Quelli della pallottola spuntata: 3. Una pista sbagliata - Film (1982)
Quelli della pallottola spuntata: 3. Una pista sbagliata
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The Butler Did It (A Bird in the Hand)
Anno: 1982
Genere: comico (colore)
Regia: Georg Stanford Brown
Note: fa parte della serie tv in 6 puntate "Quelli della pallottola spuntata" (Police squad!)
LE LOCATION
L'IMPRESSIONE DI MMJ
Quinto episodio della serie POLICE SQUAD, diretto da Georg Stanford Brown senza la necessaria verve. I titoli di testa (con la guest star di turno fucilata dal plotone di esecuzione) sembrava aprire al meglio, ma poi tutta la lunga scena alla festa di compleanno di colei che sarà la vittima del sequestro sul quale la puntata è incentrata, fa capire che manca - almeno inizialmente - quella voglia di saper infilare una gag quasi in ogni inquadratura che ha sempre caratterizzato le produzioni di Jim Abrahams e dei due fratelli Zucker. Leslie Nielsen e Alan North sono sempre in forma, l'agente Norberg distrugge un apparecchio telefonico non appena gli chiedono di intercettare una chiamata...Leggi tutto e il signor Olsen (il tecnico della scientifica in centrale) mostra all'immancabile moccioso un suo esperimento appendendo un tizio al soffitto. Le gag simpatiche insomma non mancano, ma è la regia a difettare (Stanford Brown è prima di tutto un attore) e di conseguenza si ride meno del previsto. Geniale e del tutto surreale la gag del giardino giapponese, con veri giapponesi infilati nei vasi al posto delle piante. Il lustrascarpe (che darà consigli di mercato a un allenatore di baseball) servirà ancora una volta per risolvere un caso che sembrava non poter avere sbocchi felici (bisognava riconoscere i suoni di fondo di una telefonata del sequestratore). Scopriamo (si fa per dire) che la città in cui operano Drebin e compagni è il... paradiso della tuba (lo strumento). I negozi specializzati nel campo hanno nomi esilaranti.
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ChiudiTITOLO INSERITO IL GIORNO 5/10/06 DAL DAVINOTTI
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- Grande esempio di cinema:
Schramm, Pessoa, Magerehein - Davvero notevole!:
Fabbiu, Panza, Pinhead80 - Quello che si dice un buon film:
Renato - Non male, dopotutto:
Marcel MJ Davinotti jr., Lovejoy, Redeyes, Ultimo - Mediocre, ma con un suo perché:
Puppigallo
Terzo episodio, spassoso ma un po' meno ritmato dei primi due... Da segnalare l'apparizione -nei panni di se stesso- del grande allenatore dei Los Angeles Dodgers Tommy Lasorda, che chiede lumi su come impostare la sua squadra all'onnisciente lustrascarpe Johnny, sorta di divertente deus ex machina presente in tutti gli episodi. Il tema principale è comunque relativo ad un rapimento, che avrà un colpevole non proprio insospettabile...
Terzo episodio di una serie che ha iniziato con il botto e che qui manca di fiato, all' improvviso. Colpa di una regia che non ha ritmo, di una storia prevedibile, di qualche gag verbale e visiva tirata eccessivamente per le lunghe. Sempre in gran forma comunque il cast, con Nielsen e North che svettano su tutti.
Questo è fra tutti l'episodio leggermente meno riuscito e non tanto per le gag, comunque spassose per quanto tradotte, quanto per una sceneggiatura ed una regia sottotono. Alcune situazioni, pur cambiate, verranno riproposte, poi, anche nella serie per il cinema. Merita di esser visto comunque!
Ritmi un po' più tranquilli con questa nuova formazione registica, ma la serie, pur riutilizzando gag viste praticamente in ogni puntata, ha il merito di far ridere attraverso questo umorismo che colpisce proprio per la imprevedibilità della gag di turno, nei dialoghi o nei dettagli; questo è un umorismo che in un episodio di pochi minuti è molto piu efficace di un intero Scary Movie o delle varie forme evolute della demenzialità collaudata e firmata Zucker. Tra un giardino giapponese e una veloce partita a basket, Nielsen è formidabile!
