Note: Versione colorizzata, sonora, diretta dal premio Oscar Giorgio Moroder, riformattata a 24 immagini al secondo e con integrazioni didascaliche. Dura circa 50 minuti in meno della versione originale di Lang.
Imprescindibile pellicola, cui il commento di Moroder riesce a conferire ulteriore forza e vedibilità. Le architetture ed alcuni scorci sono indimenticabili. Blade Runner ne è ottima discendenza. Datatissimo, ma di costante fascinazione. Sprofondando nella vergognosa ovvietà, dico che è uno dei Lang migliori.
Uno dei film più affascinanti della storia del cinema: un capolavoro che ancor oggi provoca emozioni intense, raddoppiate dalla colonna sonora di Moroder. Sceneggiatura, scenografia, effetti e attori eccezionali; ma soprattutto una regia strepitosa che governa il tutto con visionario rigore. Si tratta di un film muto del 1926, ma questo non è un giudizio filologico: dopo aver (ri)visto Metropolis, non ci si ricorda né che il film è muto, né che ha più di 80 anni. Un'esperienza fondamentale sia per i cinefili sia per lo spettatore occasionale.
MEMORABILE: Maria/Salomé; il crollo della città; la figura del padrone e il rapporto con il figlio.
Splendida versione di Moroder, con musiche comprendenti anche pezzi di Freddy Mercury, che si adattano strepitosamente bene a scene e situazioni; la qualità dell'originale di Lang è pressocchè intatta, e il colore, anche se piuttosto basico, aiuta meglio l'immedesimazione. Non piacque eccessivamente alla critica e divise a metà i fan; ad ogni modo merita assolutamente una visione, magari subito dopo aver visto le 2 ore e 30 dell'originale, un vero capolavoro della storia del cinema.
MEMORABILE: Il riappacificamento finale, esaltato dalla scritta "Direceted by Giorgio Moroder".
Un film affascinante ma difficile come Metropolis in questa versione diventa un gioiellino pop dove la musica elettronica calza perfettamente con le scenografie perfette e imponenti di Lang trasformandolo in un film di fantascienza veloce ed emozionante, il viraggio della pellicola aiuta a distinguere gli ambienti e dare un tocco di modernità, operazione fantastica.
Insomma, la base quella è, ed è decisamente buona: non si può quindi lesinare un giudizio positivo nè disconoscere un'utile funzione divulgativa. Per chi scrive fu infatti l'introduzione al maestoso capolavoro di Lang, e sia dunque lodata. Ma l'operazione del valoroso produttore altoatesino, responsabile di alcune gustose nefandezze musicali, è pacchiana e un po' chiassona, in perfetta consonanza con l'epoca in cui fu realizzata. Da bere responsabilmente.
Quella di Moroder non è una semplice colonna sonora, ma un'operazione di vera e propria reinvenzione del classico di Lang a oltre 50 anni dalla sua realizzazione. Reinvenzione postmoderna, in cui i colori, i suoni, la musica, il ritmo più agile, tutto ciò serve a rileggere con una sensibilità pop un capolavoro evergreen. La musica e le canzoni sono allora il modo in cui si può guardare oggi "Metropolis", siamo noi stessi che cerchiamo di entrare in contatto con quel film, trasformato in grande videoclip. Un esperimento intelligente e riuscito.
"Metropolis" è considerato il capostipite di tutti i film di fantascienza e cyberpunk. Premetto che la versione di Moroder è la prima che ho visto e per dirla tutta non mi è piaciuta. Ho scelto la versione di Moroder per la colonna sonora (sono un suo fan affezionato) e perché è una delle versioni più lunghe in circolazione. La versione del 1984 è stata colorata, ma i colori sono sciatti e slavati. Qualche parte della colonna sonora è buona, come il main theme e la canzone di Freddie Mercury, ma è il film ad essere pesante e anche un po' noioso.
MEMORABILE: La colonna sonora non è affascinante come quella di altri lavori di Moroder, ma qualche emozione la regala.
Poco da dire (di nuovo) su questo capolavoro del cinema muto, nel quale Lang ha modo di mostrare tutto il suo talento visivo (davvero entusiasmante anche a quasi cento anni dalla sua realizzazione). Moroder cerca di "rivitalizzare" l'opera inserendo una colonna sonora moderna che, pur facilitando l'approccio col film, un po' "stona" con girato. Stesso discorso per la "colorizzazione" (non troppo invasiva, in verità). Rimane comunque un'opera validissima che va vista insieme alla sua versione originale. Stupefacente la prova della Helm, nel doppio ruolo della Maria buona e cattiva.
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DiscussioneZender • 7/01/10 10:51 Capo scrivano - 49285 interventi
Lo so, hai ragione Caesars. Ma se guardiamo i rimaneggiamenti ad opera degli italiani (vedi POSSESSION di Zulawski) i casi sono tanti e del tutto arbitrari, non imputabili (come nel caso di Metropolis) a un'operazione ben più ampia a livello internazionale che prevede anche una nuova locandina ben precisa (per dirne una) e una DICHIARATA intenzione (riuscita o no è un altro discorso) di dare a un vecchio film muto una luce nuova. Avevo capito che rispetti la mia decisione, è solo che mi piace ugualmente discutere delle cose con chi è in grado come te di farlo civilmente e nel rispetto dell'altro. Quindi se vuoi continuare a farlo facciamolo pure.
Il 10 febbraio proiettano a Berlino una versione con 25 minuti in più, trovati in Argentina.
Facciamo una terza scheda, così risulta che Lang (1890-1976) ha fatto un film pure nel 2010? ;-)))
DiscussioneZender • 24/01/10 12:43 Capo scrivano - 49285 interventi
leggo solo ora quanto ha scritto Caesars e lo appoggio: la differenza tra Il Disprezzo di Ponti e quello di Godard è sostanziale, davvero due film diversi pur con le stesse immagni... La questione è in effetti controversa, poiché, ad esempio, L'Esorcista - Versione Integrale, che pure è stato proiettato nei cinema italiani non ha un suo riconoscimento nel database... Il rischio è certo quello di infestare il sito di schede multiple: valutare quando una versione si distingue dall'originale non è proprio cosa scientifica (nel caso dell'Esorcista due schede sarebbero insensate, mentre per Il Disprezzo auspicabili...)
B. Legnani ebbe a dire: Il 10 febbraio proiettano a Berlino una versione con 25 minuti in più, trovati in Argentina.
Finalmente! Attendiamo tutti la superultimatemegaedition in hdbluraydigitaldolbyxpand4D. :-D
DiscussioneZender • 24/01/10 14:05 Capo scrivano - 49285 interventi
Lo so, è vero, Rebis, però l'uscita cinematografica dev'esserci e deve anche essere sensibilmente differente. Come dicevo, la versione precedente del Disprezzo era una scempiaggine nostra, non è che il film sia altrove conosciuto in due versioni. Al contrario la versione di Metropolis (visto che siamo qui) è uscita, come dicevo, tra grandi strombazzamenti mediatici modificando pesantemente e VOLUTAMENTE gli intenti originari. E poi, come dici, valutare quando una versione si distingue dall'originale non è proprio cosa scientifica...
Per chi fosse interessato a questa versione del 1984, segnalo la vendita in edicola assieme all'Espresso per la collana "Sounds for Silence". Ottima edizione provvista anche di contenuti extra.