Un reduce d'Algeria (Cremer), scontati tre anni di carcere come membro dell'OAS, viene contattato da una fotomodella (Mell) per una rapina, in volo, all'aereo postale Parigi-Bordeaux. Ma della gang fa parte anche colui che lo aveva già denunciato in Algeria. Film che mischia, in modo efficace, il noir con il filone dei reduci, di cui il regista è uno specialista. Dopo una prima parte lentissima ma dalle suggestive atmosfere, l'azione spettacolare si concentra negli ultimi 20 minuti. Sublime la Mell (26 anni) all'acme della forma, perfetto Cremer (36 anni).
MEMORABILE: La Mell e i suoi abiti; Il lancio col paracadute.
Un reduce della guerra d'Algeria viene contattato da una donna misteriosa e da un ex commilitone che lo aveva denunciato, per crimini di guerra, per prendere parte a un colpo sensazionale. Film dalle chiare connotazioni politiche, dalla storia semplice e dallo stile scarno ma efficace. Riesce a coinvolgere grazie ad un plot che incuriosisce e spinge a chiedersi come andrà a finire. Sa rendere bene lo squallore di certi ambienti, nonché l'ossessione del protagonista. Affascinante la città fantasma, così come lo sono le scene girate in essa. Chiare le connotazioni politiche.
MEMORABILE: La città fantasma; Gli ultimi trenta minuti.
Uscito di galera, un ex irriducibile della OAS algerina viene ingaggiato da una bellissima modella e da un commilitone con dei conti in sospeso, per una rapina su un aereo postale. Dietro l'apparente trama noir si intravede l'impronta politica di un periodo oscuro e pieno di tensioni che diventa subito la chiave di volta della storia e della dinamica tra i due personaggi maschili (mentre la Mell si limita a "sfilare" dall'inizio alla fine). Molto lenta la prima parte in un tira e molla decisionale con in più diversi snodi lasciati insoluti, più dinamico e rifinito invece il finale.
Non è un film su di una rapina. L'action è inessenziale. Si tratta, invece, di un avvicinamento alla morte da parte del disilluso protagonista, ex militare, ormai abbandonato da tutti (i compagni reduci, tutti imborghesiti, benché nostalgici). Il regista, poi, si prende tutto il tempo disponibile girando con ritmi apparentemente svagati da Nouvelle Vague che, però, uniti agli sfondi marini desolati e agli andirivieni quasi erratici, costruiscono lentamente la metafora d'un animo senza pace e scampo. Grande Cremer, notevole la misteriosa presenza della Mell, dea del Fato inevitabile.
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IL film trasmesso in TV,nell'appartamento di Yo(Marisa Mell)è chiaramente "I sette samurai" (1954)di Akira Kurosawa.L'altra curiosità,sta nell'attore Jean-Claude Rolland( Pierre l'ufficiale che denunciò Cremer in Algeria come membro dell'OAS)che dopo che fu arrestato per aver incendiato l'auto e l'appartamento della moglie,dalla quale stava divorziando,si suicidò a soli 35 anni a Parigi il 10 aprile 1967 impiccandosi nel carcere.