A taste of blood - Film (1967)

A taste of blood
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MMJ Davinotti jr

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Per quanto il titolo faccia pensare all'ennesimo bagno di sangue targato Herschell Gordon Lewis, questa volta le cose cambiano: il regista si avvicina al mito di Dracula e ne propone una delle tante rivisitazioni in chiave moderna ma senza affatto eccedere col sangue. Anzi, colpevolmente rifiutando di seguire il suo stile e deprivando di conseguenza il film del suo principale motivo storico d'interesse. L'erede del conte in America si chiama John Stone (Rogers) e riceve da Londra un pacco contenente due bottiglie di una strana acquavite dal colore rosso intenso insieme a un documento in cui si attesta che essendo l'ultimo parente in vita di una nobile casata riceve in dono pure una proprietà a Carfax,...Leggi tutto nella capitale inglese. Gli basta però bere l'acquavite per trasformarsi in un vampiro, chiamato a vendicare il celebre avo uccidendo i discendenti dei suoi nemici con un paletto conficcato nel cuore. Abbiamo quindi un Dracula che ammazza col frassino, forse l'unica novità in un plot per il resto debole e che lascia molto spazio a verbosissimi dialoghi tra la bella moglie (Wilkinson) del vampiro e l'amico di famiglia, preoccupato dallo stato in cui versa Stone. Al solito la storia si svolge per gran parte in squallidi interni e abbonda di scene inutili, al punto da far pesare oltremodo le ingiustificatissime due ore o quasi di durata. Il nostro Dracula in giacca e cravatta si avvale poi di un grossolano anello nero col quale ipnotizza facilmente chi gli rompe le scatole (moglie compresa) e dovrà difendersi dall'immancabile Van Helsing di turno (Schlessinger), al cui cognome viene tolto il Van per dare un tocco di più credibile americanità al personaggio. Comunque il fatto che durante la trasferta londinese di Stone si sian verificati lì una serie di misteriosi omicidi non depone certo a favore del nostro, che infatti comincia a esser visto con occhio sospetto non solo da Helsing, che tutto sa e tutto cerca di spiegare a chi gli capita a tiro, ma anche dalla polizia e dall'amico di famiglia, inizialmente scettico che però, di fronte all'evidenza... Resta la moglie: vampirizzata a più riprese, ipnotizzata a colpi di anello magico, poco può per salvare il marito e se stessa, anima virginale che tutti vorrebbero aiutare. Lewis, di fronte agli omicidi col paletto del nuovo Dracula, pare arretrare, come se non volesse sporcare la sua opera forse più ambiziosa con dello splatter gratuito, senza capire che così facendo finisce con l'evidenziare l'estrema povertà del film, non valorizzato da una regia a dir poco modesta e da uno script pedante e privato proprio dell'unico vero punto di forza del cinema di Lewis, l'oltraggioso ricorso ai consueti bagni di sangue. Un film compassato almeno quanto i suoi personaggi, lenti nei movimenti, scipiti... Persino la resa dei conti finale, che ci si aspetterebbe un po' più spettacolare, si consuma in un paio di scene insignificanti. Il tentativo di Lewis di evadere dai limiti precedentemente autoimpostisi si spegne insomma in un anonimo plot vampiresco non del tutto spregevole ma certo nemmeno esaltante.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/07/11 DAL BENEMERITO CIAVAZZARO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 18/06/16
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Ciavazzaro 20/07/11 20:52 - 4768 commenti

I gusti di Ciavazzaro

Lontano dai consueti canoni di Lewis (sangue, sangue e ancora sangue) ma interessante. Senza soffermarci sugli attori, pessimi come al solito, il film con protagonista il conte Dracula che si reincarna in un uomo d'affari (tramite del sangue spacciato per brandy!) per vendicarsi sui discendenti di quelli che lo uccisero ha comunque un suo ritmo e si fa seguire nonostante l'esagerata durata (quasi due ore). Stona l'aver usato pochissimo sangue, ma comunque un'occhiata la merita.

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