Cosa è la musica, come nasce, a cosa serve. Queste sono le premesse che si sviluppano attraverso il rapporto maestro e (scontroso e misantropo) allievo (giovane e bramoso di successo). Parabola sul valore dell'arte e dell'artista puro che suona con l'anima, senza badare a chi ascolta, contrapposto al musicista tecnico ma pronto a snaturarsi per essere acclamato. Cerca di far dire alla musica ciò che le parole non riescono ad esprimere. Non sempre funziona; il punto focale viene sbilanciato da inadatti coinvolgimenti amorosi. Quel dommage!
La sceneggiatura fu redatta pressoché contemporaneamente al romanzo omonimo di Pascal Quignard (narratore e saggista, vincitore fra l'altro di un premio Goncourt). Protagonisti sono due musicisti realmente esistiti all'epoca del Re Sole, il Sieur de Sainte-Colombe e Marin Marais, mentre l'intero film è giocato sull'alternarsi di musica e silenzio; la fotografia è ispirata dall'arte figurativa dell'epoca (in particolare dai dipinti di Georges de La Tour). "Tutte le mattine del mondo sono senza ritorno".
MEMORABILE: Le apparizioni dello spirito della defunta moglie di Sainte-Colombe, che con un muto sorriso chiede al marito di suonare per lei.
Attraverso il racconto di Marin Marais ormai diventato famoso negli ambienti musicali e a corte, apprendiamo la storia del suo maestro Monsieur de Sainte Colombe e della sua famiglia. Un film drammatico dall'inizio alla fine che utilizza la musica, e nello specifico le note della viola, per esprimere in armonia e in maniera struggente il dolore della perdita e il rimpianto per quello che poteva essere e che non sarà mai più. Le interpretazioni di altissimo livello sono accompagnate da una musica sublime che racconta ogni attimo come se fosse l'ultimo.
MEMORABILE: Tutte le mattine del mondo sono senza ritorno; Ti ho preso per il tuo dolore non per la tua arte.
Carico d'anni e di onori, Marin Marais, musicista della corte di Luigi XIV, rievoca il travagliato rapporto con il suo maestro Monsieur de Sainte Colombe, virtuoso della viola, uomo schivo e sprezzante... Biopic dedicato ad uno dei più misteriosi artisti nella storia della musica, apprezzatissimo dai contemporanei ma quasi dimenticato dai posteri, un film contemplativo che emoziona grazie alla sublime colonna sonora e si fa apprezzare per la cura pittorica delle inquadrature e le belle interpretazioni del cast a partire da Marielle nel più bel ruolo della sua lunga carriera.
MEMORABILE: La moglie morta evocata dalla musica: "Sono passati 12 anni, moglie mia, e il nostro letto non è ancora diventato freddo".
Marin Marais (Depardieu), una volta anziano, rievoca il suo rapporto con il suo maestro di viola da gamba, il taciturno e introverso Monsieur de Sainte Colombe (un ottimo Jean Pierre Marielle). Il film è godibile, sia come costumi che come ricostruzione storica (parliamo del tardo '600). Dialoghi pochi, ma efficaci. Per chi ama il cinema di costume e le rievocazioni storiche. Efficaci gli interpreti. Peccato la lentezza dei minuti finali, forse eccessiva.. Ebbe una scarsa distribuzione nel nostro paese. Da recuperare.
MEMORABILE: Il rapporto del maestro con le figlie.
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Il personaggio di Monsieur de Sainte Colombe è ispirato al vero musicista omonimo, vissuto nel XVII secolo, di cui si hanno poche notizie a riguardo. Sembra che sia stato uno dei maggiori maestri nel suonare la viola.
Da questi pochi spunti, lo scrittore ne ha tratto una sua ipotetica e fantasiosa vita.
Nella versione italiana non è stato possibile risolvere alcuni problemi connessi alla terminologia musicale francese.
Marais dice a Sainte-Colombe «Metterò una scala cromatica discendente nella vostra tomba»: una scala di note, una scala virtuale che permetta di scendere nell'avello, certo, ma si tenga presente che il vocabolo francese tombeau indica una specifica forma musicale, una composizione celebrativa scritta in memoria di una persona defunta, genere assai diffuso in epoca barocca ma anche in tempi più recenti - celebre è il Tombeau de Couperin composto da Maurice Ravel in memoria degli amici caduti al fronte durante la prima guerra mondiale.
Il primo significato della frase di Marais è dunque: metterò una scala cromatica discendente nella composizione che dedicherò alla vostra memoria.