Mastodontico inciampo (non l'unico) di Risi nella conclusione della sua lunga e illustre carriera: un prodotto televisivo sciatto e debole nelle storie sentimentali di dubbio gusto delle ragazze protagoniste che cadono in cliché usurati in mille occasioni. Davvero trash la sottotrama del mitomane conclusa in quattro e quattr'otto. La riduzione da miniserie a film TV non ha sicuramente giovato rendendo il tutto ancora più pasticciato e ostico da seguire. L'unico che anche in questo contesto dimostra la sua bravura è Ferzetti.
MEMORABILE: La morte dell'amico di Ferzetti, davvero buttata lì.
Travagliato pasticciaccio per la tv che vidi nascere in un'edizione fine Anni '90 di Miss Italia, quando Dino Risi, ospite alla kermesse, dichiarò la volontà di girare un film incentrato su quella "diabolica" selezione. Il risultato è sconfortante; non tanto per la qualità in sé del prodotto (simile a quella di mille altre fiction), quanto perché dal regista milanese era lecito aspettarsi qualcosa di più interessante che una specie di soap-opera all'italiana. Mal assortita commistione di celebri nomi del passato e soubrette allora (2000) in voga.
MEMORABILE: Un dialogo ridanciano: 1."Non hai fame? " 2."No, non mi piace la pasta" 1."Di dove sei?" 2."Di Vercelli" 1."Ah, ecco il perché: volevi il riso!".
Incredibile. Benché parziale giustificazione all’infimo livello del prodotto venga dalla trasformazione da mini-serie a lungometraggio, si resta allibiti nel notare i rovinosi tentativi di far ridere, la follìa di alcune vicende (il pazzo e la gallina...) o di alcuni momenti (Tedeschi che interviene in diretta TV), la gratuità di alcuni snodi (la morte dell’amico di Ferzetti!), l’inverosimiglianza di alcuni ruoli (trentenni spacciate per ventenni). Regna incontrastata la trascuratezza. Ferzetti è chiaramente la trasposizione dello stesso Risi.
Terrificante (ultimo) film di Dino Risi che chiude la sua carriera come peggio non avrebbe potuto. Di chiaro stampo televisivo, ha una storia (chiamiamola così) che si disperde in mille rivoli (alcuni personaggi appaiono e scompaiono dopo poche pose) e vive di diversi momenti e dialoghi imbarazzanti che lasciano basiti oltre che di tutti i luoghi comuni possibili ed immaginabili. Tra l'altro non finisce mai: dura quasi due ore. Spiace che un grande del nostro cinema sia stato coinvolto in un'operazione del genere. Del cast salverei solo il buon Ferzetti e poco altro. Evitabilissimo.
Dino Risi HA DIRETTO ANCHE...
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Mi spiace tanto ma veramente tanto. Un dolore immenso per chi come me è cresciuto con i suoi programmi come "Scommetiamo che", "Miss Italia", giusto per citare i due più importanti. Un grande uomo e un enorme professionista, che lavorava sempre con il sorriso. Ciao Fabrizio.
Di fatto Fabrizio Frizzi l'ho seguito da suoi esordi ("Tandem" ecc.) fino alla fine degli Anni '90, poi quando si è dato ai vari quiz d'importazione (di cui ho idiosincrasia) non più tanto. Il mio rammarico è di non averlo visto capitanare almeno un Sanremo ai tempi d'oro di "Scommettiamo che?". Una chance che gli è mancata. Sessant'anni è proprio giovane.
E' vero Markus, gli è mancato solo Sanremo, ma bisogna dire che lui è cresciuto come molti al fianco di mostri sacri come Baudo e Bongiorno, e che quando lui era un giovanotto e conduceva "Scommetiamo che", il festival era solo "baudista", tuttavia si sono sempre rincorse voci specialmente negli ultimi anni, e credo che l'anno scorso dopo i tre festival condotti da Conti ci sia andato vicino, ma poi hanno scelto un cantautore vero come Baglioni. A me invece piaceva tanto anche nella coduzione dei quiz, e dire che ha avuto un bel periodo di crisi tipo 4/5 anni dove faceva veramente poco, poi con la dipartita di Conti da L'eredità, è stato promosso lui. Grande carriera, ha lavorato al fianco con grandi mostri della tv.
Discussione124c • 26/03/18 18:41 Contatti col mondo - 5193 interventi
Non è che mi andasse a molto a genio come conduttore, fin dagli anni'80, ma mi spiace lo stesso e tanto; morire a soli sessant'anni e di Ischemia celebrale non lo auguro a nessuno, nemmeno a Fabrizio Frizzi.
Una prece.
Questa mattina la notizia della morte di Fabrizio Frizzi mi ha scosso ed emozionato.
Fino a ieri sera l'avevo seguito nella trasmissione preserale dell' Eredità e mi era sembrato in buona forma fisica.
Frizzi è stato uno dei migliori anchorman della Rai non solo dal punto di vista professionale ma anche dal punto di vista umano e morale. Una persona simpatica e allegra, uno stile elegante e garbato, un modo di essere educato e mai sopra le righe.
Un vero gentiluomo, un signore d'altri tempi.
Addio Fabrizio, che la terra ti sia lieve.
Una prece.