Si parte dagli omicidi - tuttora avvolti da fitte zone d'ombra - dei due rapper americani Notorious B.I.G. e Tupac Shakur, ma lo si fa scoperchiando un vaso di Pandora dalle ramificazioni infinite; un ginepraio che l'abile detective Russell Poole (Depp) aveva provato nel 1997 a ricostruire riunendo centinaia di indizi e incontrando sulla sua strada ogni tipo di ostacolo. Vent'anni dopo il giornalista Jack Jackson (Whitaker), che al tempo aveva vinto un premio azzardando un'ipotesi rivelatasi avventata, rimette mano alla questione unendo le proprie forze a quelle di Poole, ormai disilluso ma ancora convinto di poter risolvere in qualche modo il caso. Un caso peraltro che aveva cominciato a seguire dopo...Leggi tutto uno scontro a fuoco, in strada, tra due uomini poi rivelatisi entrambi appartenenti alle forze dell'ordine. Aveva tale scontro (risoltosi con un omicidio) davvero a che fare con la allora fresca morte dei due rapper? Probabilmente sì, ed è appunto con i probabilmente e i forse che tocca procedere, all'interno di un'indagine tanto stratificata. Coinvolti non saranno solo un gruppo di poliziotti corrotti ma anche la misteriosa casa discografica Death Row, personaggi dalla provenienza incerta e alti papaveri chiamati a quietare le acque attraverso insabbiamenti e depistaggi studiati ad arte. C'è talmente tanta carne al fuoco, nel film, che il rischio di bruciarsi era altissimo. E non lo si è potuto evitare, con una simile lista di accadimenti legati a personaggi ambigui. Seguire tutto non è facile, anche perché la narrazione a doppio binario temporale alterna le indagini del 1997 condotte da Poole a quelle recenti di cui si occupa maggiormente Jackson (gli stacchi da un'epoca all'altra sono continui e come d'abitudine oggi mai esplicitati). Rinunciando dichiaratamente all'azione (se si esclude l'inseguimento iniziale) Brad Forman sceglie di sviluppare il libro di Randall Sullivan, tratto da fatti realmente accaduti, attraverso lunghi dialoghi e un fiume di parole che ha il compito di spiegare ciò che non è di immediata comprensione. Dovendo poi in qualche modo sganciarsi dall'estetica televisiva (richiamata dalla stinta fotografia), il film lavora discretamente col montaggio puntando soprattutto a una buona direzione del cast: le due star recitano col pilota automatico senza comunque demeritare, gli altri fanno da azzeccato contorno lasciando che talvolta la coralità del tutto prevalga. La vicenda è intrigante e apre a una ridda di ipotesi per la soluzione degli omicidi principali e dei tanti accadimenti ad essi collegati; purtroppo, dovendo seguire inevitabilmente i fatti, finisce col dare forma a un film inconcludente, che mille cose dice e altrettante non può provare finendo col lasciare lo spettatore con l'amaro in bocca. Tuttavia la complessità della storia stimola continuamente l'attenzione, trova lungo la strada personaggi ben caratterizzati e comunica discretamente la sensazione di smarrimento nella quale si trovano i protagonisti. E i due rapper restano sullo sfondo, figure lontane a ben vedere marginali in un puzzle nel quale rappresentano solo due dei tanti pezzi da incastrare con enorme difficoltà.
Marcel M.J. Davinotti jr. Chiudi
Dramma poliziesco antispettacolare e quasi documentaristico, sia nello stile della confezione che ricorda un reportage televisivo, sia nei fitti dati e fatti che vengono snocciolati di continuo. Ciononostante si fa seguire bene, intriga anche grazie ai due protagonisti, entrambi in parte e piuttosto convincenti. Nella seconda parte poi emerge il dramma di Poole, rimasto legato a un'indagine insoluta e insolvibile e qui quasi ci si commuove, perché Depp ripulito dalle caratterizzazioni da freak degli ultimi anni sa ancora il fatto suo.
Una storia parzialmente vera che squarcia il velo su una vicenda di poliziotti corrotti inseriti sullo sfondo di lotte di potere tra ambienti di etichette discografiche. Spunti insoliti anche se i caratteri dei personaggi sono quelli classici, ma la mano di Furman è abile nel gestire l'atmosfera senza troppa azione e nel lasciare a Depp un ruolo che gli si cuce bene addosso. Intorno a lui diversi bravi caratteristi e un commento musicale ben dosato.
