September 5 - La diretta che cambiò la storia - Film (2024)

September 5 - La diretta che cambiò la storia

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La nostra recensione di September 5 - La diretta che cambiò la storia

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

In quel giorno infausto del 1972, quando l'organizzazione terroristica palestinese Settembre Nero, durante le Olimpiadi di Monaco, assaltò gli alloggi degli atleti israeliani uccidendone due e prendendone nove come ostaggi, si cambiò davvero la storia della televisione. L'emittente americana ABC, che per la prima volta mandava in onda via satellite, in tutto il mondo, le dirette delle gare, fu la prima involontaria testimone di uno dei troppi capitoli che compongono la storia del conflitto tra Israele e Palestina.

All'interno di uno spazio ricavato in una delle palazzine del villaggio olimpico, gli operatori televisivi sono indaffarati, lavorano fino a notte inoltrata,...Leggi tutto quando improvvisamente qualcuno ode degli spari. Forse solo una sensazione, si dice, ma il passo da qui al rendersi conto che qualcosa di gravissimo sta accadendo è breve. E così tutta l'attenzione (o quasi) viene rivolta dal fatto alla cronaca: i sequestratori pretendono, per lo scambio, la liberazione di duecento palestinesi, e la polizia tedesca, impreparata a un'azione del genere, convinta com'era che bisognasse trasmettere l'idea di una Germania fortemente demilitarizzata rispetto al passato, si trova alle prese con un dramma difficilissimo da gestire. Ma tutto questo resta fuori, perché l'intero evento viene vissuto da dentro le sale affollate di monitor e lavoranti da cui l'ABC trasmette. Se ne esce solo "virtualmente", attraverso gli schermi che restituiscono le immagini "documentaristiche" a commento di ciò che accade in un altrove che appare incredibilmente lontano, senza che si riescano ad avere notizie certe di quanto sta realmente accadendo.

Attraverso filmati d'archivio riviviamo quelle ore tremende, quando l'impresa leggendaria del nuotatore statunitense Mark Spitz (sette medaglie d'oro!) venne offuscata dalla tragedia in atto, dalle riprese in bianco e nero che mostravano l'assalto degli attentatori, il passaggio verso l'autobus in direzione aeroporto. Difficile procedere tutti in un'unica direzione, all'ABC, e i contrasti non possono mancare. Per quanto Geoffrey Mason (Magaro), a capo della sala controllo, mostri di saper gestire con mano salda l'enorme mole di informazioni che proviene da ogni direzione, il presidente (Sarsgaard) e il responsabile (Chaplin) fin dall'inizio battibeccano mantenendo comunque un lucido self control.

Bravo il regista a non permettere che nessuno salga sopra le righe mantenendo un'encomiabile misura che si sposa con la credibilità, aiutato da un cast impeccabile. Si ripercorrono le fasi che scandirono l'agguato e le azioni conseguenti, che tuttavia vengono filtrate dalle preoccupazioni di chi ha sulle spalle un'intera trasmissione seguita da milioni di telespettatori. Chi volesse capire meglio cosa davvero accadde in quelle ore concitate potrebbe dare un occhio per esempio a 21 ORE A MONACO, il film che per primo (a quattro anni dal massacro) ricostruì la vicenda, mentre per comprendere quale fu la conseguente reazione di Israele si rimanda al notevolissimo MUNICH di Spielberg.

Qui i ritmi sono più compassati, la concitazione è trattenuta e anche il coinvolgimento non è straordinario, nonostante il buon lavoro in regia di Tim Fehlbaum. Il film ci porta a conoscere le stratificate dinamiche interne a uno studio televisivo, con la figura dell'interprete tedesca (Benesch) chiamata a rappresentare con intelligenza i sentimenti di enorme preoccupazione del suo paese, di nuovo legato a una strage ebraica sul proprio territorio. Un'opera storicamente di rilievo, ben orchestrata anche se talora un po' piatta e che procede per momenti chiave (l'annuncio illusorio della liberazione degli ostaggi) faticando a rendere interessanti le fasi che li raccordano, con un'inevitabile sensazione claustrofobica causata dalla location unica.

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Tutti i commenti e le recensioni di September 5 - La diretta che cambiò la storia

TITOLO INSERITO IL GIORNO 14/02/25 DAL BENEMERITO PAULASTER POI DAVINOTTATO IL GIORNO 2/04/25
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Paulaster 14/02/25 18:09 - 4876 commenti

I gusti di Paulaster

Alle Olimpiadi del 1972 la ABC Sports deve gestire in diretta l’assalto terroristico palestinese. Si evita nel film di trattare di politica per concentrarsi sui risvolti umani della vicenda. Gli ambienti ricreati sono credibili e la sensazione è quella di ritrovarsi in un film giornalistico degli anni Settanta; anche i filmati di repertorio di qualche momento di gara creano un effetto rétro di qualità. L’unica cosa che stona è che chi lavora nella redazione sportiva tutto d’un tratto si trasforma in esperto di dinamiche di cronaca nera. Magaro è il migliore.
MEMORABILE: Il tesserino falso per entrare nel villaggio olimpico; Il brindisi per la liberazione.

Rambo90 18/02/25 15:25 - 7995 commenti

I gusti di Rambo90

Un film notevole, che racconta delle Olimpiadi del '72 senza indugiare su elementi politici e guerriglieri, ma anzi soffermandosi sul lato giornalistico, senza mai uscire dalla redazione e dando la sensazione realistica di chi all'epoca si trovò a fronteggiare una diretta di simili proporzioni. Ottimo lavoro nella ricostruzione d'epoca, anche grazie ai filmati d'archivio e bel lavoro corale del cast, assistito da una sceneggiatura ritmata e puntuale. Notevole.

Daniela 1/04/25 22:43 - 13271 commenti

I gusti di Daniela

Una emittente tv statunitense a Monaco per documentare lo svolgimento delle Olimpiadi si trova di fronte a un evento del tutto inaspettato e, ricorrendo anche a vari espedienti per aggirare il cordone della polizia, riesce a documentare quanto sta avvenendo all'esterno della palazzina che ospita la squadra israeliana... Il massacro del 1972 ricostruito da un punto di vista inedito, quello di giornalisti e tecnici per i quali lo sgomento per quanto sta accadendo si mescola con la prospettiva di uno scoop. Realistico nella messa in scena, interpretato con efficacia, un buon film.

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