Rainbow dance - Corto (1936)

La sperimentazione folle e divertente di Len Lye aggiunge, con questa pellicola, un altro livello di potenza, anticipando di diversi anni Pas de deux di Norman McLaren; una sorta di videoclip ante litteram con musica movimentata e dei ballerini (fotografati dal vero) che cambian colore, si spostano, si fermano, raddoppiano, il tutto su uno sfondo colorato e in continuo divenire, pieno di vita e di riferimenti ad essa.

Questa volta Lye inserisce nel suo disegno la sagoma di un uomo che si muove negli spazi geometrici o allusivi disegnati: passata la pioggia e spuntato l'arcobaleno, il corto presenta una danza vivace e gioiosissima, sostenuta dalla solita musichetta allegra di stampo vagamente caraibico. Molto simpatico.

Alla fine del corto, dove ci sarà l'unico intervento di voce umana (tutto il lavoro ha come supporto una allegro ritmo che invita a ballare), si scoprirà il committente di questo che si può definire uno spot, dove Len Lye sperimenta animazioni con l'inserimento di attori. Dopo una pioggia disegnata appare l'arcobaleno e sulle note della musica si ballerà, si giocherà e si viaggerà, forse per arrivare dove nasce (o dove finisce) l'arcobaleno, che è poi lo scopo del messaggio. Colorato, allegro, piacevole. Immagino l'effetto sul pubblico nel 1936.