Odongo - Film (1956)

Quasi un mondo-movie ante litteram in cui, più che la storia (risibile) è la natura a farla da padrona, con bellissimi paesaggi africani, animali di tutte le specie e le bizzarre usanze degli indigeni. Film in cui si deve settare al massimo la sospensione dell’incredulità per accettare le molte situazioni ai limiti del credibile (come si fa a passeggiare con nonchalance in mezzo ad animali pericolosi?), ma che si lascia guardare con piacere grazie alla spigliata regia di Gilling e al buon cast capitanato da una magnetica Fleming e dal bravo Carey.

In Kenia, un cacciatore bianco accusa un ragazzino indigeno che lavora per lui di aver liberato le bestie catturate per l'invio agli zoo ma il vero responsabile è un ex dipendente vendicativo... I paesaggi naturali fanno la loro figura, come pure la rossa Fleming improbabile veterinaria che scioglie il cuore del misantropo Carey, caratterista discreto ma di modesto appeal, però la trama è proprio puerile, anche considerando il target familiare, e il film risulta impregnato da un paternalismo neppure tanto velatamente razzista che lo rende indigesto.