Taking Earth - Film (2017)

Più fantastico che fantascienza, nonostante l'armamentario tipico da invasione aliena ordinaria. In un clima da fine del mondo, con qualche disastro iniziale che faceva pensare a un catastrofico pure di discreta fattura (notevole l'aereo che precipita tra i grattacieli), si consuma in realtà un film che per la maggior parte del tempo segue le peregrinazioni parallele di Cameron (Torlage) e di sua madre Ellen (Harrison) nelle desolate vallate sudafricane verso il punto nel quale i due si sono dati appuntamento. Cameron però non è un ragazzo qualsiasi ma, attenzione... l'eletto. O meglio, per dirla con lui, un alieno nascostosi sulla Terra che un'altra razza...Leggi tutto extraterrestre sta cercando disperatamente al punto da esser pronti a radere al suolo l'intero nostro pianeta pur di annientarlo. Il punto insomma, per tutta questa marmaglia aliena dai grandi poteri fisici al quale il ragazzo riesce in più di una occasione a sfuggire diventando invisibile, è capire dove lui si nasconda. La storia la racconta Cameron stesso al suo compagno d'avventura Davis (Quarmby), il quale sta invece vagando senza meta alla ricerca della propria fidanzata, la splendida Sarah (Van Heerden). Le soste dei due, piuttosto prolungate, fanno capire quanto il film sia lontano dall'action esagitato di molti modelli americani e la cosa non dispiace, considerata la notevole bellezza degli scenari naturali, ripresi con abbandonanza di droni e panoramiche ampie che testimoniano la chiara predisposizione del regista (che viene dalla pubblicità) alle riprese visivamente suggestive. Pure gli effetti speciali non sono quelli dei normali low budget: se si esclude la penosa resa dei lampi azzurri con relative sfere di energia, le astronavi e persino i robot d'accompagnamento sono realizzati discretamente. La patina esteriore insomma è di qualità; è semmai lo script a tramortire per puerilità e frustrata ambizione da finto blockbuster d'autore. Al di là del fatto che la natura vera di tutti gli alieni (ragazzino compreso) è a dir poco fumosa e mal spiegata, tutte le scene girate a bordo delle astronavi sono tremende, da fantascienza dei primordi, con personaggi male acconciati che abbozzano concetti puerili. A un certo punto, incapaci di rintracciare l'obiettivo, decidono che uno di loro, tale Garabon (Richards), dovrà scendere sulla Terra fingendosi umano per affiancarsi a Ellen (che hanno individuato mentre insieme ad altre tre donne cammina tra l'erba) e con lei, dopo esserne diventato amico, recarsi all'appuntamento dove la aspetta Cameron. Il finale, che si vorrebbe spettacolare, è in realtà di una noia micidiale: tirato ignominiosamente per le lunghe tra abbracci al ralenti sull'erba o in riva al mare al tramonto, ha pure il cattivo gusto di aprire a un possibile sequel. Se consideriamo che il cast non è certo dei più esaltanti e che quello che gli si mette in bocca è un concentrato di banalità a metà tra il fanta-action e l'approccio mistico da new age dei poveri, tocca in definitiva notare quanto il notevole apparato visivo, alcune valide riprese e una colonna sonora delicata e di livello siano disgraziatamente sprecate.

Chiudi