Ancora una volta abile e credibile nell'interpretare un giovane-tipo della sua generazione, Fabio Volo diventa simbolo stesso del film, che senza la sua spontaneità e la capacità d'incarnare con grande naturalezza il perfetto uomo "comune" (che per il Comune lavora) probabilmente si confonderebbe tra mille altri. Invece l'indecisione tipica di chi non sa scegliere tra un lavoro sicuro e un sogno d'indipendenza (aprire un locale con gli amici) è resa bene, con un cammino professionale "intralciato" dalla storia d'amore con una bellissima coetanea (Valeria Solarino). Certo, nelle parentesi sentimentali si scivola tremendamente nel banale, ma...Leggi tutto la particolarità sta nell'impatto che il rapporto tra i due ha sugli altri, prima ancora che su di loro, col principale che invidioso si vendica trasferendo il neoassunto a incarichi "cimiteriali". Ma è l'atteggiamento del protagonista la cosa migliore, l'innata positività destinata giocoforza a mutare progressivamente in disillusione e rabbia, il recitare sottotraccia con quel fare da tenero bamboccione. Poco sincere invece talune trovate registiche alla Coen (i sogni stile GRANDE LEBOWSKI di Volo) o soluzioni di montaggio un po' fuori luogo (primo piano sulla caffettiera), ma il ritmo è quello giusto, la cornice insolita (Cremona) e il finale filosofeggiante stranamente non stona. Pretestuoso il titolo.
Commedia agrodolce sulla mediocrità e l'ipocrisia della vita in provincia, che tarpa le ali ai sogni di un onesto trentenne (Volo) dall'animo ancora adolescenziale. Discrete alcune caratterizzazioni (l'amica d'infanzia, il capo carogna) e situazioni tragiche e realistiche (il vecchio impiegato che muore proprio il giorno del pensionamento); il meglio proviene, però, dai vecchi attori del cast: su tutti, il grande Foà nei panni di un perfetto presidente della Repubblica.
Buona commedia italiana che ha il suo pregio principale in una discreta scrittura della sceneggiatura, cosa non comunissima nei film italiani. La descrizione della provincia italiana e del mondo del lavoro (specie quello dipendente) è divertente e veritiera. Il film si avvale inoltre di buone interpretazioni di tutto il cast; in modo particolare di Foà che offre una grande prova nei panni di un credibile presidente della repubblica. Simpatico come sempre Fabio Volo, qui mai sopra le righe (a differenza di altri film come Manuale d'amore 2).
Commedia agrodolce che può contare sulla verosimiglianza della storia (finale consolatorio a parte). Il protagonista è sufficientemente credibile e ben si presta a porsi come modello per ciascuno di noi nel vissuto quotidiano tra invidia e meschinità varie. Bravi tutti i comprimari, a partire da Cochi Ponzoni fino ad Adnoldo Foà.
Una buona commedia italiana che non calca mai la mano ed appare fin da subito decisamente verosimile. C'è una buona introspezione dei personaggi, una sceneggiatura curata, che non cerca il colpo ad effetto, ed un buon cast a partire dai comprimari. Volo, contrariamente a quel che si può pensare, non dispiace affatto. Sicuramente godibile.
Valida commedia ambientata nella provincia lombarda che narra le vicissitudini di un giovane geometra animato da buone intenzioni ma frenato dal suo capoufficio, le sue speranze e le sue aspirazioni associate alla ricerce dell'amore. Interessante la narrazione, mai banale e discreto il cast.
Il sogno lavorativo di un gruppo di ragazzi: l'apertura di un locale quale spazio per la realizzazione di un progetto di vita. Ma quanti ostacoli, quante trappole e soprattutto il cerchio si stringe intorno a un clientelismo senza scrupoli e al quale lo stesso protagonista non potrà sottrarsi. Il messaggio passa ed è sviluppato coerentemente e con originalità. È una costante ricerca di comunicazione e di lealtà che spesso rimane intrappolata nell'ipocrisia.
Intermittente come la febbre, la vita del trentenne Mario, tra sforzi di integrazione e impennate di ribellione, oscilla come un pendolo tra il rispetto per la memoria del padre, la gratitudine per la madre stanca e indurita, tra un rabbioso isolazionismo e l'antico affetto per gli amici di sempre. Anche il film ondeggia tra i toni severi e pungenti della vecchia commedia all'italiana e concessioni al giovanilismo, nella stucchevole colonna sonora e nella confettata love-story con la cubista-poetessa. Onesto, ma irrisolto, poco uniforme e scivoloso in un finale retorico-bucolico.
MEMORABILE: Pretenziosa la scena onirica col Presidente della Repubblica, divertente quella col padre, stonata la resa dei conti col capufficio. Ma quanti padri..
Inizio interessante, sviluppo della scrittura niente male, peccato per un finale piuttosto stucchevole con qualche punta di retorica evitabile. Fabio Volo nella parte del "bamboccione" è perfetto, mentre la Solarino sembra messa lì solo per bellezza. Insomma, una commedia sicuramente gradevole, permeata da una critica sociale che però non diviene mai "dramma".
Non rappresenta la ripresa del cinema italiano ma neppure la sua caduta. È una rappresentazione garbata del quotidiano, con le sue descrizioni metaforiche e il carattere popolare (accentuato dalla musica bandistica). Un cinema leggero, definibile “cine-fiction”, che come tema notevole sfiora quello della contrapposizione vita-morte. Volo vola basso, la Solarino un po' più in alto ma sempre a bassa quota. Piccolo suggerimento a D’Alatri (capace comunque di qualche finezza): ritenta, Casomai, ma non con Commediasexi. **!
Ascesa, caduta e rinascita di un giovane impiegato comunale partito con l'entusiasmo del neofita e finito nel groviglio di ipocrisie e favoritismi tipiche del sistema Italia. Volo è bravo come sempre e sa trasmettere al suo personaggio una naturalezza che non lo fa cadere nello stereotipo. Bella l'ambientazione cremonese e funzionali gli interpreti di contorno.
Commedia italiana di buona fattura, con un tema di fondo molto realistico (purtroppo) che fa riflettere. Cast azzeccato anche nelle parti secondarie (a parte il fratello di Volo). Riprese aeree ottime e anche la fotografia non è malaccio. A corredo colonna sonora dei Negramaro.
Capoufficio comunale metterà i bastoni tra le ruote a un nuovo impiegato. Il tema dell'invidia è solo accennato, tanto che non si parla per niente di mobbing e ci si concentra sui sogni infranti dei trentenni d'oggi. Critica sociale grossolana e come soluzione la fuga in cascina. Volo ha anche la verve giusta, ma gli manca la capacità di drammatizzare; discreto Foà e sempre piacevole Cochi Ponzoni. Musiche dei Negramaro stucchevoli.
MEMORABILE: La birra col Presidente; Cochi nella banda musicale; I soldi chiesti per le tombe e gli insulti.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
DiscussioneGugly • 13/06/09 19:38 Archivista in seconda - 4712 interventi
Leggo che è morto Alessandro Garbin, diventato famoso per aver recitato in questo film, ma qui non compare nei crediti.