Bella sorpresa, questo biopic. Diretto con gusto e soprattutto con un protagonista, Enzo Paci, sorprendente per somiglianza fisica, gestuale e di voce a Villaggio. La vicenda racconta gli odiati anni di giurisprudenza, quelli forzati in azienda per mantenere due figli, il rapporto conflittuale con due genitori che non hanno mai creduto nel suo talento. Ma anche quello gioioso e creativo con gli amici di sempre Faber e Polio (Piero Repetto) nonché dell'amore della sua vita: Maura, 63 anni di matrimonio. Si ride, ci si commuove, si capisce dove nacquero i suoi personaggi.
Molto superficiale. Non bastano un'ora e quarantacinque minuti per raccontare Villaggio, che avrebbe meritato ben altro. Paci è bravo a renderlo nei gesti e nella voce, tutto sommato, ma il contorno è tratteggio a mo' di macchietta, il fratello, per forza di cose, qui non è gemello ma addirittura sembra adottato per quanto è diverso. Si lascia guardare, ma chi non lo ha visto non si è perso nulla e la biografia non lascia nulla, alla fine. Scontenterà gli appassionati di ferro di Villaggio. Potabile, ma mediocre. Occasione sprecata.
Paci si impegna e ricorda Villaggio; peccato che sembri il Villaggio trentacinquenne dei programmi e dei film già dagli anni dell'università, quindici anni prima, con conseguente sospensione dell'incredulità nei dialoghi con genitori (coetanei?) e fratello gemello (che sembra un nipote, o un figlio...); frettoloso il rapporto fondamentale con De Andrè (di cui l'interprete ha giusto la voce) e di maniera quello con la moglie; in definitiva ennesimo biopic targato Rai e diretto da Luca Manfredi, oramai specialista di storie su mostri sacri raccontati nell'intimo e prima del successo.
MEMORABILE: Maurizio Costanzo interpretato da un giovanissimo attore coi baffi (che negli anni 60 il vero conduttore non aveva)...
La miticità di Villaggio sintetizzata oggi non può consentire all'onesto tributo di Manfredi un voto oltre la sufficienza; troppo unico Lui, arduo il singolo ricordo televisivo. Paci, con un po' di immaginazione, è adatto, con lui l'ispirato Fantoni (a sua volta primordiale imitatore), un Faber molto gioioso e "Polio". C'è anche l'avvenente Semino Favro moglie ideale, peccato che di lì a poco sarebbe toccato ripercorrere anche i vicendevoli tradimenti. Tutto il resto, da Costanzo ai debutti teatr(in)ali, ci sta, tenendo conto dei veloci tempi di ripresa. "(Non da la mano) Va beh".
MEMORABILE: Camilla Semino Favro (Maura) e le sue mises: l'origine della fatidica linguetta lussuriosa di Fantozzi?
Appurato che fornire il ritratto completo di un attore iconico come Villaggio in un film di media durata sarebbe impensabile, Manfredi firma un biopic garbato, un po' edulcorato ma piacevolmente composto, rievocando le fasi iniziali della carriera del comico (Paci non avrà il fisico più adatto per interpretare uno studente universitario, ma impersona Paolo con rispetto e soprattutto con grande aderenza all'espressività, anche vocale, del personaggio) e ammiccando ai fan del ragionier Ugo e di Fracchia attraverso frequenti e buffi rimandi ai noti sketch. Riuscito, pur coi suoi limiti.
MEMORABILE: Scrivendo canzoni con De André; I proto-fantozzeschi colleghi di Paolo nei suoi anni da impiegato; Le prime volte in TV; La città piena di "fantozzi".
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Qualcuno sa quando ha aperto (più o meno) il ristorante "Creuza de ma" a Boccadasse? Vorrei postare una piccola curiosità, ma avrei prima bisogno di questa informazione
Qualcuno sa quando ha aperto (più o meno) il ristorante "Creuza de ma" a Boccadasse? Vorrei postare una piccola curiosità, ma avrei prima bisogno di questa informazione
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Qualcuno sa quando ha aperto (più o meno) il ristorante "Creuza de ma" a Boccadasse? Vorrei postare una piccola curiosità, ma avrei prima bisogno di questa informazione
Scusa Huck, ho visto solo adesso la chiamata. Non so aiutarti; spero tu abbia risolto col link fornito da Mauro.
Tutto quello che so dirti è che la prima recensione relativa al ristorante "Creuza de ma" su Tripadvisor risale al febbraio 2017, per quanto la signora che scrive dice che il marito c'era già stato 10 anni prima e che allora c'era già lo stesso proprietario. Dubito però che De Andrè si sia ispirato al nome di questo ristorante per la sua celebre canzone, (come potrebbe far pensare la scena del film tv con Fabrizio e Villaggio sulla spiaggia di Boccadasse). E' piuttosto il contrario, come dice anche il Touring Club nella sua recensione sul ristorante.
Tutto quello che so dirti è che la prima recensione relativa al ristorante "Creuza de ma" su Tripadvisor risale al febbraio 2017, per quanto la signora che scrive dice che il marito c'era già stato 10 anni prima e che allora c'era già lo stesso proprietario. Dubito però che De Andrè si sia ispirato al nome di questo ristorante per la sua celebre canzone, (come potrebbe far pensare la scena del film tv con Fabrizio e Villaggio sulla spiaggia di Boccadasse). E' piuttosto il contrario, come dice anche il Touring Club nella sua recensione sul ristorante.
Ti ringrazio. Chiedevo perché vorrei postare proprio l'anacronismo che dici tu (nella scena in questione De Andrè strimpella alla chitarra le prime note di "Carlo Martello", che uscirà nel 1963, e alle sue spalle si vede chiaramente l'insegna del ristorante "Creuza de ma", nome molto probabilmente ispirato dalla canzone che uscirà 20 anni più tardi). Volevo essere certo al 100% (al 90% lo sono già) di non prendere una cantonata con le date; ho provato a chiedere anche su Facebook e spero che i proprietari mi rispondano.