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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Seduto nell'auto con cui ha accettato di tornare a correre dopo due anni di inattività, Nick Jargin (Wilde) è in attesa della bandiera a scacchi per poter sfidare prima di tutti Tony Bouthard (Kosslyn), il nuovo campione della specialità che lo ha sostituito nel cuore degli appassionati. Ma perché è tornato, a tanto tempo dal suo ritiro? Nick lascia riaffiorare i ricordi, che in forma di flashback ne spiegano passo dopo passo i motivi. Lo ritroviamo negli uffici del suo locale, dove ha assunto al banco solo piloti non più in attività compreso il fratello, che aveva voluto sfidarlo in pista e per questo era rimasto vittima di un grave incidente. L'ospite...Leggi tutto più scomodo, seduto ai tavolini, è però un giornalista che lo stuzzica e gli fa notare come ormai sia Tony Bouthard (in originale Tony Boari, comprensibile il cambio di cognome in Italia considerata la non simpatica interpretazione veneta del termine) il più forte. Alla disperata ricerca di uno scoop l'uomo prova insomma a fargli dire che se lui corresse oggi sarebbe sicuramente meglio di Bouthard. Nick non cade nel tranello, ma poi basta qualche parola fuori posto e la rivalità si accenderà, con Jargin che finirà con l'accettare di tornare in pista (e d'altra parte per chi guarda nessuna sorpresa, visto che nell'incipit è seduto nel suo bolide sulla griglia di partenza). Il film si concentra sul ritratto psicologico facile ma gradevole del corridore tenendo da parte le corse per il finale. Nick ha una fidanzata (Wallace) che ama ma non vuole sposare, un fratello devoto, un pappagallo inseparabile (Loreto, figurarsi) che troverà più spazio di quanto non si possa immaginare e una madre (Astor) che al contrario non sembra proprio sopportare l'egocentrismo del figlio aprendo con lui più di un conflitto. In tutto questo tocca pure gestire le continue provocazioni dei media, che spingono appena possibile per la sfida a Bouthard. Il ritorno però implica grandi rischi (in due anni la pratica non è più la stessa), contrasti con la fidanzata e un turbamento di fondo che diventa la linea principale da seguire. Normale amministrazione per uno script comunque solido che permette di non annoiarsi troppo nonostante tematiche non certo nuove nemmeno per il tempo. Particolarmente efficaci (per quanto l'utilizzo di fondali in movimento sia evidente, in alcuni casi) le prolungate riprese in pista che mostrano le otto macchine inseguirsi, uscire di strada, tentare il sorpasso (il punto chiave è ovviamente la rischiosissima “curva del diavolo”) con i cronisti che non si scompongono di fronte a un'auto che finisce in un burrone e s'incendia: “Il pilota ha cappottato sfracellandosi” l'ultimo commento sul poveretto (come a dire massì dai, càpita, la gara continua...). Il cast non brilla particolarmente ma fa quel che deve, con la Astor cui spetta il personaggio più volitivo e interessante, lontano da quello delle solite madri adoratrici incondizionate dei propri figli. Anche questo porta a capire che qualcosa si cela, dietro l'incidente del fratello, qualcosa di legato al carattere dominante e competitivo del protagonista, smussato e addolcito solo quando il rapporto con la fidanzata rischia d'incrinarsi. Tensione in famiglia, in pista e con la stampa per un discreto film di genere che si lascia vedere senza gran sussulti ma che all'epoca sicuramente non deve aver deluso troppo gli appassionati.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/11/20 DAL DAVINOTTI
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Fauno 24/11/20 00:28 - 2212 commenti

I gusti di Fauno

Se da un lato è la classica americanata che vuol far resuscitare a tutti i costi i campioni ritirati, stuzzicandoli e toccando in tutti i modi il loro orgoglio, c'è anche da dire che certe ammissioni di colpevolezza, nonché dei sentimenti feriti che causavano certi atti dolosi oggi sono molto rare, e tocca alle tavole rotonde di psichiatri il doverle estrapolare. Simpatica e non irriverente l'idea del bar in cui i barmen sono i vecchi rivali delle gare più gloriose, ma è la corsa finale il piatto forte del film, per quanto più di tutti piaccia la vecchia madre del pilota.
MEMORABILE: L'incontro col fratello la sera prima della gara; Il rancore di Chico Martinez (fra l'altro giustificato, visti i commenti di Nick sul suo incidente).

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