Love suicides - Corto (2009)

Il rapporto misterioso e malsano - comandato a distanza da un legame epistolare - tra una madre e una figlia nelle terre incontaminate malesiane, è senz’altro un’idea interessante che però non prende la piega giusta, sviluppata senza incidere. Un soggetto forse troppo articolato che abbisognava di più tempo e resa empatica. Si apprezza lo sforzo, ma anche tecnicamente siamo dalle parti del Kim ki-duk meno ispirato.

Attraverso lettere spedite da lontano il marito impone alla moglie e alla figlia di non fare rumore. Lo spiazzante e surreale racconto di Kawabata rivive in questo rarefatto e ispirato cortometraggio, virando decisamente sulla malattia dei rapporti d’amore basati sulla sopraffazione psicologica. Ben resa la sensazione dell’assenza di lui, che momento dopo momento diventa sempre più ingombrante e porta all’attesa di una qualche soluzione al perfido meccanismo. Buono il ritmo sospeso, suggestiva l'ambientazione.

Una donna vive con la figlia. Il marito le manda dei messaggi misteriosamente legati alla vita delle due donne. Curioso corto di Yeo che si fonda su un interessante e coinvolgente espediente narrativo che fa della sua enigmaticità - come mai il marito scrive cose così strettamente attinenti alle attività di madre e figlia? - il suo elemento più intrigante da un punto di vista narrativo. Il tema principale è quello dei rapporti familiari ed amorosi fondati sulla prevaricazione psicologica. Epilogo criptico da interpretare, forse incompiuto. Tratto da un racconto di Kawabata.