E se le paure dei bambini, i mostri che tormentano la loro fanciullezza, potessero essere scacciati semplicemente dicendo loro che non sono i benvenuti? Magari dando loro in cambio qualcosa di semplice... Jennifer Kent, nome da tenere d'occhio, dirige un piccolo gioiello, intriso di poetica creepy e ammantato da ombre e bianchi e neri spigolosi, densi come solo gli incubi dei più piccoli possono essere. Restiamo in attesa del suo "Babadook", che prende il via proprio da questo minuscolo, prezioso corto.
Un piccolo grande corto che sa creare un’incalzante atmosfera di tensione horror all’interno di un contesto iper-domestico, per poi ribaltarla con una garbata ironia che non rinuncia a quell’atmosfera sospesa. Ottima scelta del b/n così come di inquadrature ravvicinate su volti e dettagli, così come la narrazione che ondeggia tra le incombenze casalinghe che sfibrano la mamma e le paure del bambino per il mostro, che prima o poi andrà affrontato con piglio decisamente “mammesco”. È al tempo stesso inquietante e rassicurante: da vedere!
Una madre single stressata, un bambino con molta fantasia e troppe paure, un uomo nero che si nasconde nel buio. Jennifer Kent, già attrice di modesto successo, si cimenta nella regia con questo corto di elegante fattura che, per l'utilizzo del bianco e nero, il taglio delle inquadrature ed i passaggi netti fra luci ed ombre, sembra voler omaggiare il cinema espressionista tedesco. La grande casa con la scala che porta in cantina ed i tre personaggi che vi abitano verranno poi riproposti a distanza di quasi dieci anni nel suo primo lungometraggio, il bel Babadook.
Jennifer Kent parte da qui per arrivare poi negli anni a sviluppare il lungometraggio Babadook. Una donna e suo figlio vivono un incubo che di notte diventa reale e inquietante perché sprigionato da un moto interiore sconquassante. Tutta la forza di questo cortometraggio è concentrata sulla figura dell'essere diabolico che si mostra proteiforme rispetto agli stati d'animo vissuti dai protagonisti. Un esordio promettente che la regista saprà sfruttare ancor meglio in seguito.
Nove anni prima di Babadook Jennifer Kent aveva girato questo cortometraggio, in sostanza una versione assai ridotta della medesima idea. L'economia di mezzi traspare, eppure la qualità complessiva è decisamente buona; piacciono l'uso del bianco e nero e certe inquadrature che avrebbero fatto un'ottima figura anche nel film del 2014 (le alternanze fra madre stressata e sugo in ebollizione, la cameretta ripresa da sotto il letto). Se gli si può trovare un difetto è la durata fin troppo breve; si sarebbe potuto dedicare al mostro qualche minuto in più. Comunque riuscito.
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DiscussioneDaniela • 27/11/14 14:28 Gran Burattinaio - 5941 interventi
Per Pigro: dato che hai apprezzato questo cortometraggio, ti consiglio la visione di The Babadook, che ne costituisce la versione estesa.
Viccrowler non ha invece bisogno di essere drittato, considerato il suo nuovo avatar :o)
Hai ragione Dany,per me Babadook è il miglior horror del 2014.L'altro horror che speravo di vedere era Green Inferno di Roth,ma sembra sparito dai radar per problemi con il marketing promozionale.
DiscussioneDaniela • 28/11/14 10:06 Gran Burattinaio - 5941 interventi
Viccrowley ebbe a dire: Hai ragione Dany,per me Babadook è il miglior horror del 2014.L'altro horror che speravo di vedere era Green Inferno di Roth,ma sembra sparito dai radar per problemi con il marketing promozionale.
Ed allora cosa aspetti a commentarlo?
Dai non fare il pigro (aggettivo)! ;o)
PS: Per l'ultimo di Roth anche io avevo letto di problemi del genere, però non lo sto certo aspettando a braccia aperte... con il cannibalismo di mezzo, temo sia troppo "estremo" per i miei gusti, considerato che sono praticamente vegetariana ;oP
Daniela ebbe a dire: Per Pigro: dato che hai apprezzato questo cortometraggio, ti consiglio la visione di The Babadook, che ne costituisce la versione estesa.
Viccrowler non ha invece bisogno di essere drittato, considerato il suo nuovo avatar :o)