stelle in studio non
    si finisce pari, quindi io per la seconda
    (canonica) visione ho aggiunto Embryonic
    Journey, dei Jefferson Airplane.

    Se c'è un utente al quale straconsiglio la
    visione, anche perché è uno che la sa
    lunghissima sulla musica psichedelica è
    senz'altro Herrkinski, ma non mi
    dispiacerebbe affatto un parere anche da
    Schramm sui pezzi che ho scelto. Ravi
    Shankar sicuramente va benissimo, ma io ho
    voluto variare.

    Concludo augurando Buon Viaggio Psichedelico
    a chiunque mi succederà nella visione. Io
    sono il terzo astronauta arrivato oltre l'Infinito; avanti il prossimo ;-)
    Ultima modifica: 26/11/17 01:04 da Fauno
  • Herrkinski • 26/11/17 06:15
    Consigliere avanzato - 2665 interventi
    Ottime scelte Fauno, non c'è che dire :-)
    Menzione d'onore per i Quicksilver Messenger Service che troppo spesso vengono dimenticati rispetto a band più blasonate. Coi Jefferson Airplane poi sfondi una porta aperta :-)
    Ho ovviamente sentito parlare di Brakhage ma ammetto di non avere ancora provato l'esperienza. Mi sorge però spontanea la domanda, per tutti voi che l'avete visionatoe che magari avete approfondito, ma andrebbe effettivamente visto senza alcun accompagnamento sonoro o è di prassi avere una soundtrack "fai da te"?
  • Fauno • 26/11/17 10:12
    Formatore stagisti - 2767 interventi
    Dovresti proprio essere uno di quei cultori estremi per il quale il cinema è una lingua e va soprattutto guardato più che ascoltato, onde vederlo e apprezzarlo senza questo artificio.

    Magari con la mia testardaggine l'avrei visto lo stesso, ma è anche vero che appena ho capito di che si trattava ho subito interrotto e mi sono andato a creare io il repertorio, senza averlo visto prima interamente senza effetti sonori. In pratica è stata una decisione istintiva, non condizionata, anche perché io conosco Shankar ma non i suoi pezzi, e da una protratta cultura rockettara ho estratto pezzi strani di gruppi famosi. Visto che sei intervenuto ti dico che Six Ate e No Title son stati quelli che han colpito di più, e per una volta ti posso dire che è molto merito di You Tube aver reso fattibile questa esperienza indimenticabile.
  • Poppo • 26/11/17 12:04
    Galoppino - 466 interventi
    Io continuo a sconsigliare la sonorizzazione dato che andrebbe "ascoltato" il ritmo che le sequenze di immagini generano all'atto della visione.
  • Fauno • 26/11/17 12:49
    Formatore stagisti - 2767 interventi
    Ok, ma a quel punto l'insonorizzazione deve essere con le pareti tappezzate da pacchetti vuoti di Marlboro stile le vecchie radio libere. E se passa qualcuno gli tiro dietro quel che ho fra le mani...;-)

    No, scherzi a parte...Ognuno lo può vedere come ritiene opportuno e fare anche un paragone fra i due modi. Io ci avevo provato a vederlo senza sonoro, ma non avrei tenuto botta 74 minuti; oppure avrei dovuto centellinarlo e il punteggio sarebbe stato molto minore e molto meno attendibile nella mia media di giudizi.
    E il fatto di averci messo del mio non lo reputo un punto a sfavore, anzi...
  • Schramm • 26/11/17 16:19
    Scrivano - 7826 interventi
    fauno sono contento che tu abbia gradito fino all'entusiasmo ancorché optato per l'opzione vj-set faidate, apre decisamente un varco incredibile e inatteso, e quanto alla prima traccia della tua tracklist esclamerei un accorato urka la mazurka!

    ti consiglierei di affrontare le sue prossime opere sempre di cotal guisa; nel caso di the act of seeeing wit one's own eyes potrà servirti anche a passare indenne o comunque meno urtato una visione decisamente disturbante.
  • Schramm • 26/11/17 16:23
    Scrivano - 7826 interventi
    Herrkinski ebbe a dire:
    ma andrebbe effettivamente visto senza alcun accompagnamento sonoro o è di prassi avere una soundtrack "fai da te"?

    diciamo che resta notevole e anche qualcosa di più
    in entrambi i casi. ma con una tua personale tracklist l'asse si sposta di parecchio. specie se i brani iniziano a mummificare con ritmica perfezione e assoluta aderenza la scansione visiva e il ritmo del montato. là siamo davvero all'estasi da psilocibina.
  • Poppo • 27/11/17 23:17
    Galoppino - 466 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    Herrkinski ebbe a dire:
    ma andrebbe effettivamente visto senza alcun accompagnamento sonoro o è di prassi avere una soundtrack "fai da te"?

    diciamo che resta notevole e anche qualcosa di più
    in entrambi i casi. ma con una tua personale tracklist l'asse si sposta di parecchio.




