Buiomega71 • 21/09/12 10:44
Consigliere - 27111 interventiDuole il cuore constatare che uno dei più inquietanti, morbosi, angoscianti e agghiaccianti "film di fantasmi", da noi, sia passato del tutto inosservato e relegato all'home video, nei cestoni dei centri commerciali o nelle uscite da edicola.
Altro che bambine cerulee e nero crinite, spaventi a buon mercato e fantasmini frignoni e vendicativi!
In
Un Jeu D'enfants si respira paura e angoscia a pieni polmoni, un atmosfera autunnale e claustrofobica che rimanda a quella di
Joshua o alla
Villa accanto al cimitero fulciana, ma senza effetti splatter o macelleria di sorta.
Credo che il buon Lucio avrebbe apprezzato questo film, perchè pregno dei suoi temi più cari (l'infanzia d'annata) con una morbosità e un tanfo mortifero che avvinghia come una morsa.
Laurent Tuel si dimostra narratore sopraffino, muove con perizia la MDP tra gli angusti angoli dell'appartamento "polanskiano", centellina la tensione, spiazza la narrazione con sequenze improvvise e inaspettate e riesce a ghiacciare il sangue con colpi visivi davvero terrifici.
C'è
Shining (Berling che dà di matto nei bagni sfracassandosi la testa),
Ballata Macabra (la coppia di anziani e mostruosi fratelli),
Suspense (i fratellini posseduti come Flora e Miles),
Sentinel (l'appartamento "indemoniato", la Viard che vede suo padre nudo imbrattato di sangue dallo spioncino della porta),
Amityville Horror (la Viard che imbraccia il fucile come Ron De Feo-o Sonny Montelli-per sparare ai suoi bimbi nel lettuccio),
Schock (la Viard sbrocca e cade nel baratro della follia come Daria Nicolodi nel capolavoro baviano), il tutto mixato con intelligenza e abilità, di cui-nonostante il tema abusato- Tuel riesce a regalare intensi brividi lungo la schiena.
I due bimbetti sono davvero inquietanti e gelidi (basti per tutte la scena del phon vicino alla vasca da bagno) e mettono i brividi quando "giocano" nella piccola tenda che si sono costruiti nel salotto di casa e quando attuano i loro "piccoli dispetti".
Tuel, poi, non da alcuna spiegazione logica agli avvenimenti nefasti (i bambini sono davvero posseduti o sono i genitori che riflettono le loro paranoie e psicosi sui bambini?), mostra il fantasma della Sagnier(che si e appena impiccata) sul letto che si manifesta a Berling citando ancora
Shining, l'incubo nella piscina, e una follia devastante che finirà in un finale davvero terrifico e agghiacciante.
La Viard che dà sfogo alle sue pulsioni sessuali irrefrenabili (si fà sbattere sul tavolo della cucina da idraulici e fattorini), mentre Berling smonta lavatrici e parla con i fantasmi, preda del delirio assoluto (la scena dei bagni).
Bellissimo e struggente lo score di Krishna Levy (al pari di quello che Walter Rezzati ha composto per
Quella villa accanto al cimitero) e avvolgente la fotografia di Denis Rouden.
La chiusa al parco mette ancora una volta i brividi, e suggella un piccolo cult che consiglio a chi ama il cinema dell'infanzia maledetta, la ghost story raggelante e la paranoia polanskiana. Assolutamente da riscoprire.
POI DAVINOTTATO IL GIORNO 11/10/12
Buiomega71, Daniela
Max92, Anthonyvm, Lupus73, Kinodrop
Rebis
Marcel M.J. Davinotti jr.
Il ferrini