La villeggiatura - Film (1973)

La villeggiatura

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Tutti i commenti e le recensioni di La villeggiatura

TITOLO INSERITO IL GIORNO 17/05/07 DAL BENEMERITO B. LEGNANI
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B. Legnani 18/05/07 00:46 - 5686 commenti

I gusti di B. Legnani

Politicizzato, ma ottimo fino al 90', quando la conversione del protagonista, liberale che in un attimo si fa leninista, rovina la trama fino allora tessuta. Serviva il coraggio di lasciare che il professore, confinato per non aver giurato fedeltà al Regime, finisse impaniato dall'offerta di tornare alla studio senza giurare sul serio e, mentre partiva, far vedere gli obbrobri lasciati alle spalle. Stratosferico Adolfo Celi, personaggio che richiama il padre del regista (le dettature dei rapporti sono dei capolavori), ottimo Adalberto Maria Merli, compostissima la Vukotic. Spegnere al 90'...
MEMORABILE: Oltre alle dettature di Celi, ancora lui che, insieme con Merli, recita "L'Amica di Nonna Speranza", di Guido Gozzano, sulla spiaggia di Ventotene.

Kanon 10/06/11 19:21 - 604 commenti

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Brutto affare quando si incappa in film di questo tipo. C'è da rimanere estasiati per tutta la sua visione, grazie ad un cast perfetto che non sbaglia una battuta o un'espressione ed affronta con splendida recitazione l'epoca del fascismo e del confino. Il rammarico sale quando penso al cinema italiano odierno: da naturale erede che avrebbe dovuto essere di simili grandiosi film, se n'è autodiseredato da decenni e chissà quando si ripiglierà da questo confino che s'è quasi imposto da solo. Un gruppo di attori come ormai non se ne vedono più.

Vitgar 6/07/14 23:18 - 586 commenti

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Grande film sotto ogni aspetto. Quando gli ideali non hanno prezzo e addirittura superano quelli di partenza (il Prof. Orsini si trasforma da giolittiano a comunista). Adolfo Celi è maestoso e anche Merli dà spessore alla sua parte. Uno spaccato di un periodo buio dell'Italia, raccontato e scritto con una penna stilografica di altri tempi. Assolutamente da vedere.

Paulaster 21/07/21 10:01 - 4970 commenti

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Professore viene mandato al confino dai fascisti. Il soggetto delle “bonifiche sociali” è intessuto di un gran numero di discorsi, i più dei quali approfondiscono ideologie (giolittiane prima, marxiste poi) che sviano dai metodi censori del regime. Il protagonista si atteggia come in uno sceneggiato e il suo improvviso cambio di prospettiva politica serve a chiudere ma rende poco. Il migliore è Celi, per le sue pieghe “umanistiche”, anche se i suoi comportamenti sono in linea con le rigide direttive ricevute. L’entrata in scena della Vukotic ammorbidisce anche troppo i toni.
MEMORABILE: Herlitzka che dà il benvenuto; Celi al cancello che ascolta il pianoforte; I visti della censura sulla posta.

Maxx g 25/07/22 23:02 - 715 commenti

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Film del 1973 incentrato sulla dittatura fascista, ha come punto di forza l'ottimo cast, a partire da Adalberto Maria Merli per proseguire con Adolfo Celi e Milena Vukotic, oltre agli allora giovani Roberto Hertlizka e Gianfranco Barra. A tratti quasi surreale, induce lo spettatore a riflettere sulla situazione, anche grazie alle lunghe elucubrazioni del professor Rossini, vera e propria lezione di storia. Valido Celi, discreta la Vukotic, efficaci anche appunto Herlitzka (convinto gerarca fascista) e il prete di Barra. Valido. La voce di Merli non ha eguali.
MEMORABILE: Le elucubrazioni del professor Rossini su Giolitti e la classe operaia.

Apoffaldin 14/09/24 12:45 - 309 commenti

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Il professor Rossini, di idee liberali, rifiuta di giurare fedeltà al fascismo e finisce al confino. Qui conosce molti esiliati politici (specialmente comunisti) e un colto commissario di polizia. Bel film ingiustamente dimenticato che mette a curriculum un elegante bianco e nero, ottimi dialoghi e attori convincenti (Adolfo Celi su tutti, praticamente perfetto). Unico neo l'evoluzione politica del professore, non inverosimile in sé, ma troppo repentina e poco giustificata per non apparire una forzatura. Da riscoprire.
MEMORABILE: La lettura degli obblighi del confinato sui titoli di testa; L'interpretazione di Adolfo Celi.

Caesars 14/01/25 16:03 - 4026 commenti

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Cinema d'altri tempi, con signori attori (Celi bravissimo, ma non sono certo trascurabili le prove di Merli e della Vukotich). Si narra la storia di un professore che viene confinato (siamo nel Ventennio fascista) per non aver giurato fedeltà al partito. Ciò che si svolgerà sull'isola in cui viene deportato lo farà evolvere politicamente. La pellicola ha andamento assai lento e la subitanea conversione del protagonista non risulta molto convincente, però è sicuramente interessante per la rappresentazione delle relazioni che si vengono a creare tra i protagonisti.

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