    infatti il rischio è di costruirsi un evento sonoro personale corredato da immagini, un po' alla Pink Floyd prima maniera per intenderci...

    sono stati fatti esperimenti di tal genere anche con 2001 di Kubrick, in particolare sul "trip" finale di David...

    le critiche evidenziavano appunto come la musica diventasse il centro dell'attenzione per lo spettatore mentre le immagini passassero in secondo piano...
    Ultima modifica: 27/11/17 23:17 da Poppo
  • Schramm • 28/11/17 11:34
    Scrivano - 7826 interventi
    Poppo ebbe a dire:
    Schramm ebbe a dire:
    Herrkinski ebbe a dire:
    ma andrebbe effettivamente visto senza alcun accompagnamento sonoro o è di prassi avere una soundtrack "fai da te"?

    diciamo che resta notevole e anche qualcosa di più
    in entrambi i casi. ma con una tua personale tracklist l'asse si sposta di parecchio.




    infatti il rischio è di costruirsi un evento sonoro personale corredato da immagini, un po' alla Pink Floyd prima maniera per intenderci...

    sono stati fatti esperimenti di tal genere anche con 2001 di Kubrick, in particolare sul "trip" finale di David...

    le critiche evidenziavano appunto come la musica diventasse il centro dell'attenzione per lo spettatore mentre le immagini passassero in secondo piano...


    trattandosi in questo caso di un film muto vale per me e per quella che è stata la mia personale esperienza il discorso diametralmente opposto, che vede la musica come esponente che eleva a potenza la sensorialità data dalle immagini, fungendo insomma da evidenziatore e/o catapulta per esse (ho avuto la stessa sensazione facendo altrettanto per kiss).

    con una sonorizzazione per film parlati e dall'impianto narrativo (che qui è totalmente assente) cambia ovviamente tutto.
  • Poppo • 28/11/17 15:09
    Galoppino - 466 interventi
    Vero quello che dici per i film muti in genere, ma qui si tratta di film astratti e sinceramente non so se per questi possa valere una regola generale.

    La musica altera comunque la natura della percezione di quello che guardiamo: se c'è una traccia d'immagine facilmente decodificabile è una cosa, se non c'è è chiaramente un'altra.

    Sperimentare personalmente, senza però aver timore di farsi prendere dal vuoto che il silenzio genera. Sappiamo bene che stiamo diventando incapaci anche di guardare la natura in silenzio, come se avessimo sempre necessità di un sottofondo musicale adeguato anche quando questo c'è (natura) o quando non serve (visita a un museo o a un sito archeologico).
  • Fauno • 28/11/17 16:05
    Formatore stagisti - 2767 interventi
    Sull'ultimo punto del museo o della natura permettimi di dissentire, perché anzi, sono i più bei silenzi "necessari" e per me indispensabili.

    Quanto all'accompagnamento musicale che ho utilizzato per Dog Star Man ti posso dire di averli scelti istintivamente quei 5 o 6 brani, sempre tenendo conto dei miei gusti e della stranezza di quei brani medesimi (se tu chiedi a qualsiasi fan di Beatles, Rolling Stones e Pink Floyd di farti una sua favourite list non te li metterà mai neanche da lontano!), ma avrei potuto usarne almeno un'altra cinquantina in alternativa, anche di altre band.

    Diciamo che avevo provato a vedere il film senza sonoro, ma la non connessione fra le immagini mi dava un ostacolo quasi insormontabile; avrei dovuto trovare un'ispirazione quasi da seminarista per vederla con tutti i parametri a me congeniali, e mi ci sarebbe voluto più tempo.

    Il fatto che col sonoro mi sia piaciuto subito e non abbia fatto alcuna fatica a rivederlo (se non per un lieve ritardo sui tempi e per la particolarità del brano delle Stelle di Mario Schifano) non mi fa certo dire che non lo si possa vedere anche senza effetti sonori e con risultati forse anche migliori; dipende solo dalla sensibilità, cioè dalle necessità dello spettatore di impiegare uno o più dei 5 sensi. Se il risultato è buono ogni metodo è valido.
    Ultima modifica: 28/11/17 16:06 da Fauno
  • Poppo • 29/11/17 10:36
    Galoppino - 466 interventi
    Non sono contrario alla sonorizzazione a priori.

    Ma, ripeto, quando l'immagine è totalmente astratta, stiamo operando in una condizione simile a quella in cui la psichedelia musicale operava corredando di immagini la musica. C'è dunque da ragionare sulla "reversibilità" dei processi creativi di visione e ascolto.

    Per concludere direi che a questo punto l'opera di sonorizzazione deve puntare a un processo artistico pari a quello originale.

    In fondo anche Kubrick ha fatto prove sonorizzando 2001 e non è detto che le sue scelte non potessero (al tempo) essere migliorate. Per dire, non ho mai amato il "pasticco" finale con le musiche di Ligeti.