Video di 30 minuti nato come promo del film TONITE LET'S ALL MAKE LOVE IN LONDON (sempre girato da Peter Whitehead), LONDON 1966/1967 è diventato col tempo un documento d'importanza superiore al prodotto che pubblicizzava. E per un semplice motivo: mentre il film analizzava il fenomeno della Swinging London accompagnandolo con le musiche di diversi artisti rappresentativi del periodo, il promo contiene esclusivamente musica dei Pink Floyd epoca Syd Barrett. I pezzi sono due: la celebre "Interstellar Overdrive" (poi utilizzata anche nel film) e una improvvisazione in studio inedita di 11 minuti...Leggi tutto conosciuta col titolo di "Nick's Boogie" (in cui Nick è Mason, il batterista, cui spetta di dare la struttura al pezzo). Filmati da Whitehead ai Sound Techniques Studio l'11 e il 12 gennaio 1967, i Floyd, guidati da Barrett (seduto in terra con la sua chitarra coperta di specchietti) si lanciano in improvvisazioni ai limite dell'avanguardia ("Interstellar Overdrive" supera i 16 minuti) mentre le loro immagini vengono alternate ad altre prese dalla strada, da ritagli di giornale e da una loro esibizione allo storico UFO Club (il nightclub in in cui i Floyd mossero i primi passi) il 13 gennaio 1967. Sulle note di "Nick's Boogie" scorrono invece riprese del "14 Hours Technicolor Dream" del 23 aprile 1967, megaevento all'Alexandra Palace di Londra che radunò centinaia di hippie e personalità celebri (fra cui, ancora separati, John Lennon e Yoko Ono) e in cui suonarono (non ripresi, purtroppo) i Floyd stessi. Un documento fondamentale per vedere all'opera uno dei gruppi simbolo dell'epoca.
In mezz'ora ci vengono mostrate due corprose performance live dei Pink Floyd. Nella parte video il regista cerca di essere più sperimentale: il gioco regge anche grazie alla breve durata del tutto. La vera sorpresa sono le musiche; "interstellar Overdrive" è un brano davvero bello e flodyano fino all'osso, convince meno "Nick's Boogie". Il connubio musica-video convince e il promo intrigherà molto i fan, che potranno vedere all'opera il fondamentale Syd Barrett. Agli altri rimarrà un singolare documento di una band molto celebre. Rivolto ai fan.
Performance a tutta psichedelia della mitica band inglese. Si sente la mano di Syd Barret; stratosferica la versione dilatata di "Interstellar Overdrive". A tratti si vede il mitico club londinese UFO. Anche se se si tratta solo di due brani, assistiamo a un pezzo di storia rock. Per chi ama il "rosa" prima maniera.
Preziosa testimonianza audiovisiva non solo degli albori dei Pink Floyd (e del talento non comune di Syd Barrett in particolare), ma anche di una breve eppure feconda stagione artistica e musicale, fatta di suoni rivoluzionari e di esperienze visive radicalmente nuove, in ideale fusione con una musica fatta di improvvisazione e di strutture complesse (come si coglie soprattutto nel primo brano, probabilmente il più rappresentativo dei Pink Floyd del periodo barrettiano).
MEMORABILE: “Interstellar Overdrive”; La presenza di John Lennon tra il pubblico; Gli specchietti sulla chitarra di Syd Barrett.
Breve ma importante documento sulle prime esibizioni della band e sulla Summer of love londinese. Il regista infatti indugia anche sul pubblico che balla all'UFO Club e all'Alexandra Palace (concerto organizzato da Lennon, presente come spettatore). È soprattutto una delle poche e preziose occasioni per vedere Barrett suonare prima ancora del loro album di debutto. Un viaggio psichedelico che rende solo in parte l'atmosfera che si respirava in quel periodo ma che certamente regala grandi emozioni ai fans.
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MusicheAlex75 • 29/09/17 17:23 Call center Davinotti - 710 interventi
I due brani eseguiti dai Pink Floyd sono stati pubblicati in un EP nel 1990 dalla piccola casa discografica See For Miles. Si è trattato della più vecchia registrazione ufficialmente disponibile dei Pink Floyd fino al 2015, anno in cui è uscito un EP contenente registrazioni del 1965, quando la band, con alcuni elementi usciti di lì a poco, si chiamava ancora T-Set (anche se due brani erano già presenti in un CD allegato al libro "Syd Barrett. A Fish Out of Water", pubblicato nel 1997 e curato da Luca Ferrari, il massimo biografo del "Diamante Pazzo").
I brani di "Pink Floyd: London 1966/67" sono accreditati a tutti e quattro i componenti dei Pink Floyd.
MusicheZender • 29/09/17 18:10 Capo scrivano - 49212 interventi
Sì, in realtà si chiamavano Tea-Set che io sappia (nel senso proprio di tè da bere), ma forse da qualche parte qualcuno lo abbreviava. I pezzi del 65 sono stati poi inseriti anche nel primo volume del megacofanetto Early years, per fortuna. Questa registrazione anche video però, uscita la prima volta come promo del film TONITE LET'S ALL MAKE LOVE IN LONDON, come scrive già il Marcel, è ben più interessante diciamo. Anche perché quando uscì nessuno aveva ancora mai sentito "Nick's Boogie", uno dei tanti brani di cui gli appassionati favoleggiavano. Vederlo pure in video era il massimo :)