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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Bamboo saucer
Anno: 1968
Genere: drammatico (colore)
Regia: Frank Telford
Note: Aka "Collision cource".
VOLTI ITALIANI NEL CAST
LE LOCATION
L'IMPRESSIONE DI MMJ
Una fantascienza diversa dal solito, per una volta utilizzata soprattutto come pretesto per una riflessione sui rapporti est-ovest in piena Guerra Fredda (il film è del 1968). L'avvistamento di un disco volante durante un'esercitazione spinge un gruppo scelto di americani a recarsi in Cina dove, si dice, un disco simile sia atterrato con la conseguente morte dei due piloti alieni (bruciati dalle autorità locali dopo essere stati uccisi dai germi terrestri). Arrivata sulle montagne cinesi, la delegazione americana ne incontrerà una analoga sovietica e insieme raggiungeranno la caverna in cui è nascosto il famigerato UFO (il cui aspetto è proprio quello del disco...Leggi tutto volante classico da fantascienza Anni Cinquanta). Come gestire la scoperta e non ostacolarsi a vicenda, tra russi e americani? Il film si concentra proprio su questo, gestendo in modo anche ingenuo la situazione e alternandola intelligentemente alle progressive fasi di disvelamento dell'oggetto misterioso, a prima vista impenetrabile. Non manca l'innamoramento tra la bella scienziata/interprete russa (Lois Nettleton) e il collaudatore americano (Dan Duryea) dalla mascella volitiva, né il rapporto teso tra i comandanti delle due spedizioni (una decina di uomini e un'unica donna). Il finale arriva del tutto inatteso ed è un'ulteriore dimostrazione della buona volontà degli autori del soggetto (tratto da un romanzo). Purtroppo la sceneggiatura e la regia (entrambe di Frank Telford) non sono all'altezza e il film, pur godibile, difetta della grinta necessaria risultando a più riprese piuttosto datato.
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ChiudiTITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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- Non male, dopotutto:
Marcel MJ Davinotti jr., Myvincent - Mediocre, ma con un suo perché:
Cotola - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Daniela - Gravemente insufficiente!:
Rufus68
Pallido ed esangue dramma fantascientifico da piena guerra fredda con tutte le conseguenze del caso. A tratti scontato e rozzo (soprattutto dal punto di vista ideologico con i russi che, ovviamente, vengono dipinti come traditori ed inaffidabili) fallisce anche dal punto di vista del puro intrattenimento e divertimento essendo un film abbastanza noioso. Non un disastro ma abbastanza evitabile.
Quando un disco volante senza equipaggio atterra in una sperduta località della Cina, una spedizione americana ed una russa cercano di accaparrarsi la scoperta, entrando in competizione l'una con l'altra, salvo far fronte comune davanti al nemico più temibile: non gli alieni, ma i cinesi... Nonostante ci sia pure un viaggio spaziale, la fantascienza c'entra ben poco con questo film sulla guerra fredda, sia pure riscaldata da un love story internazionale. Non raro per il periodo il messaggio pacifista dell'epilogo, che però non basta a salvare un film piuttosto mediocre e pure noioso.
Attorno alla circonferenza di un disco volante si organizza uno dei più insulsi e comatosi sci-fi movie. Le premure ideologiche poi (il pericolo giallo) sono talmente sempliciotte e datate da risaltare solo come archeologia da Guerra Fredda. Anche la storia d'amore è un po' sciapetta. L'unico riscatto del film risiede nella chiesa: una chiesa in Cina è già cosa rarissima; che ci s'infili un UFO pare un evento dalla probabilità così remota da sembrare pura fantascienza.
Dan Duryea al suo ultimo film, prima di morire prematuramente, è la star di questo insolito film in cui alcuni umani riescono a studiare e pilotare un disco volante. Russi e americani in territorio cinese provano ad andare d'accordo, se non altro per via di un nemico comune qual è Mao. Tutto il resto è realizzato fiaccamente, senza quel giusto ritmo che, solo nel finale, dà un po' di grinta all'intera operazione.
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