Mamma per caso - Miniserie TV (1997)

Pessima fiction andata in onda in due puntate e che vedeva il ritorno del caschetto biondo bolognese al ruolo di attrice dopo diversi anni. Storia scontatissima, con regia inesistente o quasi anche se del buon Martino, ma che con una sceneggiatura così terra terra nulla può; la Carrà è meglio che lasci perdere (come peraltro poi ha fatto) qualsiasi intento recitativo e faccia quel che sa fare; per non palrare poi del cast di contorno con il solito Lovelock che impersona il belloccio con i soldi. Trama già stravista e assolutamente scialba.

Ritorno dopo decenni di televisione della Carrà a recitare (sarà però un fuoco di paglia); stavolta - come da titolo - è nei panni di mamma per caso. Sceneggiato evidentemente concepito per allietare un pubblico alla ricerca di una storia facile che mischi vita quotidiana e qualche vicenda sociale. In definitiva la Carrà non apporta nulla di personale e resta quindi solo un nome di richiamo (fiction girata frettolosamente tra un “Carramba” e l’altro). Sergio Martino assicura ritmo e professionalità. Ci sono Crozza (!) e le belle Mosetti e Hovey.

L'attualissimo oltranzismo femminista e la metatelevisione della Carrà vengono elaborati con padronanza registica in questo ibrido televisivo. E se nelle prime due puntate prevale il "prostituta-movie" alternato alla commedia della "sacra famiglia allargata" (qui più scombinata e sbalestrata che sacra), nelle ultime due l'emancipazione femminile fa pendant con un "me too" lungimirante e profetico. Il "problema" è che la serietà dei temi vira verso l'involontaria e salutare risata, con la retorica dei buoni sentimenti sempre in agguato e prevedibile.