Daniela • 9/01/18 12:47
Gran Burattinaio - 5945 interventiBella sorpresa questo
Creepy di Kiyoshi Kurosawa, regista che ha i suoi estimatori ma mi ha finora convinto poco, con la parziale eccezione di
Retribution.
Non che non sappia girare bene, anzi, niente da eccepire sul comparto visivo, sempre molto curato e spesso suggestivo. Però, almeno per i miei gusti: storie inconsistenti, ritmo catatonico, troppi fantasmi evanescenti. Insomma, poco arrosto.
In questo
Creepy non c'è neppure un fantasma, in compenso c'è una storia intrigante, anzi due storie che scorrono parallele fino ad intrecciarsi nella parte finale.
Da una parte abbiamo un detective specializzato in psicologia criminale che, dopo un evento traumatico, si è dimesso per darsi all'insegnamento universitario. Un suo giovane ex collega lo coinvolge in un vecchio caso rimasto irrisolto: interrogando l'unica componente rimasta della famigliola scomparsa, emergono nuove prove che gettano una luce sinistra sul fatto.
Il secondo filone narrativo riguarda la moglie del professore che, trasferitasi con il marito in un quartiere periferico, cerca di fare amicizia con i nuovi vicini, inizialmente con scarso successo ma poi...
Non si tratta di un vero e proprio horror, ma ci va molto vicino, non per la violenza mostrata (pochissima) ma per il clima malsano, veicolato oltretutto da un attore che mette a disagio anche solo a vederlo sorridere timidamente (onore al merito di Teruyuki Kagawa, viscido da competizione).
Avvertenza: meglio mettere da parte logica e congruenza - il protagonista ed anche gli ex colleghi poliziotti si comportano in maniera troppo stupida e maldestra per essere verosimile - e lasciarsi avvolgere dalle spirali sinuose di un incubo.
Cotola
Daniela