Tutti per uno... botte per tutti - Film (1973)

Bruno Corbucci si butta sul cazzotti-western con inserti kung-fu. La parodiaccia dei tre moschettieri, annunciata fin dal titolo, si trascina per un'ora e mezza nella quale è difficile non far ricorso più di una volta al prezioso tasto forward. La frase tormentone è "se po'ffà"; il film, invece, a tratti nun se po' guardà. Micro-particina per Eleonora Giorgi. I titoli di coda annunciano un sequel che, grazie al cielo, non vedrà mai la luce.

Parodia che mischia western all’italiana, scene di kung fu girate a Taipei e riferimenti a D’Artagnan e i tre moschettieri. Comicità demenziale, botte da orbi e acrobazie per un film di scarsissimo interesse in cui tuttavia militano importanti attori del cinema di genere, soprattutto western: Prete, Montefiori, Huerta, Anchoritz e Fajardo. Rustichelli compone le musiche e figura anche come attore.

A me questo film è piaciuto e mi son fatto un bel po' di risate. D'altra parte basta pensare al titolo "Tutti per uno... botte per tutti" e di botte ne trovate di tutti i generi: kung fu, karate... Alla fine spuntan fuori anche i clown, ma solo per far divertire il pubblico. E poi c'è George Eastman, che a me piace molto: ha la faccia tipica del protagonista western (sia buono che cattivo). Certo non è un capolavoro, ma è divertente. Tra gli altri attori spiccano una dolce Karin Schubert e il cinese Sit Hon, specializzato in film di arti marziali.

Film spesso imbarazzante nella sua bruttezza, esempio classico di come rovinare un filone importante come lo "spaghetti western". Corbucci non risparmia veramente niente dell'arsenale di orrori che si possono produrre in un film. Battute scadenti, parodie di bassa lega... Il tutto supportato da un cast attoriale che sembra a disagio, in un guazzabuglio del genere. Classico film da consigliare a un nemico.

Un Ranger aiutato da tre loschi figuri e da una prorompente ragazza decide di derubare un losco figuro, le numerose peripezie però lo porteranno a decidere di donare l'oro rubato all'uomo ad un gruppo di rivoluzionari per sostenere la loro causa di libertà. Divertente parodia western, ben diretta da Bruno Corbucci (il fratello del papà di Django per chi non lo sapesse) ricca di di scazzottate e momenti piacevoli. Non mi è piaciuta tanto invece la scena in cui viene ridicolizzato il karatè.

Da Trinità in poi, moltissimi si cimentarono nel filone western-comico, producendo scadenti epigoni come questo. Corbucci ci mette mestiere nella regia, ma gli inserti kung fu sono piuttosto scadenti e fra risse e trama di poco conto si può notare la presenza di un cast nemmeno così scarno penalizzato da un contesto generale a dir poco povero e insignificante. Nell'insieme qualcosina da salvare c'è, ma alla fine della visione rimane un senso di vuoto a causa di un film caciarone senza sostanza.

Fonde lo spaghetti western, il comico, le arti marziali per un risultato finale... pessimo! Ci si rifà a Trinità & co., ma con poca sapienza e freschezza. Alla fine il film è scadente sia per quel che riguarda il western, che per il comico e le arti marziali. Il Corbucci che diresse Django è tutta un'altra cosa...

Western comico sulla scia dei Trinità. Bruno Corbucci ci porta in una favolosa avventura piena di inseguimenti con cavalli, carrozze e addirittura un treno; poche sono invece le sparatorie, ma vengono ampiamente sostituite da tantissime scene di scazzottate. Due su tutte: la prima in un quartiere cinese contro esperti di arti marziali a colpi di kung fu, la seconda dentro un treno merci tra componenti di un circo, soldati e delinquenti vari. Bravo George Eastman, come sempre. Comparsata per Eleonora Giorgi.

Gran mischione di situazioni tipiche del western comico e di scene da film di kung-fu, alcune delle quali girate davvero a Formosa. Al di là di qualche sequenza riuscita, della forza di George Eastman sempre interessante e del mestiere che comunque Bruno Corbucci possiede, un film che racconta come l'ultimo cinema popolare italiano agisse accumulando spunti perché le idee (e soprattutto i soldi) stavano venendo meno.