La guerra del Tiburtino III - Film (2023)

Curioso film che unisce fantastico e commedia. Luna Gualano in regia sa imprimere un certo ritmo che all’inizio fatica a palesarsi, poi la pellicola prosegue con gli innesti di vermi splatter che infestano Roma Est (nello specifico il quartiere del Tiburtino III) e da lì in avanti ci sarà anche modo di divertirsi. Bene Bannó, la Mariani e uno stralunato Majorana, più appannati Calabresi e la Minaccioni, comunque gradevoli. Camei di Pannofino e di una gustosissima Crescentini. Simpatico.

Un quartiere di periferia romano subisce l'invasione di una subdola specie aliena dopo l'arrivo di un piccolo asteroide. Le persone cominceranno a comportarsi in maniera strana pianificando una rivolta al fine di impossessarsi del pianeta. Tolta la simpatia dell'operazione, che vuole omaggiare alcuni grandi titoli del cinema di fantascienza come L'invasione degli ultracorpi e Il demone sotto la pelle, il risultato però è a dir poco modesto perché non si riesce a uscire da un contesto quasi amatoriale, nonostante un cast formato anche da attori professionisti. Ci si annoia presto.

Simpatica pellicola che narra l'arrivo di alieni nel quadrante est della capitale con conseguenze particolari e brillanti. Piccoli vermi si insinuano nelle fosse nasali umane e generano una rivoluzione nel popolare quartiere romano. Inizio lievemente lento poi lo sviluppo narrativo, nella seconda parte, regala momenti di ilarità e amicizia. Bene Calabresi, Bannò e la Mariani. Nel complesso una buona pellicola di esordio.

Simpatico film di fantascienza all'amatriciana in cui si assiste alla solita invasione aliena per mezzo di vermi che prendono possesso dei corpi degli esseri umani. Già visto? Certo: il modello è chiaro. Non si tratta però certo di plagio ma di omaggio a un genere e a un capolavoro del cinema di genere. Il soggetto ha il fiato corto ma la novantina di minuti scorrono via abbastanza bene, pur privi di idee nuove. La confezione è professionale; il cast presenta diversi professionisti. Il risultato è una simpatica bazzecola con un suo blando perché.