La cospirazione del Cairo - Film (2022)

La cospirazione del Cairo
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Walad Min Al Janna
Anno: 2022
Genere: drammatico (colore)
Note: Aka "Boy from Heaven". Presentato alla XVII edizione della Festa del Cinema di Roma, 2022. Premio per la migliore sceneggiatura al festival di Cannes (2022).

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Che il film sia originale, che sottilmente si insinui in ambienti ben poco noti alle nostre latitudini incastrandovi una storia singolare dai connotati tipicamente da thriller (o gialli se vogliamo, considerando che di tensione non c'è ombra) è indubbio. Il premio come miglior sceneggiatura a Cannes gli assegna meriti che si possono anche comprendere, ma sono la messa in scena e la regia a dare adito a numerose perplessità. Dialoghi distillati spesso in modo straziante, eterni silenzi perlopiù aggravati dall'assenza di musiche (la colonna sonora c'è ma si fa sentire di rado), un intreccio non sempre dispiegato con la necessaria chiarezza (soprattutto in...Leggi tutto presenza di dinamiche tanto lontane dalle nostre) fanno sì che il tutto rischi di ottenere per molti un effetto soporifero non troppo lusinghiero.

Bisogna riuscire a entrare con grande pazienza nei panni di Adam (Barhom), un giovane pescatore che dalla provincia raggiunge l'università al-Azhar al Cairo per approfondire i propri studi coranici ed entrare in contatto con un mondo completamente diverso dal suo; ma il ragazzo è maturo, intelligente e fa amicizia con un compagno che, lo si scopre ben presto, è una sorta di spia al servizio dei servizi segreti islamici, rappresentati dal colonnello Ibrahim (Fares). Perché è successo qualcosa di inatteso: il grande Imam è morto e si deve lì eleggere il suo successore, la figura religiosa più importante del paese. Naturale che nel sottobosco agiscano poteri forti che puntano a promuovere ognuno il proprio candidato ideale.

Il raporto tra Ibrahim e Adam diventa lentamente sempre più centrale e guadagna spazio la figura dell'Imam non vedente Shaykh Ngm (Khoury). Nel frattempo altro accade in quello che diventa l'ambiente unico in cui l'intero film si svolge, una scuola (tra le più antiche ancora in vita al mondo) che mantiene intatta l'architettura tipica orientale: le grandi arcate, il bianco dominante, la pavimentazione decorata...

Non si discute la serietà dell'operazione, l'attenzione al rispetto della cultura descritta e l'attendibilità della situazione, ma è il come si organizza la storia a convincere poco, la sua faticosa fruibilità, il rimbalzare all'interno di una prigione dalla quale non si evade mai ribadendo senza sosta gli stessi concetti con una progressione lenta che raramente riesce a farsi interessante.

I meccanismi "gialli" si confondono e restano secondari rispetto all'analisi delle diverse sfumature religiose in cui si muovono i protagonisti e la valutazione politica della situazione presa in esame, perché sono i giochi nell'ombra a dominare molto più che non la volontà di scoprire il vero colpevole dell'omicidio della giovane spia, come se quello fosse uno scomodo inconveniente di cui quasi nemmeno curarsi. E così tutto torna a ricondursi a lotte di potere e da spionaggio d'Oriente che rischia di venire presto a noia, quando come in questo caso non supportato da una regia in grado di coinvolgere o almeno di azzeccare qualche sequenza tesa che giustifichi il termine thriller. Non che si chiedesse azione, ma una costruzione meno respingente sì, e magari anche un finale che chiudesse non quando capita ma arrivando a trovare una piena giustificazione.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/10/22 DAL BENEMERITO KINODROP POI DAVINOTTATO IL GIORNO 15/10/23
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Kinodrop 23/10/22 19:35 - 3057 commenti

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Il figlio d'un modesto pescatore egiziano, Adam, viene accettato nella prestigiosa scuola coranica Al-Azhar dove alla morte del grande Imam si scatena, per la successione, una lotta fra potere politico e religioso nella quale anche il giovane protagonista verrà coinvolto e strumentalizzato senza scrupoli. Una sorta di thriller atipico sullo sfondo del fascinoso ambiente "cairota", tra il cantilenare delle sure e il frastuono della città, pieno di svolte imprevedibili, di macchinazioni e minacce che disegnano un quadro politico inquietante. Originale e potente, con un cast di livello.
MEMORABILE: L'alternanza di rituali e preghiere; Adam confidente della polizia suo malgrado; Il concorso per la recitazione del Corano; Adam e l'Imam cieco.

Cotola 20/04/23 20:03 - 9188 commenti

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Saleh firma un bel film che si districa bene tra il dramma a sfondo politico-religioso e il thriller. Il merito è principalmente di una sceneggiatura sobria e matura - che ha vinto a Cannes 2022 - in cui certamente non tutto è imprevedibile, ma il coinvolgimento si mantiene sempre vivo - non è cosa da poco - e certe tematiche sono molto interessanti. Forse il finale può lasciare un po' insoddisfatti, per diversi motivi, ma ci può stare. Affascinante l'ambientazione nella scuola cairota con sullo sfondo l'elemento urbano. Ottimo anche tutto il cast.

Galbo 1/06/24 18:36 - 12465 commenti

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Thriller politico e religioso ambientato nella metropoli egiziana. La lotta per il potere che si instaura dopo la morte di un grande leader religioso viene rappresentata con eccellente realismo e un'inconfondibile dose di cinismo, grazie a sceneggiatura e dialoghi molto ben scritti e alla buona caratterizzazione del personaggio principale, che viene risucchiato in un gioco più grande di lui. Efficace l'ambientazione e molto bravi tutti gli interpreti. Un buon film.

Myvincent 2/06/24 04:36 - 3803 commenti

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Adam è un semplice pescatore che vince una borsa di studio nella più prestigiosa scuola sunnita al Cairo; ma qui si troverà invischiato in una storia di delazione e spionaggio diretto da un colonnello piuttosto disinvolto. Un thriller politico affilato che ancora una volta racconta della corruzione a tutti i livelli in una società dove niente è sicuro, per nessuno dei componenti della “piramide” umana. Mentre Allah piange in un angoletto, inascoltato e disatteso.
MEMORABILE: La gara di preghiera (e di canto) degli studenti più dotati.

Giùan 19/07/24 09:35 - 4678 commenti

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Saleh, esule in Svezia, gira un altro film fermamente critico nei confronti dell'attuale regime egiziano e lo fa nei toni cinematografici di un thriller complesso e articolato, che spesso però si prende troppo tempo per raccontare le sue trame, col risultato di un ritmo un po' lasco senza nemmeno il vantaggio di comprendere fino in fondo torti e ragioni socio-politico-teologiche. Convincono invece le interpretazioni dei due protagonisti: Barhum ragazzo "segnato" e ambiguamente manipolato(re) e Fares Fares, poliziotto untuoso da servizio segreto ma con un fondo di cuore ancora retto.
MEMORABILE: Lo Shaykh cieco di Makram Khouri.

Daniela 22/07/24 15:29 - 12814 commenti

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Intrighi all'interno della più prestigiosa scuola coranica del Cairo in vista della scelta del nuovo Iman, la massima autorità religiosa del paese che il governo vorrebbe fosse più accondiscendente alla propria linea... Girato in Turchia dopo esser stato bandito dall'Egitto per il film precedente, lo svedese Saleh dirige un thriller politico/religioso originale nell'impianto ma ostico da seguire sia per il ritmo molto blando che per i continui richiami alla religione islamica con i suoi rituali ossessivi. Interessante per l'ambientazione e ben interpretato ma inferiore alle attese.

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