Ladybird ladybird - Film (1994)

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/10/11 DAL BENEMERITO GRAF
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Graf 2/10/11 22:08 - 708 commenti

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Preparate i fazzoletti. Sotto le spoglie del film di denuncia si cela un drammone strappalacrime che farebbe impallidire Matarazzo. Maggie, una proletaria emarginata, si vede portare via, dai servizi sociali, uno dopo l'altro, i suoi sei figli, avuti da padri diversi perché ritenuta, dal Tribunale dei Minorenni, incapace di educarli. L'Autorevolezza della regia non salva il film dalla caduta nel patetico più turgido e nel pessimismo più deterministico. La brama della denuncia prende la mano al regista che firma un'opera troppo cupa, rigida e schematica.

Galbo 4/10/11 19:19 - 12372 commenti

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Con la solita (ed encomiabile) attenzione alle tematiche sociali, Ken Loach dirige una storia di ordinaria disperazione che è anche un'aperta denuncia al sistema dell'assistenza sociale inglese oltre che una spietata analisi del significato della maternità. Nessuna bruttura (comprese le sgradevolezze della protagonista) vengono risparmiate allo spettatore e si esce disturbati dalla visione del film, come davanti a scene di vita vissuta che vorremmo rimuovere e ci rimangono addosso. Bravissima l'attrice protagonista.

Enzus79 6/10/11 16:07 - 2864 commenti

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Storia drammatica e toccante ai massimi livelli. Ken Loach ha saputo farmi stare dalla parte della protagonista senza se e senza ma. Crissy Rock interpreta benissimo una parte "sconvolgente". Il viso della bambina che assiste alle violenze subite dalla madre vale più di mille parole.

Mickes2 7/03/12 19:20 - 1670 commenti

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Storia di ordinaria dolente disperazione. I personaggi borderline di Ken Loach sanno colpire al cuore, emozionare e far riflettere. L’autore anglosassone scaglia ancora una volta una durissima accusa, questa volta contro il sistema burocratico inglese e l’assistenza sociale. La cifra stilistica che lo contraddistingue gli consente di evitare i facili sensazionalismi, la retorica, l’accanirsi inutilmente su una donna a cui hanno strappato i figli, facendo apparire sincere e reali tutte le dinamiche e il dolore straziante di una madre.

Pigro 10/01/14 15:26 - 9623 commenti

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Ritratto (da una storia vera!) di una mater dolorosa che perde i suoi figli portati via da assistenti sociali e tribunali, più attenti a far rispettare aride leggi che ad ascoltare la voce del cuore. E di cuore ne ha da vendere, questa “coccinella” impaurita, piagata da una vita “sbagliata” calata in un contesto di emarginazione e degrado, che cerca inutilmente di risalire la china della disperazione. Loach calca la mano sulla sofferenza, ma sa descriverne le condizioni sociali con potente efficacia e implacabile “oggettività”.

Redeyes 3/05/15 10:35 - 2442 commenti

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Se da una parte la storia lascia per lo meno basiti (ma il termine più appropriato potrebbe essere un altro), la qualità del film non accalappia empaticamente. L'utilizzo dei flashback smorza la tensione del presente, che si avvale di un'eccellente Rock e un bravo Vega, finendo per scivolare nel didascalico. Buon film di denuncia ma ho l'impressione che si potesse fare di più!

Bubobubo 13/11/20 11:41 - 1847 commenti

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Brutto posto dove vivere, la periferia londinese degli Eighties thatcheriani: un sottobosco brulicante di alcolisti reietti, vite difficili e dimenticate, traumi mai metabolizzati. A Maggie Conlan, per negligenze proprie e cinico rigore professionale degli assistenti sociali, sono stati sottratti tutti i figli avuti da varie relazioni: e la piega può solo peggiorare quando la donna s'innamora del dissidente paraguayano Jorge... Crudo nel contenuto (e nel linguaggio), sgraziato nella forma, sgradevole nel complesso. Esteticamente brutto, ma veemente, parossistico. Lascia il segno.
MEMORABILE: L'incendio; Nascita del primo figlio di Jorge e Maggie; Il finale.

Paulaster 5/01/21 10:54 - 4375 commenti

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A una proletaria londinese vengono tolti i figli dall'assistenza sociale. Ritratto diretto, a tratti crudo, di un'esistenza colpita dagli abusi infantili e con la voglia di creare una famiglia. L'ambiente inglese è tipico tra pub, vicini maleducati e case popolari; ciò che impressiona sono comunque i metodi senza fronzoli dell'autorità verso chi a malapena si sa difendere. Sboccata al limite del patologico la protagonista; la relazione sentimentale cade, nel finale, nel didascalico.
MEMORABILE: I figli ustionati; Le due sterline di paga; La falsa testimonianza della vecchia vicina.

Daniela 21/05/22 15:03 - 12606 commenti

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Madre di quattro figli avuti da uomini diversi se li vede portare via perché ritenuta mentalmente instabile. L'unione con un mite esule politico sembra dare una svolta alla sua vita ma... Film coinvolgente, suscita però perplessità per l'eccesso di toni melodrammatici con cui viene raccontata una storia che, pur se ispirata ad una vicenda vera, finisce per sembrare poco verosimile: mentre le disgrazie si susseguono a pioggia, la protagonista ha comportamenti insensati e autodistruttivi, l'esule rasenta la santità e gli assistenti sociali risultano tutti burocrati insensibili.
MEMORABILE: I bambini assistono più volte al pestaggio della madre da parte del convivente violento e anche questa è violenza nei loro confronti.

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