Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti - Film (2010)

Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Loong Boonmee Raleuk Chaat
Anno: 2010
Genere: drammatico (colore)
Note: Palma d'Oro al festival di Cannes 2010.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Boonme (Saisaymar) soffre di una grave malattia ai reni a causa della quale è condannato a morire in breve tempo. Una sera, durante una cena sulla veranda di casa, riceve la visita della sua ex moglie defunta e del figlio, morto sei anni dopo di lei e ricoperto di pelo come un Chewbecca nero, che lo guarda con occhi rossi rilucenti. Seduti a tavola assieme alla sorella della moglie, i nostri discutono di fantasmi mentre il ragazzo cerca di spiegare com'è che sia scomparso da un giorno all'altro dopo essersi appassionato di fotografia. Fin qui i conti tornano, nonostante la situazione insolita e il fatto che di fronte a fantasmi (in un caso...Leggi tutto pure ricoperti di pelo) nessuno trovi nulla di strano. Poi però accadono cose ancor più bizzarre: una principessa dal volto cangiante sotto una cascata si accoppia con un pesce gatto ad esempio, che le sguazza tra le gambe aperte in una sequenza destinata a far sorridere molti; è solo il primo di una serie di accadimenti cui dare una spiegazione logica serve a poco. Il regista Apichatpong Weerasethakul procede per sensazioni, per visioni, stordisce nell'ultima parte inserendo lunghi fermo immagine mentre Boonme dice di aver sognato un futuro di guerra dove è in fuga dalle autorità. La moglie intanto gli aveva già spiegato che il Paradiso è sopravvalutato e lui si era preoccupato di come avrebbe fatto a trovarla una volta morto a sua volta. Insomma, senza troppo spaccarsi la testa conviene piuttosto lasciarsi ammaliare dalla potenza evocativa di certe scene. Weerasethakul mostra di saper filmare con un tocco quasi mistico quand'è immerso nella natura: basta il prologo alle prime luci dell'alba, muto, con un bufalo che si muove tra gli alberi fino a rivelare un'ombra con gli occhi rossi per dare la misura della qualità delle riprese che evidentemente ha sedotto la giuria di Cannes (Palma d'oro). Poi però non tutto gira come deve, compreso il brutto finale tra le mura bianche di casa e il nipote fattosi monaco; la lentezza meditativa della narrazione mette a dura prova la pazienza di chi guarda e gli spunti quasi thriller leggermente accennati (la fotografia con l'essere misterioso ripreso tra gli alberi) si perdono in ambizioni diverse e più alte che non tutti di certo riusciranno a cogliere. Recitato sommessamente, senza mai una parola fuori posto o sopra le righe, induce alla riflessione; o alla sonnolenza...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/10/10 DAL BENEMERITO REBIS POI DAVINOTTATO IL GIORNO 31/08/17
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Rebis 22/10/10 17:00 - 2332 commenti

I gusti di Rebis

Boonmee si approssima alla morte e il mondo permea creature, fantasmi, sogni e presagi… Weerasethakul cerca di cogliere l'arcana bellezza della natura fuori dalle convenzioni cinematografiche; il fantastico è risolto in un tratteggio scabro, arcaico, persino medioevale nella sua purezza. Ma pur mirando alla densità metafisica del reale, il film non acquisisce corpo né pienezza: le sequenze restano giustapposte, il racconto composito, l'andamento soporifero e svanito. La partecipazione emotiva indugia nel sospetto che dietro il preteso ermetismo non si celino significative rivelazioni.
MEMORABILE: Il pesce gatto parlante...

Lupoprezzo 9/03/11 21:53 - 635 commenti

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Weerasethakul ci accompagna in un mondo anomalo, a noi distante, in cui regno favolistico e realtà arrivano ad un accordo completandosi. La prima parte così magnetica, confortante, risiede tutta nella magnifica sequenza della cena. A lungo andare, verso il finale, il film perde un po' della sua magia, sfilacciandosi. Ma la forte sensazione che resta è quella di un cinema affascinante della percezione; di difficile digestione, ma ammaliante e trascendente.

Paulaster 26/06/18 11:31 - 4391 commenti

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Contadino si avvicina alla sua ultima ora. Con la consapevolezza di un umile si tratteggia la filosofia buddista della reincarnazione e dello scorrere della vita (pure nell'aldilà). La calma e la natura catturano l'attenzione, come il percorso a ritroso verso la grotta della nascita. Poco fluido nei passaggi tra le sequenze e spiazzante nell'inserire frammenti di leggende o richiami alla realtà fuori dalla storia principale.
MEMORABILE: "Ho sognato il futuro"; Il rapporto col pescegatto in acqua.

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  • Homevideo Gestarsh99 • 22/02/11 00:28
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Disponibile in dvd dal 02/03/2011 per One Movie.