Primi del 900, un giornale locale del West organizza una lunga e dura corsa a tappe a cavallo. Diversi partecipanti ognuno con un suo preciso scopo per vincere il premio in palio. Oltre la buona fotografia e i luoghi selvaggi attraversati, il film scava nel carattere dei partecipanti, nel loro senso dell'onore e nella loro visuale della vita, arricchendo una storia altrimenti semplice e scontata. Ben descritti il rapporto uomo-animale e l'importanza del cavallo nella storia del West. Buona la regia e gli attori sono all'altezza dei ruoli.
MEMORABILE: Il più giovane dei partecipanti sfianca, senza nessuna sensibilità, il cavallo, che pur di soddisfare il cavaliere corre fino a morire.
Bel film, dalla trama semplice (una corsa di cavalli attraverso miglia e miglia di rocce e deserto) ma che permette al regista di spaziare, caratterizzando bene i personaggi e facendo intrecciare ed evolvere le loro motivazioni e le loro personalità, in modo che lo spettatore si possa appassionare agli sviluppi della gara. Bravi Gene Hackman e James Coburn, ottima la fotografia; solamente il finale, piuttosto brusco, lascia un sapore amaro, come di interruzione.
Una grande corsa a tappe – con annessi rischi e pericoli - sul veicolo che ha fatto la storia del West: il cavallo. L’ultimo western di Brooks celebra lo spirito di gruppo e la sportività – oltre alla tenacia e all’intraprendenza del singolo, da sempre testata d’angolo del western doc – indagando, appaiando e scontrando le diverse personalità dei concorrenti: il generoso animalista Hackman, il flemmatico Coburn, la prostituta redenta Bergen, il giovane e violento Vincent, il cardiopatico Johnson. Fotografia sontuosa per paesaggi sconfinati.
Uno degli ultimi film del bravo regista Richard Brooks è un western dal soggetto piuttosto semplice e classico: una corsa di cavalli che celebra il protagonista quadrupede per eccellenza dell'epopea del genere. Il film è piuttosto intrigante, grazie alla personalità del regista che dirige con mano sicura un buon gruppo di attori, utilizzando abilmente gli splendidi scenari a disposizione, valorizzati da un'ottima fotografia.
La prima volta che lo vidi, inizialmente lo trovai un po' noiosetto - oltretutto non ho mai troppo amato i film totalmente imperniati su corse o gare - ma continuando a vederlo, beh, migliora parecchio e diventa un bellissimo apologo sulla vita, sulla lealtà nelle competizioni, il senso dell'onore, oltre a ben rappresentare il rapporto fra l'uomo e quel meraviglioso animale che è il cavallo. Uno dei piccoli capolavori misconosciuti dell'altrettanto ignorato Richard Brooks. Da riscoprire, soprattutto se vi piacciono i cavalli.
Una corsa di cavalli nel West già attraversato dal treno, dal telegrafo, persino dalle motociclette. Un gruppo di concorrenti che partecipano per motivi diversi, tra cui spiccano due amici reduci della guerra d'indipendenza cubana. Senza eccessive preoccupazioni di verosimiglianza, il film mette in scena una bella galleria di personaggi e di storie; inevitabilmente c'è un po'di retorica, ma il duo Hackman-Coburn non si dimentica e gli appassionati del genere dovrebbero vederlo. La Bergen è una cowgirl di improbabile leggiadria.
Un splendido western, dalla storia semplice e immediata ma coinvolgente. I personaggi sono tutti ben caratterizzati, interpretati molto bene da tutto il cast (in primis l'inedita coppia Hackman-Coburn, a loro agio con i personaggi vissuti). Bella la colonna sonora, di un certo effetto la fotografia (soprattutto nelle scene nel deserto) e simpatico il finale. Ottimo.
Western crepuscolare ambientato agli inizi del 900 e insolitamente incentrato su una corsa di resistenza a cavallo lunga 700 miglia. Tra i partecipanti spicca il personaggio di Hackman, individualista commovente nel suo rapporto con i cavalli. Nel suo terzo e ultimo excursus nel genere Brooks si fa ancora portavoce dei vecchi valori dell’amicizia virile e del senso dell’onore in un west che sta cambiando definitivamente. Ma come in un film di Peckinpah gli eroi sono stanchi e la corsa risulta la celebrazione di un’epoca che non c’è più.
MEMORABILE: Il cavallo che spinge un Hackman stremato verso il traguardo; Il sorpasso tra un cavallo ripreso al rallentatore e l'altro a velocità normale.
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HomevideoRocchiola • 10/09/19 08:40 Call center Davinotti - 1238 interventi
Il DVD della Golem ha sostituito sul mercato home-video italiano quello piuttosto vetusto della Columbia ormai andato fuori catalogo ma ancora reperibile a prezzi molto convenienti. Ma sicuramente è da preferire la riedizione Golem che presenta un master restaurato in HD probabilmente proveniente dal BD americano della Twilight Time, che tra l'altro è uscito in edizione limitata risultando oggi reperibile sul web a prezzi esorbitanti. L'immagine è eccezionale, pulita, nitida, dettagliata e solamente nelle scene desertiche presenta una grana più accentuata e qualche instabilità, ma nell'insieme il livello è alto risultando superiore alla vecchia edizione della Columbia. L'audio italiano monofonico è come al solito potente e chiaro. Un prodotto caldamente consigliato vista anche la scarsa proliferazione del disco blu sul territorio italico.