The club of the laid off - Corto (1989)

Dei vecchi e consunti manichini, abbandonati a loro stessi in un edificio fatiscente, trascorrono le giornate con mesta abitudinarietà, finché un gruppo di "nuovi" fantocci, più moderni ma altrettanto logori, si appropria della loro dimora. Corto apertamente allegorico in cui Barta ritrae il tumultuoso processo di occidentalizzazione della società sovietica, dal lordo grigiore della miseria al caos di un illusorio benessere dettato dal consumismo. Satira a parte, il reparto visivo sfoggia qualità uncanny all'altezza di Horror puppet e Ore perdute. Deliziosamente sarcastico il finale.

Il tran-tran quotidiano di una famiglia d’altri tempi, soppiantata da gente moderna: quella che Pasolini definì mutazione antropologica è mostrata in un magnifico corto che utilizza manichini dismessi che abitano un palazzo fatiscente ma continuano a vivere in clandestinità. Uno stratificarsi di simbologie e allusioni, che unisce malinconia mitteleuropea a un tagliente umorismo grottesco, sottolineato dai cigolii lignei dei movimenti che formano la colonna sonora. Straordinario e poetico sguardo sulla società e grande lezione di cinema d’animazione.