Buiomega71 • 22/08/14 10:21
Consigliere - 27407 interventi Rassegna estiva:
Le Regine del B-Movie
A riconferma del valore autoriale di una regista come Karen Arthur (che poteva dare di più al cinema, preferendo rifugiarsi nei prodotti televisivi), che come nel suo capolavoro perverso
Mafù-Una Terrificante Storia D'amore, sonda la psiche malata e morbosa dei suoi protagonisti. Questa volta non più due sorelle unite da un amore malato e devastante, tra zoofilia e follia, ma una vetrinista (Diane Lane) che mette in piedi vetrine dal forte gusto provocatorio, sensuale e s/m , usando i suoi manichini e un radiologo (sposato con prole), dalla mente sessualmente perversa e misogina che la ossessiona e tampina fino alle estreme conseguenze
Impreziosito dai chiaroscuri della fotografia di Tom Neuwirth (che ne danno una dimensione quasi ipnotica e allucinata) e dalle scenografie bizzarre, composte in parte da inquietanti manichini sistemati in posizioni grottesche e scandalose (che rimanda a reminiscenze lustighiane), infino citazionistiche (le mani dei manichini che sbucano dalla parete, chiaro omaggio al
Repulsion polanskiano), lo "stalking movie" della Arthur e un film penetrante, intenso, lento nello svolgimento che però và in crescendo, raggiungendo una dimensione morbosa e un atmosfera ristagnante
Lo stalker (un intenso Michael Woods) che viene morbosamente attratto da Diane Lane (mai più così bella e brava) e dalle sue creazioni, prima la tampina ovunque, poi le telefona continuamente (a volte masturbandosi al di là della cornetta, sdraiato sul divano), le apre la posta e le penetra nell'appartamento sfogando il suo feticismo (le annusa i vestiti, fà il bagno nella sua vasca usando i suoi sali, si lava i denti con il suo spazzolino, improvvisa un balletto stile Richard Gere in
American Gigolò, poi si corica nel suo letto, nudo, insieme ad una delle sue vestaglie e se la struscia sul corpo)
La Lane comincia così ad avere i nervi a pezzi (non ultimo l'uomo-nascosto ancora nel suo appartamento, tra i vestiti appesi-la spia mentre lei fà all'amore con il suo boy-friend) si isola polanskianamente all'intero del suo tugurio e dal resto del mondo, sfiorando la paranoia...Ma poi decide di reagire, con un escamotage di vendetta femminea sorprendente, originale e ben poco convenzionale, ribaltando così la situazione fino ad un finale (nel centro commerciale) che sfiora momenti surreali e visionari (le radiografie "lavorate artisticamente" e "dedicate" allo stalker esposte in vetrina)
Caso , credo, rarissimo di un thriller dove nessuno viene ucciso e non si commette nessun delitto, ma un gioco vittima/carnefice di rara tensione e completamente differente dagli standar dello "psycho thriller"
Spesso mi veniva in mente (con le dovute differenze)
Stupro e
Oltre ogni Limite (ma più per la figura dello stalker maniaco/ossessivo e per la determinazione femminea che inverte la situazione)
Non proprio tutto fila via liscio (i sogni erotici manichineschi della Lane che sembrano usciti da un patinato video di Playboy, la storia d'amore con il giornalista) ma la Arthur tesse la tela per un "thriller" femmineo e femminile, dove l'uomo da preda, diventa vittima e che approfondisce la psicologia distorta di uno degli stalker più realistici mai apparsi sullo schermo (che delira di folli incontri sessuali e ripete "
Ti hanno mai fottuto il cervello? !") e delle debolezze di una donna indifesa che reagisce alla "violenza" senza "rambisi", pistole o polizia, ma con la sola forza dell'ingegno e dell'intuito femmineo
E come scrive giustamente
Il Morandini nella sua recensione :
solo una donna poteva fare questo film e in questo modo
Il titolo italiano occhieggia agli sconosciuti di Fred Walton o Ken Wiederhorn, ma il titolo originale "Lady Beware" ne da il giusto peso, in un piccolo cult-movie assolutamente e doverosamente da riscoprire e da (ri)tirare fuori dal cilindro.
Lucius, Buiomega71, Daidae
Galbo, Minitina80, Anthonyvm
Ira72, Daniela, Marcel M.J. Davinotti jr.