John and the Hole - Film (2021)

John è un ragazzino ricco e annoiato che fa strane domande ma non sembra molto diverso dai suoi coetanei fino a quanto segrega la propria famiglia in fondo ad un bunker in stato d'abbandono in mezzo al bosco... Le atmosfere sospese ricordano certi film di Haneke ma con una minore crudeltà: John vuol capire cosa significa essere adulti e per farlo non trova altro modo che mettere in atto una delle fantasie più comuni dell'adolescenza ossia la libertà di fare tutto quel che si vuole in assenza dei genitori. Esordio registico interessante anche se l'epilogo lascia perplessi.

Esordio nel lungometraggio per l'artista visivo spagnolo, che racconta un'ennesima storia di formazione (che non vuol dire maturazione e consapevolezza) di un tredicenne di ottima famiglia che vorrebbe esplorare troppo in anticipo che cosa vuol dire essere adulti, recidendo i legami con l'infanzia e in primis coi genitori. Una freddissima esposizione per un caso semipatologico che rasenta la crudeltà mentale, visivamente corretta, che lascia però assai perplessi e senza nessun momento di empatia e tantomeno di condivisione per ciò che accade. Parco attoriale molto sottoutilizzato.

Storia nella storia: una madre che sta per abbandonare a casa da sola una figlia dodicenne racconta di un ragazzino che per vivere da solo rinchiude la famiglia in un bunker. Ambientazione boschiva accattivante, confezione sobria. La vicenda nel suo evolversi è interessante, ma nel suo concludersi non si capisce bene cosa il regista voglia comunicare. Di sicuro vengono analizzati i vincoli familiari tra figli e genitori, sorta di raggi X di quello che rappresenta il nido familiare e il distaccarsene, ma in pratica viene sfondata una porta aperta sull'ovvio.