Uno dei migliori film che abbia visto. Come si critica la società e i media in particolare con un'astuzia, che questo regista ha dimostrato di avere. Anche grande intelligenza. Ci sono scene crude, così come è cruda la società, che impone ai cittadini di raggiungere la felicità uccidendo i nostri simili. Che idea! Complimentoni.
Prima che una feroce satira tout court sull'allora emergente fenomeno dei reality show, questa pellicola si premura, in primis, di scagliare innumerevoli sferzate al target spettatoriale prefisso: emblematica in tal senso la sequenza all'interno del cinema, col pubblico plaudente, totalmente assuefatto dal dilagante vuoto cosmico, "metafora" della dipartita del buongusto estetico generale. Non tentennando mai, si dichiara un'opera socialmente (e politicamente) significativa. ****
Letteralmente un gioco al massacro in stile reality show americano. Alla cronaca delle azioni dei vari protagonisti si alternano le storie e i vissuti degli stessi. Si può leggere come un film di denuncia nei confronti di un sistema che vuole gli spettatori allo stesso tempo vittime e carnefici di una ricerca spasmodica del sensazionalismo. Il regista riesce senz'altro a colpire nel segno. Notevole.
Ottima idea, verso la quale avranno un grosso debito film successivi come Gamer, The Condemned e in qualche misura anche Live! Si tratta, in sostanza, di un reality in cui i concorrenti devono uccidersi fra loro e il film è interamente girato in maniera televisiva; con le varie interruzioni, i riassunti delle puntate precedenti, le classiche voci fuori campo e attori sconosciuti, tanto che quasi ci si dimentica che si tratti di cinema, il che rende il tutto particolarmente disturbante. Un film crudo, violento, glaciale, come la televisione.
La materia kinghiana (ma anche barteliana) non è nuova, tuttavia il montaggio in stile reality show, con tutta la satira e tutto il metacinema che ne conseguono (uno dei partecipanti dichiara jodorowskianamente che "è tutta una farsa" prima di essere freddato), è accattivante e usato con intelligenza, servendosi proprio dello stesso format che intende condannare. Le gag, ovviamente votate allo humour più nero, per quanto non sempre innovative nascondono certe finezze (la censura ottica sulle nudità della protagonista, le ricostruzioni con "attori") e il finale è centrato. Divertente.
MEMORABILE: L'inseguimento d'auto in ripresa aerea; Il montaggio sulle note di "Love will tear us apart"; Il parto; L'assalto al cinema; Il campione in carica.
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