The werewolf hour - Film (1990)

Horror sovietico, girato per la TV, che trae ampio spunto dal film di Landis. Il regista manca però d'incisività e la storia si trascina in maniera stanca e assai prevedibile. Trucchi davvero economici (ma sarebbe il male minore) trasformano il protagonista in un cagnaccio nero, più che in un lupo. Mikhail Pakhomenko, nel ruolo principale, non se la cava nemmeno tanto male e riesce a donare al suo personaggio tocchi di umanità, ma più la vicenda va avanti e più si deve limitare a rantolii ed agitazioni pre-trasformazione. L'inizio pareva promettere di più...

Non si tratta di un horror ma di un racconto fantastico-psicologico in cui la trasformazione in essere assetato di sangue è generata dalla pulsione a vendicare le frustrazioni terrene (la mezza età, la mancata promozione, il rifiuto amoroso). Tutto già visto, ovviamente, ma qui lo si declina con una certa ruvida garbatezza. Visivamente debole la "bestia" (un cagnolone nero), discreti gli effetti, ma ciò che interessa al regista è la figura del protagonista, troppo debole nella normale vita quotidiana e quindi condannato a riscattarla grazie al lato ferino dell'inconscio.