Orecchie - Film (2016)

Orecchie

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/09/16 DAL BENEMERITO COTOLA
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Cotola 4/09/16 00:17 - 9009 commenti

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Un fischio alle orecchie dà il via alla giornata tragicomica del protagonista. Forse sarà pur vero che il film non presenta idee particolarmente originali, ma funziona bene. I momenti in cui si ride e sorride non mancano e c'è pure un po' di satira, facile ma efficace, che colpisce diversi bersagli (sanità e chiesa ad esempio). Il ritmo è spigliato e si mantiene buono (quasi) sempre. Il discorso finale sembra facilone ma forse mantiene una positiva carica "ambigua": il suo cambiamento è una vittoria o una sconfitta? Cast ricco di comparsate famose e protagonista con la faccia giusta.
MEMORABILE: L'otorino chiede al protagonista: "Tu che laurea hai?", "in filosofia". L'otorino gli risponde: "Quella non serve a nulla".

Ryo 11/09/16 18:27 - 2169 commenti

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Splendida opera prima. Una storia realistica, veritiera eppure surreale allo stesso tempo. Una regia fresca e pulita, con tocchi innovativi anche nei dialoghi, ben strutturati dal ritmo scorrevole e dal contenuto che cattura. Interessanti la costruzione e la messa in scena dei personaggi, da cui si denota uno studio approfondito da parte degli interpreti. Sarebbe facile accostarlo a uno stile felliniano, a prima vista, eppure questa pellicola va oltre ed esplora temi tanto vicini a noi. Difficile da raccontare senza scadere nella banalità.
MEMORABILE: Il prete (Papaleo): "Una signora ha detto di aver visto apparire la Madonna e io ho detto che era vero. Per farla felice. Questo è il mio mestiere".

Kinodrop 3/11/18 19:57 - 2922 commenti

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Un malaugurato acufene condiziona la giornata del protagonista, che si imbatterà in personaggi bizzarri e situazioni al limite del grottesco facendo vacillare le poche certezze in suo possesso. Una commedia surreale che mette in luce le distonie e l'irrazionalità del rapporto con gli altri e l'impossibilità di uscirne se non attraverso un atto di accettazione o addirittura di resa, rinunciando un po' al proprio io. Un bell'esempio di cinema di contenuto, che fa dell'iperbole la chiave del vero attraverso una galleria di "tipi" ottimamente resi.
MEMORABILE: Tutti gli attori non protagonisti; Lo schermo che si allarga nel corso del film; I due medici "burloni"; Il prete "ateo"; L'ignoto defunto.

Gabrius79 28/10/19 20:44 - 1420 commenti

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Un film che grazie al suo stile a tratti surreale riesce a coinvolgere e far riflettere. Merito di un Daniele Parisi in stato di grazia che è attorniato da tanti bravi attori che gli fanno da contorno (spiccano Wertmüller e la Vukotic su tutti). Regia piacevole con uno stile asciutto che sceglie un ottimo bianco e nero e un’immagine che parte da 4:3 e con lo scorrere della pellicola diventa lentamente un 16:9. Forse il finale tende ad afflosciarsi ma poco importa, di fronte a questo gioiellino.

Il ferrini 14/02/20 22:56 - 2345 commenti

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Molto divertente, almeno nei primi due terzi, è un film che può contare su un ottimo Daniele Parisi - sempre in scena - ma anche su di un notevole cast di contorno che tiene alto il livello della recitazione, merce rara in Italia. Alcuni sketch sono folgoranti (il commesso del fast food, il gastroenterologo) e l'espediente dell'acufene è perfetto come catalizzatore (vedi il colloquio di lavoro). Peccato per il finale, soprattutto il monologo, che da elogio della mediocrità stride col raffinato cinismo visto fin lì. Comunque meritevole.

Daniela 17/02/20 09:56 - 12625 commenti

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Svegliarsi al mattino con fischio alle orecchie, scoprire che la compagna ha lasciato un post che avverte della morte dell'amico Luigi, chiedersi chi sia questo Luigi... E' l'inizio della giornata dello stralunato protagonista alle prese con l'ordinaria follia del vivere e con personaggi tutti con tratti tra il surreale e l'assurdo ma anche con il loro pizzico di verità che li rende credibili. Impaginato in un bel bianco e nero, un piccolo film prezioso, interpretato da un cast ben assemblato di volti più e meno noti, a cominciare da quello espressivo e buffamente depresso di Parisi.
MEMORABILE: La visita dall'otorino; "Credevamo fossi un genio ma ci sbagliavamo"; L'incontro con il prete scettico

Pigro 18/03/20 12:10 - 9635 commenti

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Il disagio del protagonista non nasce dal fischio alle orecchie ma dalla sensazione di essere fuori posto in una società incomprensibile, dove strutture come la sanità o la Chiesa e anche le persone più strette (mamma, fidanzata, amico) si presentano sotto una luce nuova e aliena. È il mondo impazzito o è lui che non riesce ad adeguarsi a una società facilona o indecifrabile? Bel b/n, ottime interpretazioni in classici sketch dialogici e curiosa scelta della ratio che passa dal formato quadrato al rettangolare. Intelligente, arguto e godibile.

Galbo 9/06/20 20:00 - 12380 commenti

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Il fischio alle orecchie del protagonista è probabilmente psicosomatico e riflette il disagio e la solitudine del protagonista, metafora non originale ma declinata in un film che colpisce per il carattere auto analitico e la sincerità nel mettersi a nudo del personaggio, che si conclude nel finale con un monologo catartico. Un film dalla confezione sobria ma nel contempo raffinata, che si segnala per la bella fotografia e l'ottima prova degli attori tra i quali (oltre al bravo protagonista) va menzionato l'ottimo Rocco Papaleo. 

Paulaster 14/06/21 10:05 - 4391 commenti

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Supplente di filosofia si sveglia con un fischio alle orecchie. La partenza kafkiana affronta la precarietà della vita in chiave grottesca, con buon ritmo e montaggio. Con l'avanzare della giornata il film si trasforma però solo in una sequela d'incontri che perde man mano d'intensità e sorpresa. Discreto il cast di contorno, nel quale si notano di più gli attori con origini teatrali. Conclusione che scema in un certo buonismo, mancando il colpo a sensazione. La scelta del b/n appare azzeccata, così come il cambio di dimensione dell'immagine.
MEMORABILE: Il rapper; Lo scherzo dell'otorino; Il bancomat; Al fast food.

Reeves 21/09/21 10:57 - 2172 commenti

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Una delle migliori e più sorprendenti opere prime degli ultimi anni. Un protagonista che viaggia quasi rassegnato tra situazioni paradossali, strani personaggi che interagiscono con lui (spiccano Rocco Papaleo, un prete che interpreta la fede a modo suo, e Massimo Wertmüller, un medico che fa scherzi piuttosto strani), un tono surreale ma sempre credibile e godibile. Non ci si annoia mai, si ride spesso.

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