Note: Aka "Women Duelling". Primo film della trilogia intitolata "Scenes de la vie parallele", seguito da "Northwest wind" (1976) e da "Storia di Marie e Julien" (2003).
Alcune donne, appartenenti a rivali, fantomatiche fazioni, sono in caccia di un uomo che custodisce una onnipotente pietra preziosa. Secondo delle scene della vita parallela (dopo Noroit e ben prima di Storia di Marie e Julien) è un ulteriore tassello dell'esclusivo cinema fantastico di Rivette. Enigmatico ai limiti dell'ermetismo, seducente nelle scenografie, connotato dal tipico gusto realistico applicato a tematiche esoteriche del Maestro francese, il film vive di sprazzi di luce e lune storte, come le due divinità protagoniste. Fritzlanghiana Bulle Ogier.
Due donne (streghe? Fate? Ambo le cose?) cercano un uomo che possiede una pietra preziosa dai poteri soprannaturali. La sinossi della trama lascia pensare a un tripudio del fantastico che però, come spesso accade nel cinema di Rivette, trionfa solo a tratti per poi infiltrarsi gradualmente nei gangli della realtà. Cinema che ha il suo fascino e sa intrigare soprattutto i suoi estimatori e quelli di una narrazione lontana da "banalità" routinarie. Non tutto è perfetto, ma il film a tratti si illumina e sa essere irresistibile, con anche qualche momento che non si dimentica.
Jacques Rivette realizza con questo film qualcosa che all'inizio può sembrare ostico e complesso, ma che poi con lo scorrere dei minuti risulta comprensibile e alla fine non troppo complicato. Si tratta di un'opera fantasy con ambientazione realistica, che fa delle donne protagoniste il proprio punto di forza, grazie a un cast molto affiatato. Anche la realizzazione tecnica non è male; su tutto spicca una fotografia di buon livello. Nonostante l'ermetismo della trama e una lunghezza che porta a ripetizioni, nel complesso non è male e si può vedere agevolmente.
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Ma pensa tu il buon Giùan che ti tira fuori dal cilindro
Di Rivette vidi tempo fà La Bella Scontrosa (un pò nà pizza, ma piuttosto affascinante)
Adoro lo stile liberty, le dame settantiane agghingate kitshamente, l'esoterismo, la sospensione irreale, la magia di certo cinema settantiano francese tra la fiaba e l'astrusità narrativa
Non sò, sento a pelle odore di rollinismi e Lune Nere malliane, schegge argentiane (nelle scenografie)
Mi sà che mi piglierò il dvd francese (che contiene Duelle, appunto, e Noirot)
Grazie della dritta (e della tentazione), Giùan! ;)
Ehilà coscritto Buio, come và?
Direi che centrasti perfettamente il bersaglio critico del film con una recensione ante visione manco fossi colpito da un dei nostri adorati shining cinefili. Perfino il riferimento a Rollin, che solo le libere associazioni filmiche posson permetterci, è perfettamente congruente, pur se qui il buon Rivette (al contrario di quanto accaduto con La belle noiseuse) si mostra decisamente più casto del maestro di vampiresse
Comunque facezie cinematografiche a parte, le vertigini fritzlanghiane di Rivette (corrette da un pò di Borges e tanta semiotica) mi son sempre parse talora forse tediose ma capaci di innestare esasperanti sinapsi cinematografiche, quelle stesse connessioni per le quali viviamo e visioniamo
Il consueto affettuoso saluto