Buiomega71 • 17/05/14 10:01
Consigliere - 27109 interventiAnita (Drew Barrymore) e sola, sghignazzata e usata sessualmente dai compagni di classe in una discarica, che vive in una fetida roulotte insieme al compagno della madre (un rozzo e laido Joe Dallessandro) che le insegna a sparare (oltre che a intrufolarsi nel suo letto)
Howard (James Le Gros) un galeotto uscito con la libertà vigilita, alle spalle un omicidio e alcune rapine, passione per le pistole e zero rapporti con l'altro sesso
Dopo una lunga corrispondnza epistolare i due finalmente si incontrano, e saranno fuoco e fiamme...
Due solitudini allo sbando, gioventù bruciate di rabbie giovani, circondati da adulti che se non son lerci sono sciroccati o ferrei tutori della legge...
Nulla di nuovo nella sceneggiatura del futuro regista di
Freeway e
Ted Bundy (anche se qualche guizzo lo coglie), ma quello che colpisce e la vitalità con qui Tamra Davis (al suo esordio) dirige il film: passionale, fumettistica, sanguigna, con cambi di registro destabilizzanti che vanno dal grottesco (Billy Drago reverendo invasato con la passione dei serpenti che dà fuori di matto in chiesa insieme ai suoi fedeli, i sogni ad occhi aperti con la Barrymore "cowgirl"), al comico (la rapina andata male dei due al dinner), alla commedia (i due prendono una villa disabitata-con cane-come loro dimora romantica prima della fine), a tocchi "horror" (il cadavere in decomposizione di Dallessandro chiuso nel freezer) fino agli scoppi di violenza (la Barrymore che uccide Dallessandro nella roulotte dopo l'ennesimo abuso, la sparatoria all'ospedale, il pestaggio di Michael Ironside e quello al pappa cinese, l'esecuzione notturna dei due teppistelli alla fornace, il finale violento nello scontro a fuoco con la polizia)
Attenta alla sensibilità dei due ragazzi borderline( Howard e tenerissimo, e non riesce a fare l'amore con Anita, bloccato dalla sua natura pudica e per il fatto di non essere mai stato con una donna, Anita e abbagliata da una luce quasi "angelica", ingenua e romantica) e ad alcuni particolari registici (le formiche sulle pallottole), la Davis narra con passione viscerale questa storia di dannazione, amore e morte. Un "crime movie" romantico intinto nel grottesco che ha sapori lievemente lynchiani
Più dalle parti dei
Ragazzi della porta accanto (che in alcuni frangenti me lo ha ricordato parecchio) e della
Sanguinaria che non nel pulp citazionistico e febbrile tarantiniano che verrà di li a poco (
Una Vita al Massimo)
Bellissimi gli scorci della provincia americana, valorizzati dalla fotografia di Lisa Rinzlei e dallo score martellante di Ed Tomney
La convenzionalità, a volte, fà capolino e magari (in alcuni frangenti) si poteva osare di più, ma la Davis ha talento da vendere, poi buttato alle ortiche in una sequela di commediacce demenziali
Vedendo Joe Dallessandro in mimetica verde e cappellino quasi mi veniva un colpo! Assomigliava al Joe Pilato del
Giorno Degli Zombi!
Bruttissimo e stupido il titolo italiota.
Merita, comunque, il recupero.
Buiomega71
Herrkinski, Daidae