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TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/08/20 DAL BENEMERITO COTOLA
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Le peripezie di una colomba viaggiatrice sono al centro di questo film: si perde, viene ferita, viene curata fino a quando... Il primo lungometraggio di Vlacil è già un piccolo gioiello ricco di stile e poesia. Il regista mostra sin da subito grandi capacità nell'allestire inquadrature molto curate e di grande bellezza visiva. La storia è semplice ma non manca della capacità di coinvolgere lo spettatore. Per non creare aspettative eccessive è bene dirlo: le vette di Marketa Lazarova sono certo lontanissime, ma avercene di esordi così.
Denso di (facili) simbolismi (che non impacciano, quindi, il godimento del film) e recato avanti con mano sicura, "La colomba bianca" non lascia presagire le complessità delle successive prove del regista. A convincere sono il tocco delicato nel dipingere alcune mozioni dell'animo (la solitudine del bambino, la gioia della ragazza) e la fiducia nel messaggio dell'arte che redime la malinconia del vivere. Imperfetto, a tratti autoindulgente nell'ostentare la grana del poeticismo, rimane una valida opera prima.
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