L'operaio Joe Bell non comprende l'omosessualità del figlio, ma qualcosa di terribile lo porterà a cambiare drasticamente atteggiamento. Pellicola che affronta con delicatezza un tema purtroppo attualissimo come quello del bullismo attraverso un percorso interiore doloroso ma nel contempo aperto alla speranza; particolarmente coinvolgenti risultano le personalità in apparenza opposte di Jadin e del genitore (che si riveleranno in realtà fragili entrambe, seppur per ragioni differenti) e gli attori che danno loro vita, mentre il finale centra il bersaglio e commuove. Educativo.
MEMORABILE: La partita con le cheerleader; Il tema.
Tratto da una storia vera: in memoria del figlio vittima di bullismo, un padre intraprende un viaggio per gli States per diffondere la sua tragica testimonianza. Classico dramma che rasenta lo strappalacrime. Abbastanza riuscito dato che a tratti risulta un po' troppo romanzato. Mark Wahlberg abbastanza convincente, forse in una delle sue migliori interpretazioni.
Il bullismo sul figlio quindicenne gay visto dai genitori, in particolare dal padre che dopo il suicidio del ragazzo viaggia a piedi di città in città per combattere l’omofobia. Era difficile realizzare un film da questa storia vera senza cadere nella retorica o nel didascalico: il pericolo non è del tutto sventato, ma il risultato è piuttosto buono e non scontato, con un bell’affondo sul dolore del padre e qualche momento intenso. Un po’ omaggio al vero protagonista, un po’ elegia del lutto, un po’ testimonianza civile. Toccante.
Un film che affronta il tema del bullismo e dell'omofobia da una prospettiva non troppo sfruttata, quella di un genitore che fatica a comprendere la situazione del figlio fin quando non interviene un evento estremo. Il regista evita per quanto possibile (non sempre ci riesce) l'effetto strappalacrime e la pellicola mantiene per lo più un tono sobrio. I personaggi sono ben caratterizzati e la sceneggiatura dà il giusto risalto alla psicologia del personaggio principale al quale presta il volto un ispirato Mark Wahlberg forse alla migliore prova della carriera. Buona colonna sonora.
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Zender, c’è un’imprecisione nel titolo. “Good Joe Bell’ è il titolo originale con cui il film è stato presentato ai festival, dopodiché la distribuzione ha tolto il “Good” lasciando solo il nome. Quindi, esistono due titoli originali: “Good Joe Bell” solo ai primi festival, “Joe Bell” subito dopo nei cinema. In Italia il film è stato presentato col titolo “Joe Bell”, senza “Good”, come si vede ovunque e pure nei titoli di testa. Quindi va tolto “Good” dal titolo italiano, mentre sull’originale francamente non saprei come comportarmi visto il doppio titolo…
DiscussioneZender • 2/10/23 08:05 Capo scrivano - 47812 interventi