Tutti tranne te - Film (2023)

Commedia sentimentale americana fino al midollo, nel bene e nel male. Sicuramente è spigliato, diverte e mette in mostra una qualità di scrittura che si giova di una ragionata innervatura ironica capace di portare al sorriso come nelle intenzioni. Per contro il tutto puzza un po’ di "plastica", con piccoli e grandi litigi che sai già dall’inizio come si concluderanno, facce ed espressioni stereotipate, un’ovvia superficialità di fondo che relega il film al più telefonato degli intrattenimenti. Niente di male, a dire il vero: non sta scritto da nessuna parte che non siano leciti e perfino benvenuti film così, fondati in fondo sul semplice...Leggi tutto tira e molla tra due innamorati che si amano e si respingono, si insultano e si baciano…

Tutto era cominciato nel migliore dei modi: lui aiuta lei a ottenere la chiave del bagno in un bar dove non gliela voglion dare se non acquista qualcosa fingendo platealmente, da primo della coda, di essere suo marito e costringendo la cameriera al banco a cedere le chiavi. Cenni d’intesa, un appuntamento. Bea (Sweeney) è dolce, morbida, imbranata quanto basta per rendersi simpatica, Ben (Powell) è seducente, fisicatissimo e la veloce conclusione è che i due finiscono a casa di lui. Mangiano, si rilassano, parlano, parlano e… s’addormentano.

La mattina dopo Bea si sveglia e, spaventata da quel che prova dentro di sé, fugge senza dire niente. Qualche minuto dopo ci ripensa e torna indietro, ma quando è sulla porta sente (non vista) Ben che parla con un amico sottolineando l’insignificanza di lei e di quanto sia accaduto. Bea fugge inorridita, ma quel che non sa è che Ben è il miglior amico del fratello della ragazza che dovrà sposare sua sorella. Il matrimonio sarà in Australia e i due sono inevitabilmente invitati, col risultato che già in aereo cominciano a beccarsi. Sul posto le cose non andranno meglio, con l’aggiunta del fatto che lì ritrovano lui la sua splendida ex (Fraser) appaiata a un surfista bietolone e lei il ragazzo (Barnet) che aveva lasciato tempo prima dopo una sorta di relazione amicale benedetta dai genitori.

Gli ingredienti per la consueta serie di equivoci e ripensamenti ci sono tutti e non tarderanno a verificarsi, conditi da quel clima un po’ fasullo che circonda spesso film in cui si capisce quanto i dialoghi siano artefatti per cercare di divertire ad ogni costo. Una situazione che non coinvolge solo i due protagonisti, naturalmente, ma anche un cast per il resto molto meno spumeggiante. Però le due facce giuste ci sono, le trovate anche (alcune quasi capaci di farsi ricordare) e di conseguenza l’efficacia dell’insieme è garantita. Almeno per chi certi film li ama ed è disposto a sorvolare su alcuni connaturati difetti tipici del genere. Simpatiche le fobie di Ben, con quella degli insetti che lascia spazio a un denudamento improvviso e quella dell’altezza da terra che lui calma ascoltando “Unwritten” di Natasha Bedingfield (un bel pop, ideale da cantare in coro).

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