Grandissima ricostruzione di una indagine che sul finire degli anni 90 tenne col fiato sospeso migliaia di persone a L.A e N.Y. Gli assassinii di Tupac e Biggie, misteri ancora irrisolti in un ginepraio di personaggi, intrecci di potere e collusioni a vari livelli. Nonostante l'enorme quantità di carne messa al fuoco Furman è bravissimo nel tenere sempre in mano le redini del gioco rendendo fruibile ogni singolo passaggio. E lo riesce a fare grazie anche a un montaggio perfetto. Depp fuori dai suo soliti ruoli ma sempre bravo, come Whitaker.
MEMORABILE: Il plastico e la ricostruzione dell'omicidio di Biggie
L’indagine sulla morte di due celebri rapper in un film che ne ripercorre i passi con avvenimenti che si svolgono diversi anni dopo rispetto agli eventi criminosi. Il regista riesce a gestire bene una storia complessa, ben utilizzando il duplice arco temporale e senza "spettacolarizzare" più di tanto la materia. La sceneggiatura è ben scritta, cosi come i dialoghi che consentono di comprendere senza sforzi la vicenda. Buone le interpretazioni di tutto il cast e il commento musicale. Nel complesso un buon film, forse sottovalutato.
A distanza di tanti anni, gli omicidi incrociati dei due rappers protagonisti di una celebre "faida" tra artisti delle due coste sono ancora impuniti. Un poliziotto e un giornalista continuano a scavare in una storia che conduce a un gruppo di agenti corrotti. Notevole per atmosfere e recitazione, il film racconta una vicenda molto americana, i cui dettagli penso siano sconosciuti ai non addetti. Ma il film è godibile in quanto tale, un'investigazione destinata a scontrarsi contro un muro di depistaggi e minacce. Ottimi Depp e Whitaker. Interessante.
MEMORABILE: Violetta Wallace, madre di Christopher "Notorious B.I.G.", interpreta se stessa.
Il tema è intrigante, la buona volontà come la buona fede indiscutibili: sappiamo bene però trattarsi di qualità non alchemiche rispetto alla riuscita di un film. Qui in effetti il difetto sembra star tutto nella conduzione di Furman, la cui incerta personalità registica lo conduce succedaneamente a girar alla maniera di... (il Fincher di Zodiac soprattutto). Analogo discorso riguarda l'interpretazione di Depp, che tanto più cerca di avvicinarsi all'investigatore Poole tanto più ci ricorda di esser Depp che fa il loser. Interessante a tratti ma sa di infarinatura. Aderente Whitaker.
E' un film in cui prevale il tema più che la trama, raccontando di come la corruzione può infiltrare la polizia di L.A. fino ai piani alti, generando addirittura una banda malavitosa. Tutto verrà scoperchiato quando si riapre il caso di un famoso rapper ucciso molti anni prima secondo una dinamica mai chiarita. Depp non va oltre un paio di espressioni mimiche facciali, mentre Whitaker si staglia con la sua presenza mai insicura. Si lascia seguire con difficoltà, ma ne vale la pena.
Un ex agente che si giocò la carriera per aver voluto scoprire la verità sugli omicidi di due famosi rapppers afro-americani viene avvicinato vent'anni dopo da un reporter che per le stesse ragioni a suo tempo compromise la sua reputazione... Prendendo spunto da fatti di cronaca avvenuti nel 1996, il film vuole rappresentare il milieu di malaffare, corruzione e omertà della polizia losangelina, risultando però difficile da seguire per colpa di una sceneggiatura ad intrecci temporali troppo confusa e frammentaria. Buone le intenzioni, impegnato il cast ma visione farraginosa.
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In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
Nulla di imperdibile, ma comunque un sincero film impegnato, dedicato a temi più volte affrontati (Tupac e Notorius BIG).
Bene i due protagonisti (c'è pure il Greene di The mask) in 100 minuti che non stancano, drammaticamente ispirati a fatti veri, e che contribuiscono maggiormente (anche facendo nomi) a denunciare un pò di più ambienti collegati ai due famosi omicidi.