Nelle intenzioni sembrava una commedia sui generis: ideata e sceneggiata (con Grillo) dallo scrittore Stefano Benni, scivola a metà tra la favola ecologica e una comicità surreale che fa parte del bagaglio del Benni scrittore e del Beppe Grillo cinematografico. La scelta insolita del cast (l'ex moglie di Mick Jagger, Jerry Hall, affiancata a Paolo Bonacelli, Renato Cecchetto, Eros Pagni e Athina Cenci), l'affidamento della colonna sonora a un duo d'eccezione (Fabrizio De Andrè e Mauro Pagani della PFM alle prese con sintetizzatori e suoni commerciali) affiancati a dialoghi inusuali promettevano bene; purtroppo la regia di Francesco Laudadio è deludente, incapace di imprimere al film un ritmo accettabile....Leggi tutto Si alterna qualche trovata incredibilmente buona ad altre, oltretutto inutilmente prolungate, di pessima fattura. Grillo sarebbe anche simpatico, ma la sua aria rassegnata, vittimista, passiva, alla fine stanca. Gli manca evidentemente la carica del pubblico: è costretto a eliminare dal proprio linguaggio i suoi caratteristici intercalare, a limitare la gestualità, in ultima analisi a snaturarsi perdendo la travolgente carica che contraddistingue da sempre i suoi show. Così TOPO GALILEO (il titolo fa riferimento all’immedesimazione del derattizzatore protagonista con una cavia da laboratorio quale In pratica diventerà dopo essere incidentalmente sprofondato nel plutonio) si rivela per ciò che è: un film povero (soprattutto nella messa in scena), tremendamente noioso (molta colpa va anche a Paolo Bonacelli, in una delle sue più sfortunate performance) che per l'appunto, qua e là, stupisce con qualche gag fulminante.
Film difficilmente classificabile (satira? commedia?) ma di certo poco (o niente) riuscito. Ciò grazie ad una sceneggiatura banale (qualche trovata ad essere generosi), una regia inconsistente ed interpreti presi in parte dal mondo del cabaret ma non votati al cinema; in particolare Grillo (che aveva dato poca prova di sè diretto nientemeno che da Comencini) conferma la sua scarsa attitudine per il cinema del quale non conosce evidentemente tempi e modi di lavorazione. Da dimenticare.
Commediola debolissima, banale e senza una vera impennata umoristica. Trama in bilico tra l'ecologia e la convivenza tra etnie, stiracchiata, povera e piatta a base di stereotipi (scienziati, colonnelli, tecnologie avanzate e basi militari segrete) che non fanno che annoiare per tutto il tempo. Grillo non propone neanche per un attimo il suo estro espressivo, ma è sempre ammosciato e contenuto in una interpretazione stancante.
Grillo inizia già a maneggiare i temi che diventeranno centrali nella sua fortunata carriera teatrale, in particolare la medicina e l'ambientalismo, predicati però più efficacemente sulle assi del palcoscenico che in questa pellicola, che segna la fine della sua carriera sul grande schermo. Ne esce fuori un guazzabuglio penalizzato da interpretazioni sopra le righe (in primis Pagni e Bonacelli) che vorrebbero evidenziare il lato grottesco del potere con esiti controproducenti. Leggermente più curate le scenografie simil-futuristiche e la regia, seppur l'estetica sia da film TV.
Francesco Laudadio HA DIRETTO ANCHE...
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Dalla prestigiosa collezione cartacea Markus il cineracconto del film da Tv Sorrisi e Canzoni del 28 febbraio 1988 (clicca sulle immagini per leggere l'articolo):