Apoffaldin • 4/04/25 00:20
Pulizia ai piani - 266 interventi STORARO SPIEGA LE SUE SCELTE PER IL FILMDurante una riunione dell'associazione da lui presieduta, il
direttore della fotografia Vittorio Storaro spiegò le sue
scelte per
questa pellicola dicendo di aver scandito il film in
quattro tempi.
La prima parte, la vita in famiglia di Tucker, "è ispirata alla campagna, alla vita di provincia, al naturalismo americano dei vecchi illustratori".
La seconda, con l'idea futuribile di Tucker, "si collega appunto al futurismo, al dinamismo, a uno spettro cromatico legato ai raggi caldi, con il sole come simbolo dell'energia, della creatività".
La terza parte, "con l'intervento della grande industria che combatte il progetto, vede la comparsa dell'acqua come elemento che blocca ogni creatività, con un taglio che richiama l'espressionismo tedesco".
La quarta, "con riferimento al documentario pubblicitario che Tucker girò, è sotto il segno dell'aria, per sottolineare che quella sua idea, quel suo sogno, non sono mai tramontati".
FONTE:
Paolo Cervone,
Storaro: "Io e Coppola sulla torpedo rossa", in
Corriere della Sera,
13 dicembre 1988,
pag.27.
IL VECCHIO PROGETTONella stessa intervista
Storaro aggiunse che
Coppola gli aveva parlato del film molti anni prima e allora
doveva essere un musical. Poi però, "per una serie di casualità", la storia di Tucker si era sommata con quella privata di Coppola. I suoi studi della
Zoetrope erano falliti, suo figlio gli era morto in un incidente e nessuno voleva credere nel film fino a quando George Lucas rischiò di persona. Così
Tucker era diventato anche "
una storia autobiografica, per certi versi drammatica", ma che Coppola aveva voluto raccontare con il sorriso, alla Frank Capra, perché, come Tucker, "sulla strada dell'utopia, non smetterà mai di credere nei sogni".
FONTE:
Paolo Cervone,
Storaro: "Io e Coppola sulla torpedo rossa", in
Corriere della Sera,
13 dicembre 1988,
pag.27.
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