Deciso passo indietro rispetto ai primi due episodi. Le gag non hanno la stessa forza comica e i veri spunti divertenti sono pochi (per intercettare la chiamata, la madre della rapita fa domande di cultura generale al rapitore; lo scienziato della centrale dice al bimbo Billy: "Ora vai pure. Domani ti mostrerò i dieci usi di una carota". Lo si può sicuramente vedere, ma delude chi si aspettava la solita raffica di simpatiche demenzialità.
MEMORABILE: Il capo, durante una sparatoria, dice a Leslie: "Tento di aggirarlo, coprimi!". E lui gli mette un soprabito sulla testa.
Una puntata sempre sottovalutata che però riesce a mantenere un ritmo alto facendo divertire praticamente per tutta la sua durata. Raffinata la cartina militare (con svastiche!) al commissariato e surreale invece la festeggiata che soffia via la torta al posto delle candeline. La trovata dei locali fissati con le tube ricorda quelle insegne basate su giochi di parole che fanno la fortuna dei Simpson. Una costante le mitiche introduzione con la voce off di Nielsen. Riuscito come praticamente tutta la serie, concentrato di humour intelligente.
Arrivato al terzo episodio con rinnovato cambio registico, il prodigioso trio Zaz dimostra di saper giocare ancora con un mazzo fatto di soli jolly anche da dietro le quinte: anche questa volta si sta sulla cresta di un’indomita onda spazzatutto di risate, grazie a un’inventiva incontenibile e dinamitarda che non sembra conoscere argini e a una sapienza dei tempi comici che non ammette risacche, cavalcata da un Nielsen sempre più irresistibilmente gaucho della pampa burlesca. E ancora una volta, si arriva al ventiquattresimo minuto fracassati dalle risa. Avercene a bastimenti.
MEMORABILE: "Voglio vedere la scena del crimine!". Salta fuori un proiettore....
Forse l'episodio meno divertente della serie: le gag sono presenti in misura minore rispetto al solito e le uniche che funzionano sanno di già visto. Nielsen è comunque in gran forma e qualche risata (bastano le espressioni del viso) la frutta. La vicenda è incentrata su un rapimento e verrà risolta dai due agenti a loro modo. Non male.
MEMORABILE: La telefonata con indovinelli al rapitore.
Una ricca ragazza viene rapita nel giorno del suo compleanno. Il rapitore per farla tornare a casa sana e salva chiederà un cospicuo riscatto. Appena arriva in scena Frank Drebin il divertimento è assicurato, anche perché le sue indagini sono condotte in maniera assurda. Tante le trovate molto buone come il giardino orientale e la partita di basket con Nielsen in stile Michael Jordan. Ancora una volta il divertimento è assicurato.
Probabilmente uno degli episodi migliori della serie, dopo il mezzo passo falso del capitolo precedente. L'ironia si fa di grana leggermente più grossa ma il ritmo resta indiavolato e le trovate comiche scaturiscono all'improvviso durante situazioni serissime. Probabilmente è questo il segreto della serie e in questa terza parte viene applicato magistralmente. Il cast collaudato non sbaglia un colpo e la regia è pulitissima. Peccato che l'impossibile traduzione tolga molta vis comica a qualche battuta, ma riesce comunque a creare un fuoco di fila quasi ininterrotto di risate.
MEMORABILE: La partita di basket.
Leslie Nielsen HA RECITATO ANCHE IN...
Non ci si lasci ingannare dal prologo che non ingrana subito e da qualche gag riciclata da altre puntate (la porta del laboratorio della scientifica e l'ascensore); tutto il resto rende infatti questo episodio uno dei più divertenti della serie, specialmente perché si focalizza su due delle più riuscite specialità della casa, ovvero gli interrogatori semiseri (tanto per fare un esempio, L'era glaciale riciclerà la scena del mimo) e le gag verbali. L'agente Norberg qui è in particolare spolvero, idem l'onnipresente lustrascarpe, mentre lo scontro finale è la ciliegina sulla torta.
MEMORABILE: Vedere la scena del crimine; Il mimo legato al masso; Lo spassoso scontro a fuoco finale ("Coprimi!").
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